Il passaggio dello spagnolo dalla Honda alla Ducati Gresini ricorda per importanza quello di Ago da MV a Yamaha: differenze e somiglianze di scelte di due campioni in cerca di stimoli
Il passaggio in MotoGP 2024 di Marc Marquez dalla Honda alla Ducati ricorda quello di Giacomo Agostini quando a fine 1973 abbandon¨° la MV Agusta per correre con la Yamaha nel biennio 1974-1975. Per entrambi i piloti il motivo del cambio di casacca ¨¨ stato ed ¨¨ lo stesso: salire su una moto pi¨´ competitiva. Per Agostini, oltre alle tensioni interne alla MV per la difficile convivenza con il nuovo compagno di squadra Phil Read, c¡¯era la convinzione che il motore 4 tempi non avesse pi¨´ un futuro e che la lunga e trionfale fase con la Casa varesina fosse finita. Per Marquez, dopo 11 anni in HRC, sei titoli mondiali e 59 gare vinte nella classe regina, c¡¯¨¨ la volont¨¤ di non buttar via altre stagioni, dopo le ultime tre a zig-zag per i postumi degli incidenti e per il gap tecnico Honda, tornando su una moto ritenuta adeguata al pilota. La logica ¨¨ sempre la stessa: il pilota migliore sulla moto migliore. Sar¨¤ cos¨¬ anche questa volta quando le moto e i piloti al top si contano sulle dita delle due mani??
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¡ª ?Nel 2024, al debutto su Ducati, Marquez avr¨¤ 31 anni. Nel 1974, al debutto su Yamaha, Agostini aveva 32 anni. Non poche le differenze, fra i due campioni. Ad esempio il fatto che Marquez abbandoni la Casa number one del motociclismo per approdare in un team ¡°privato¡± pur con moto di base tecnicamente uguali (4 tempi 4 cilindri) mentre Agostini pass¨° dalla gloriosa ma minuscola Casa di Cascina Costa a un colosso industriale mondiale su moto assai diverse tecnicamente: quattro tempi bialbero 3 e 4 cilindri, 4 valvole per cilindro le MV 350 e 500; due tempi a disco rotante 2, 3 e 4 cilindri le Yamaha 350 e 500. Nella massima cilindrata, Agostini nel 1974 port¨° in pista l¡¯evoluzione della YZR 0W20 (la 500 che aveva debuttato al GP di Francia 1973 trionfando con Jarno Saarinen, il fuoriclasse finlandese che morir¨¤ insieme a Renzo Pasolini nella tragedia di Monza il 20 maggio 1973): la OW23, 2 tempi 4 cilindri in linea raffreddato a liquido da oltre 120 CV sopra 11.000 giri con accelerazioni monstre e velocit¨¤ a ridosso dei 300 km/h, cambio estraibile e monoammortizzatore a schema ¡°Monocross¡±. L¡¯ultima MV 500 3 cilindri del 1973 toccava i 90 CV sopra i 13.000 giri con velocit¨¤ prossime ai 290 km/h. Marc Marquez disputer¨¤ il mondiale MotoGP 2024 con la Ducati del Team Gresini dopo aver corso nella classe regina dal 2013 al 2023, con la Honda-HRC, Casa con la quale era legato per contratto fino a tutto il 2024. I motivi del discusso passaggio sono noti e riconducibili a un solo fatto: la scarsa competitivit¨¤ della Honda.?
i motivi della scelta
¡ª ?Fino a non molto tempo addietro, il passaggio di Marquez su una moto della Casa italiana, seppure non ¡°ufficiale¡±, era ritenuto da molti non realistico. A giugno, in un'intervista a Sky l¡¯amministratore delegato della Ducati, Claudio Domenicali, bocciava l¡¯ingaggio dello spagnolo otto volte campione del Mondo dato per certo a partire dal 2025: ¡°Non credo sia la cosa giusta per noi¡±. E il responsabile di Ducati Corse Gigi Dall¡¯Igna, sempre a giugno 2023: ¡°Marquez va trattato da stella, non credo lasci Honda¡±. Alla vigilia della nuova partnership Dall¡¯Igna teneva il basso profilo commentando con distacco: ¡°L¡¯operazione ¨¨ tutta merito di Gresini, sono loro ad averlo preso, non Ducati¡±. Poi l¡¯aria ¨¨ cambiata e il fuoriclasse di Cervera, il pilota pi¨´ vincente in attivit¨¤, correr¨¤ il prossimo Mondiale MotoGP a fianco del fratello Alex, su una Ducati del Team Gresini, ovviamente con il pieno consenso e il supporto della Casa di Borgo Panigale come ribadito poi da Dall¡¯Igna: ¡°Marc ¨¨ stato scelto dal Team Gresini e noi abbiamo dato il nostro ok¡±. Alla vigilia del GP di Indonesia Marquez spiegava in conferenza stampa la sua scelta: ¡°? stata una decisione difficile, la pi¨´ dura della mia carriera: interrompere dopo 11 anni un rapporto molto vincente non ¨¨ stato facile. Negli ultimi 4 anni non mi divertivo pi¨´ e avevo bisogno di un cambiamento perch¨¦ per correre ho bisogno di divertirmi e io voglio correre ancora a lungo. Ho scelto il Team Gresini perch¨¦ ¨¨ come una famiglia. Era semplice restare in Honda, con uno stipendio buono e tutto sotto controllo, ma mi serviva una nuova sfida¡±. Forte e chiaro.?
il "tradimento" di ago
¡ª ?Mentre Marquez ha abbandonato Honda dopo le ultime quattro stagioni disastrose Agostini abbandonava la MV Agusta a fine 1973, con il titolo mondiale vinto nella 350, ma con la sua stagione pi¨´ difficile nella 500, alla fine terzo, dopo tre vittorie e due secondi posti ma con cinque ritiri in undici gare. Il 4 dicembre 1973 a Milano, nella sua prima conferenza stampa, Agostini annunciava il passaggio dalla MV alla Yamaha: contratto di due anni a 200 mila yen a stagione (circa 300 milioni di lire, 2.225.000 di oggi), pi¨´ gli sponsor personali e gli ingaggi gare. Cifre mai raggiunte prima da nessun altro pilota. Non tutti presero bene questo passaggio e c¡¯¨¨ anche chi chiam¨° Agostini ¡°traditore¡±. Dal 1965, Agostini-MV Agusta era stato il binomio tricolore conosciuto e amato nel mondo, il simbolo dell¡¯Italia vincente. Per la prima volta, grazie ad Agostini divenuto ¡°Mino¡±, il motociclismo era entrato nelle case degli italiani anticipando quello che sarebbe avvenuto dal 2000, in modo ancora pi¨´ esplosivo, con Valentino Rossi. Nell¡¯esordio su Yamaha alla 200 Miglia di Daytona di inizio marzo e nel successivo bis di aprile a Imola Ago domina battendo il nuovo astro americano Kenny Roberts diventando il ¡°Re dei Due Mondi¡±.? Alla sua prima stagione con i bolidi della Casa dei tre diapason, l¡¯italiano conquista il mondiale 350 (5 vittorie su 9 gare) ma fatica nella 500, solo quarto alla fine, con due vittorie e un secondo posto, quattro ritiri. Nel 1975, nell¡¯ennesima sfida con Phil Read, Ago conquista sulla nuova Yamaha il titolo delle 500, il titolo iridato N¡ã 15 che lo pone number one di tutti i tempi. E¡¯ il primo titolo mondiale piloti vinto in 500 da una Casa giapponese, la prima volta di una moto a 2 tempi. Cos¨¬ cade anche il refrain dei detrattori: ¡°Ago vince solo perch¨¦ corre con la MV Agusta¡±.?
moto cucita addosso
¡ª ?Tra il primo titolo della 500 conquistato l¡¯11 settembre 1966 a Monza e il 15¡ã titolo vinto a Brno il 24 agosto 1975 sono trascorsi 8 anni, 11 mesi e 13 giorni. A oggi, nessun pilota ¨¨ riuscito a riconfermarsi campione della classe regina in un intervallo di tempo cos¨¬ lungo. Scrive Paolo Ianieri nel suo libro ¡°Giacomo Agostini¡± edito dalla Gazzetta dello Sport: ¡°Pianificava (Agostini n.d.r) attentamente la gara, studiava avversari, pista (anche di notte per capire le ondulazioni) e condizioni. Poi affondava il colpo vincente. Agostini rappresentava la somma dei punti di forza di tutti i rivali¡±. Gi¨¤. Ago aveva bisogno di sentirsi la moto cucita addosso, al contrario di Mike Hailwood, di Phil Read, di Renzo Pasolini capaci di dare tutto con qualsiasi mezzo. Agostini era la perfezione. Magari non ¨¨ stato forse il pi¨´ forte di tutti, ma le migliori qualit¨¤ dei suoi pi¨´ grandi rivali in lui hanno trovato la sintesi perfetta. Gi¨¤ questo vale il titolo di ¡°number one¡± assoluto. E Marquez? Marc, pilota ¡°fenomeno¡± di gran cuore e talento, vuol dimostrare con la Ducati del Team Gresini di non aver perso lo smalto dei suoi giorni migliori e di non voler mollare. Certo, non sono pi¨´ i tempi quando il Cabroncito lasciava agli avversari solo le briciole. Tuttavia, Marquez ¨¨ pronto a tornare nel suo ruolo di castigamatti facendo saltare il banco e rimettendo in linea i giovani leoni. Obiettivo, altri due mondiali per salire sul tetto dei 10 titoli. Sar¨¤ cos¨¬? Nel motociclismo i miracoli non sono vietati. Li ha fatti, a suo tempo, Agostini. Li far¨¤ anche Marquez?
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