Ducati e Bagnaia, serve una riflessione. E intanto Quartararo vola verso il bis iridato

duro colpo

Un duro colpo per il pilota piemontese e in particolare per la Ducati, considerata da più stagioni la moto da battere, ma sempre a bocca asciutta, con l’unico titolo piloti MotoGP conquistato 15 anni fa, nel 2007, con Casey Stoner. Nelle corse, da sempre, si tende a non tenere sempre in dovuto conto la qualità (e, quando c’è, la superiorità) degli avversari, o anche a cercare alibi per i propri insuccessi. Comprensibile la reazione a caldo di Bagnaia, che ha incolpato la gomma per la caduta. Ma già dalle immagini in diretta (poi confermati dai dati della telemetria) si è capito che era stato Pecco a sbagliare in quel punto dell’ingresso curva: leggermente “lungo” in staccata e fuori traiettoria. Recuperata la direzione giusta con una piega “extra”, alla riapertura del gas la moto ha perso aderenza e si è intraversata finendo insieme al pilota sul ghiaione.?Già al secondo giro, per superare la lepre Quartararo, Bagnaia era già andato lungo alla curva 1, lasciando così via libera al pilota della Yamaha.?

come neve al sole

E adesso? Il campionato è a metà strada, con 10 round da disputare. A questo punto, la partita è decisamente in mano a Quartararo e alla Yamaha. I sogni di un mondiale per la Ducati e in particolare per il binomio italiano Bagnaia-Ducati si stanno sciogliendo come neve al sole. Al giro di boa stagionale i numeri parlano da soli: i 172 punti di Quartararo significano 34 punti di vantaggio su Aleix Espargaro (a quota 138), con Zarco a quota 111 punti e Bastianini quarto a quota 100, 72 meno del leader. Bagnaia è a quota 81 (come Miller), gap di 91 punti. Sui circuiti “guidati” questo Quartararo oggi non ha rivali. Nel senso che anche dove non fugge via sin dalla prima curva e non vince, non brucia mai il risultato, non sbaglia, raccogliendo comunque punti pesanti. Non è lui il nuovo Marquez, caso mai ricorda il Lorenzo dei giorni migliori. Quartararo non è un corridore succhiaruote: è un fuoriclasse capace oggi – senza Marquez- di fare la differenza. Per Ducati, quella del Sachsenring, è una giornata che dire amara è niente, pur con i due podi di Zarco e Miller. Il nuovo ko di Bagnaia, dopo l’ennesimo dominio in qualifica e la convinzione che nessuno potesse ormai frenare l’armata rossa (in totale 8 moto di Borgo Panigale in pista), è un duro colpo che ridimensiona gli obiettivi iridati imponendo a tutta la squadra – piloti e team – una profonda riflessione, anche autocritica. E, soprattutto, mai sottovalutare gli avversari, compreso Quartararo, cui fino a poche settimane addietro si davano poche chance di ripetere il bis iridato del 2021, considerata la sua Yamaha con il motore 4 in linea non così competitiva di fronte ai bolidi bolognesi, sia in versione 2021 che in versione 2022.?

Quartararo in questi primi 10 round 2022 non ha fatto neppure uno “zero” e ha accumulato un gran bottino, frutto di una gran continuità di risultati e con i sei podi pesantissimi di tre vittorie e tre secondi posti che dimostrano il valore del pilota e le qualità del suo mezzo. Che sia lui, Quartararo, l’unico a far volare questa Yamaha, poco conta: anzi è la conferma delle qualità del pilota e di come un pilota così sia determinante per il risultato di gara e campionato. Per la Ducati, adesso, c’è l’esigenza di un'analisi complessiva non solo tecnica, senza veli, per capire perché si rischia ancora una volta, dopo tante stagioni, di raccogliere risultati ben al di sotto delle aspettative. Perché un pilota come Bagnaia – ritenuto giustamente un campione (in caso contrario non si capirebbe perché una Casa come Ducati gli affida come number one le proprie MotoGP ufficiali) si rende protagonista di questi “alti e bassi”, vanificando il proprio potenziale e quello delle sue moto? Bagnaia è oggi il miglior pilota italiano in MotoGP. Ma i limiti dimostrati in corsa in questa prima parte di campionato impongono una domanda: “questo” Bagnaia è pronto, è maturo, è completo per vincere il titolo MotoGP? Non resta che sperare che la musica cambi nella seconda parte del campionato e che Pecco cancelli ogni dubbio.