i dati
Motomondiale, sono 1106 le cadute 2022. Darryn Binder il "cascatore" MotoGP
I dati ufficiali diramati da Dorna sulle cadute nel Motomondiale 2022 portano a riflettere sulla attuale pericolosit¨¤ del motociclismo e sulle condizioni della sicurezza anche in rapporto alle corse dei decenni precedenti. Ogni analisi non pu¨° che partire dalla considerazione che le cadute sono da sempre parte integrante del motociclismo. Caso mai nel tempo ¨¨ cambiato il numero complessivo degli incidenti e, soprattutto, sono cambiate le conseguenze, prima molto pi¨´ gravi. Non tutti i piloti cadono con la stessa frequenza, ma non c'¨¨? chi non assaggia mai l¡¯asfalto nel corso di una stagione. In 73 anni di Motomondiale ci sono stati pi¨´ di 10mila incidenti con oltre 150 piloti (18 italiani) deceduti. Cifra pesantissima. Addirittura almeno da raddoppiare mettendo nel conto le corse extra iridate, nazionali e di seconda categoria. Nell¡¯ultimo decennio del Motomondiale c¡¯¨¨ una media costante di cadute: circa mille a stagione!?
346 le cadute in gara?
¡ª ?Le cadute si equivalgono nelle tre categorie anche se la Moto3 detiene il record pro capite con singoli piloti andati sull¡¯asfalto anche 30 volte a stagione. Nella classe regina il record personale di cadute ¨¨ detenuto dall'otto volte iridato Marc Marquez: a terra oltre 25 volte a stagione. Anche nell¡¯ultima stagione 2022 ¨¨ stato Marc Marquez ad avere il non esaltante primato quale pilota in testa nel rapporto cadute/gare disputate: 18 cadute in 12 gran premi fatti, 1,50 a weekend. I numeri della stagione 2022 parlano da soli: 1106 crash in totale nelle tre classi MotoGP, Moto2, Moto3. Soltanto nel 2017 si era registrato un numero maggiore di cadute: 1126 in totale nelle tre categorie, 313 solo in MotoGP. Quest¡¯anno in MotoGP le cadute sono state 335, una media di 16.7 per GP. In Moto2 428 cadute (media di 21.4 per week end) e in Moto3 343, 17.5 per GP. Complessivamente tra tutte e tre le classi ben 346 cadute sono avvenute in gara. L¡¯ultima stagione di gare conta pi¨´ cadute degli ultimi 13 anni. Nella classe regina, nelle tre giornate fra prove, qualifiche e gare, c¡¯¨¨ un costante aumento di cadute. Solo nel 2020 c¡¯¨¨ stato l¡¯abbassamento con 180 cadute: dato non significativo dato il calendario ridotto causa pandemia.?
cadute, le cause
¡ª ?Perch¨¦ tante cadute? Tante le cause. Intanto il campionato sempre pi¨´ lungo: 20 gare nel 2022, la stagione con pi¨´ round della storia del motomondiale dal 1949. C¡¯¨¨ un rapporto diretto fra numero di gare e numero di cadute. Anche se non mancano eccezioni come nel 2018, nel 2019 e nel 2021, stagione con gli stessi round del 2017 ma con meno cadute, 278. Rispetto alla media generale MotoGP, nel 2022 ¨¨ stata di 16.7 cadute ogni weekend (il secondo anno con pi¨´ incidenti) contro una media di 17,39 nel 2017 mentre il 2010 ¨¨ stato l¡¯anno con meno cadute, con una media di 7,44. Su questi dati incidono tanti altri fattori quali il numero dei piloti partecipanti alle gare, le condizioni meteo, il tipo di circuito con asfalti diversi l¡¯uno dall¡¯altro e con diverse configurazioni, pi¨´ e meno veloci. Sempre pi¨´ decisive, non solo per il tempo sul giro e per il risultato finale di ogni gara, sono le gomme che condizionano la stabilit¨¤ della moto, incidendo pesantemente sul numero delle cadute. Tornando in dettaglio alla MotoGP 2022, si nota che il numero maggiore di cadute ¨¨ avvenuto in gara: 86 (144 cadute in Moto2 e 116 in Moto3) per un totale delle tre categorie di 346. Nello specifico: 68 cadute MotoGP nelle prove libere 3 (85 nelle libere 2 Moto2 e 68 nelle libere 2 Moto3). Ancora: 50 cadute MotoGP nelle libere 2, 35 nelle libere 1, 32 nelle qualifiche1, 26 nelle Free Practice 4, 19 sia nelle Qualifing Practice 2 che nel warm up.?
i piloti pi¨´ a terra
¡ª ?Quali i piloti pi¨´ ¡°a terra¡±? In MotoGP 27 crash per il rookie Darryn Binder seguito da Marco Bezzecchi (23) e da Pol Espargaro e Alex Marquez (21). All¡¯opposto, fra i piloti che danno meno lavoro ai meccanici (e al personale addetto alla sicurezza e alla sanit¨¤) c¡¯¨¨ Maverick Vinales, scivolato solamente due volte. Seguono Rins, Quartararo, Marini con 7 cadute a testa. Quartararo ¨¨ fra quelli che hanno strisciato meno carene: al penultimo posto nel rapporto cadute-gare (0,35) ¨C esattamente come Luca Marini ¨C entrambi superati solamente da Vinales, con due cadute in 20 weekend di gare (0,10). Il campione del mondo in carica Pecco Bagnaia ¨¨ caduto 14 volte in 20 gare (0,70): 9¡ã posto in classifica, fra i piloti pi¨´ a terra, su un totale di 23. Complessivamente, nelle tre classi, sempre Binder (MotoGP) in testa con 27 voli, seguito da Kemininth Kubo (Moto2) 25 cadute, da Bezzecchi (MotoGP) 23, da Elia Bartolini (Moto3) e da Niccol¨° Antonelli (Moto2) entrambi 22 cadute, da Pol Espargaro e Alex Marquez 21, da Kaito Kato (Moto3), Aron Canet (Moto2), Jake Dixon (Moto2) 20, Jorge Navarro (Moto2) 19 e Zonta VD Goorbergh (Moto2) 18. Per il neo campione del mondo Moto2 Augusto Fernandez 13 cadute, solo 5 per il nuovo iridato Moto3 Izan Guevara.?
piste e sicurezza
¡ª ?Parlando dei circuiti, Portimao ¨¨ quello in cui i piloti sono scivolati di pi¨´: 105 "voli". All¡¯opposto, Termas de Rio Hondo ¨¨ il circuito con minor incidenti. Nella storia del motociclismo non c¡¯¨¨ mai stato (e non c¡¯¨¨) pilota che non sia andato a terra pi¨´ volte perch¨¦ tutti, sempre, cercano il limite per rubare al tempo un millesimo di secondo. Anche un fuoriclasse accorto e in assoluto fra i pi¨´ ¡°sicuri¡± quale ¨¨ stato il 15 volte campione del mondo Giacomo Agostini, pur scampato da tante giornate tragiche che hanno coinvolto tanti suoi colleghi del motociclismo dei ¡°Giorni del coraggio¡±, porta comunque ancora oggi sul suo viso i segni dell¡¯abbraccio indesiderato con l¡¯asfalto. Fino agli inizi degli anni ¡¯70 tutti i piloti indossavano la tuta di pelle nera attillata con un supporto protettivo sulle ginocchia e sui gomiti e un casco Cromwell a scodella. Lo stesso Giacomo Agostini, sempre attento alle evoluzioni tecniche specie in tema di sicurezza, aveva scartato nelle prove di Spa (sul circuito belga con la 500 si girava a 210 km/h di media!) il primo casco integrale propostogli da Gino Amisano. Motivo? ¡°Mi aveva fatto un brutto effetto. Quel peso in testa e quell¡¯ingombro ¨C ricorda oggi il 15 volte iridato - mi spostavano sulla moto. Poi, provandolo su piste pi¨´ lente, compresi la differenza sul piano della sicurezza e non lo lasciai pi¨´, via via sempre migliorato¡±. Una differenza filosofica enorme: all'epoca il pilota sapeva di dover rischiare, il motociclismo aveva nel rischio uno dei principali elementi del suo fascino. Jack Findlay, l¡¯australiano per anni il miglior privato del Continental Circus, ripeteva con orgoglio: ¡°Il pilota deve portare i segni delle sue cadute¡±. Ancora Agostini: ¡°Il pilota deve rischiare, questa ¨¨ la sua vita e la sua passione. Ai miei tempi si accettava culturalmente il rischio della morte. La sicurezza era un concetto sconosciuto. Pi¨´ i circuiti erano rischiosi, pi¨´ erano affascinanti: l¡¯esempio pi¨´ eclatante era dato dal TT dell¡¯Isola di Man. Poi, finalmente, si ¨¨ trovato la forza di dire basta! E io ho dato su questo il mio contributo¡±. Agostini si esprime anche sulla sicurezza odierna: ¡°La sicurezza ha fatto passi da gigante, in particolare rispetto ai circuiti. Oggi per¨° la tecnologia ha preso troppo la mano: in MotoGP troppa aerodinamica, troppe ali, queste moto vanno troppo forte e sono troppo estreme. Servono davvero 300 cavalli di potenza e oltre 350 km/h di velocit¨¤?¡±.?
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