Dal feeling con il team alla maturit¨¤ tecnico-agonistica, tutti i passi avanti dello spagnolo che ha chiuso a Barcellona i conti per il titolo. E dal prossimo anno porter¨¤ il n¡ã1 in Aprilia...
Gi¨´ il cappello davanti a Jorge Martin nuovo campione del Mondo MotoGP davanti al vincitore delle ultime due stagioni, Pecco Bagnaia. Martin ha vinto come pilota Ducati su una moto ufficiale della Casa di Borgo Panigale gestita dal Team Pramac. Il fatto che, nella stagione 2025, Martin si porter¨¤ sulla sua nuova Aprilia il n¡ã 1, sar¨¤ una spinta ulteriore per Borgo Panigale per riportare il ¡°number one¡± sul cupolino di una ¡°rossa¡±, o quella di Bagnaia o quella del nuovo arrivato Marc Marquez, fa lo stesso.
la guida di martin
¡ª ?¡°Mi sono preparato a questo momento per tutta la vita¡±, aveva detto Martin alla presentazione del Gran Premio Solidarity di Barcellona. Jorge, nel mondiale dal 2015 (in Moto3 su Mahindra) compir¨¤ 27 anni il 29 gennaio 2025. Ma guardandolo, Jorge ricorda il ragazzino degli esordi, quello che ha debuttato in pista nella Red Bull Rookies Cup del 2012. Stesso sguardo magnetico che esprime un mix di determinazione e controllo. Un paio di occhi chiari che trasudano cos¨¬ carattere, che non potresti dire altro che Jorge fa il pilota, se non sapessi di preciso cosa fa nella vita di tutti i giorni. Poco meno di 170 cm di altezza per un fisico robusto e allenato. Una corporatura adatta per le competizioni ad alta velocit¨¤, dove il controllo del corpo e la capacit¨¤ di sopportare le sollecitazioni sono essenziali per avere successo. Una preparazione fisica costante e meticolosa, la sua, con sessioni di allenamento improntate all¡¯ottimizzare forza muscolare, resistenza mentale e concentrazione, fattori cruciali per competere ai massimi livelli.?Uno stile di guida estremo, moderno, che lo contraddistingue fin dagli esordi: si sporge in avanti e fuori dalla moto con tutto il corpo, massimizzando l¡¯aderenza in uscita di curva. La sua abilit¨¤ nel piegare la moto fino ai limiti pi¨´ estremi, mantenendo comunque il controllo, ha reso Jorge Martin uno dei piloti pi¨´ spettacolari da osservare in pista.
la carriera di martin
¡ª ?Rivisitiamo in sintesi le tappe salienti della carriera motociclistica di Jorge. Il primo successo di rilievo di Martin arriva nel 2014, quando vince la Red Bull Rookies Cup, vero trampolino di lancio per le categorie mondiali. Nel 2018, dopo anni di crescita e sacrifici, Jorge Martin conquistando il suo primo titolo mondiale in Moto3, dimostra il suo talento a livello internazionale. Dopo la Moto3, Martin passa in Moto2 con il team Red Bull Ktm Ajo, continuando a dimostrare la sua determinazione e velocit¨¤. Nel 2021 il salto in MotoGP con il team Ducati Pramac Racing, assistito dal capotecnico Daniele Romagnoli. Gi¨¤ alla sua seconda gara in MotoGP, Martin conquista una sorprendente pole position al Gran Premio di Doha 2021. Sempre nel GP di Doha 2021, Jorge conquista il suo primo podio in MotoGP, chiudendo terzo. Martin subisce un grave incidente durante le prove libere del GP del Portogallo 2021, in cui riporta la frattura del primo metacarpo della mano destra e del malleolo mediale destro in seguito alle quali ¨¨ costretto a saltare i GP di Portogallo, Spagna, Francia e Italia. Ritorna in pista nel weekend del GP di Barcellona e nel Gran premio di Stiria firma la sua seconda pole e la sua prima vittoria. Cos¨¬ diventa Martinator.
martinator pi¨´ scaltro
¡ª ?Soprannominato cos¨¬ per il suo stile di guida aggressivo, la capacit¨¤ di inanellare giri veloci in successione e gestire la pressione durante le gare. Il Martin del 2024 ¨¨ stato per certi aspetti diverso ed ¡°evoluto¡±, rispetto alle annate precedenti. Lo scorso anno l¡¯istintivo ¡°Martinator¡± port¨° a casa tredici gare tra Sprint e Gran Premi, con cinque secondi posti e qualche errore di troppo, il tutto all¡¯insegna di un¡¯esplosivit¨¤ non sempre supportata al meglio dalla ¡°solidit¨¤¡± e dalla visione della concretezza del risultato. In questa stagione, lo spagnolo si ¨¨ mostrato meno irruento. Ha continuato a distinguersi per la sua proverbiale capacit¨¤ di aggredire subito la pista fin dai primi turni di prove, per la sua abilit¨¤ nel trovare con facilit¨¤ il time attack?e nel far rendere subito al meglio le gomme; per la sua guida pulita e aggressiva allo stesso tempo, che predilige un ingresso e una percorrenza di curva molto veloci. Caratteristiche che sono il ¡°marchio di fabbrica¡± del suo stile nel condurre la moto, e che lo differenziano dal suo diretto rivale Pecco Bagnaia il quale si mostra invece particolarmente forte in frenata, con una staccata profonda, precisa ed equilibrata.?Nel contempo, il suo comportamento in pista ha conosciuto una maturazione dal punto di vista agonistico, come a dimostrare che quando non ci sono la velocit¨¤ e il margine sufficienti per stare davanti, sapersi accontentare e gestire la propria posizione diventa indiscutibilmente una virt¨´. E se da un lato ¨¨ vero che i pochi errori commessi sono stati piuttosto evidenti ¨Ccome le cadute mentre si trovava in testa a Jerez, al Sachsenring e nella Sprint di Mandalika (con una traiettoria sbagliata di soli 5 cm) e l¡¯inatteso quanto sciagurato cambio moto di Misano 1 ¨C dall¡¯altro lato la sua emergente capacit¨¤ di gestire in corsa e di saper correre con maggiore intelligenza, certifica la maturazione del ventiseienne madrileno, che ha dovuto fare i conti con la delusione per la mancata promozione nel team ufficiale Ducati.
il salto mentale di martin
¡ª ?Ed ¨¨ proprio in questo momento che va individuato il passaggio cruciale della stagione 2024. La ¡°promozione¡± di Marc Marquez, al posto di Jorge, nel team Ducati Lenovo per il 2025. Appariva quasi come un¡¯utopia, pensare di conquistare questo mondiale, a giugno. La prospettiva, per Jorge, di non avere pi¨´ una Ducati e di dover ricominciare la prossima stagione con una moto completamente differente. I dubbi e le incertezze che aleggiavano intorno al team, che nello stesso periodo annunciava la fine del ventennale sodalizio tecnico-sportivo con Ducati. Con il conseguente e inevitabile scetticismo da parte dei media, dei tifosi, e in buona parte anche degli stessi addetti ai lavori, che dubitavano delle realistiche possibilit¨¤ di Jorge e del suo team di potersi battere, fino alla fine, per questo mondiale; uno scetticismo che riguardava la concreta prospettiva di potersi portare a casa un titolo iridato in veste di team non soltanto satellite ma anche ¡°dimissionario¡± rispetto a Ducati, con un pilota che avrebbe portato via con s¨¦ il numero 1 per appiccicarlo, nel 2025, sulla carena di un¡¯altra moto italiana.
ducati, rimpianti o no?
¡ª ?Un ¡°boccone amaro¡± che poteva risultare alquanto indigesto e difficile da metabolizzare, ma che Jorge ha saputo invece trasformare in una sorta di molla e di spinta psicologica che ne ha accelerato il processo di crescita agonistica e rinsaldato ulteriormente il rapporto di fiducia che lo lega al suo team e in particolare al suo capo tecnico Daniele ¡°Radar¡± Romagnoli. Una capacit¨¤ di trasmettere feedback pi¨´ precisi alla squadra, e una ricettivit¨¤ diversa da parte sua nell¡¯accogliere e far fruttare al meglio i consigli tecnici. Jorge, lavorando sempre pi¨´ su se stesso e in sinergia con il suo team, ha raggiunto l¡¯obiettivo che si era prefissato: quello di compattarsi davanti alle incertezze sul futuro e lavorare nel presente con lucidit¨¤ e concretezza, per riuscire a conquistare quel titolo mondiale tanto agognato, portare con s¨¦ il numero 1 sulla carenatura dell¡¯Aprilia RS-GP 25 e lasciare in Ducati qualcosa pi¨´ di un piccolo rimpianto.
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