Novità India fra problemi in pista, calendario serrato e la sfida iridata Bagnaia-Martin

Il motomondiale nel weekend debutta al Buddh Circuit, primo di cinque GP in sei settimane, con difficoltà legate alla pista ancora non omologata e ai visti d’ingresso. Si entra nella fase calda, con l’iridato della Ducati dolorante che riparte dal doppio podio di Misano per difendersi dall’arrembante spagnolo

Rotta verso l’India, rotta verso oriente. Nel week end del 24 settembre il motomondiale piazza per la prima volta la sua bandierina in India, nuova destinazione per la MotoGP e mercato cruciale per le due ruote. L’attesa è notevole per la gara che si correrà al Buddh International Circuit a circa 60 km da Nuova Dehli e dove fra il 2011 e 2013 si sono corse tre GP di F1, anche se non mancano le problematiche. A iniziare dall’omologazione FIM della pista, ancora mancante e che dovrebbe arrivare solo il giorno prima delle Libere. Questa è una tematica di primaria importanza, perché ovviamente legata a doppio filo, sia alla disputa del GP, sia alla sicurezza del circuito, con i piloti perplessi su alcune vie di fuga insufficienti e muretti troppo vicini alla pista. A poche ore dall’evento non è ancora tutto limpido, compreso l’ottenimento dei visti di ingresso nel Paese che marcia ancora a rilento, con pesanti ricadute sull’organizzazione e la logistica di squadre e addetti ai lavori.?

calendario

Sotto il profilo sportivo, questa gara apre la fase più serrata del calendario, con 5 GP (India, Giappone, Indonesia, Australia e Thailandia) in soli 6 week end (dal 24 settembre al 29 ottobre), che diventano 8 gare in 10 fine settimana aggiungendo pure il trittico finale, Malesia-Qatar-Valencia, a novembre. Dall’India scatta il tour de force orientale, intenso e logorante, senza pause per il recupero fisico, con l’incognita di un clima umido e spesso piovoso, ma decisivo per le sorti del campionato.?

sfida al vertice

Il principale tema agonistico riguarda la lotta iridata fra Pecco Bagnaia e Jorge Martin, con l’iridato della Ducati che dopo la caduta al via del GP di Catalogna e il prodigioso doppio podio di Misano (Sprint e GP) sul dolore della gamba destra centrata da Brad Binder a Montmelò, ha visto il suo vantaggio ridursi a 36 punti sullo spagnolo della Ducati Pramac. Martin nel GP di San Marino ha fatto bottino pieno e ha la mente leggera e una GP23 competitiva per essere insidioso. La caratura di Pecco, che con due settimane in più di riabilitazione e riposo sarà certamente in condizioni fisiche migliori di Misano, è però ormai di valore assoluto: per lui non si prospetta una passeggiata, ma ha velocità, carattere e statura per reagire al guanto di sfida lanciato ‘in famiglia’.?

mercato

La Pramac, che è in vetta al Mondiale dei team con 41 punti di vantaggio sulla Ducati VR46, arriva in India con l’ufficializzazione del accordo con Franco Morbidelli, nuovo compagno di Martin per il 2024. Sistemato un altro, prezioso, tassello nel puzzle del mercato per la prossima stagione, resta vacante quello della Ducati Gresini. Attorno a quel sellino volteggia anche Marc Marquez, che nei prossimi giorni (“Entro Motegi”) ha detto che avrebbe preso una decisione sul suo futuro: al di là della pista, questo sarà uno dei temi più caldi del weekend indiano.