¡°Per vincere il Mondiale al secondo anno di MotoGP devi essere fortissimo¡±, ha sentenziato Rossi. E poi la conferma di Franky, la crescita di Pol Espargaro, i dubbi di Yamaha, Ducati e... Nakagami
La gara di Valencia, che ha incoronato Joan Mir campione del mondo della MotoGP con la Suzuki e premiato Franco Morbidelli con una bella vittoria, passer¨¤ alla storia per i destini di entrambi, ma ha offerto vari spunti, vediamoli.
Risalita Mir
¡ª ?Joan Mir a 23 anni ¨¨ diventato il settimo pi¨´ giovane campione della storia della Top Class: il suo alloro ¨¨ un misto di velocit¨¤, freddezza, lungimiranza, tattica e maturit¨¤. Supportato da un mezzo molto valido ed equilibrato come la sua Suzuki, lo spagnolo ha capitalizzato al meglio la versatilit¨¤ della moto, ma soprattutto ha recuperato alla grande dopo un avvio di stagione difficile. Pronti, via: caduta al 1¡ã giro del GP di Jerez; terzo GP e ancora uno zero. Morale: dopo tre gare era 14¡ã nel mondiale con 11 punti, a 48 dal leader Quartararo. Posizione che avrebbe legittimamente affossato le speranze di tanti, ma non le sue: con testa e polso ha reagito e recuperato alla grande. Dettaglio non trascurabile. Come ha detto Rossi: ¡°Per vincere in MotoGP al secondo anno devi essere fortissimo¡±. E lui lo ¨¨.
Caratura Morbidelli
¡ª ?E fortissimo ¨¨ pure Franco Morbidelli, che raccoglie la terza vittoria stagionale e pure il secondo posto nel mondiale. Stavolta l¡¯italiano della Yamaha Petronas ha saputo usare anche la spada, dimostrando di essere capace di sfoderare le unghie, quando necessario. Dote, questa, evidenziata nel duello finale con Jack Miller, tanto bello quanto pulito, che tanti non gli riconoscevano. Colpa della sua indole e della tendenza a considerare l¡¯educazione come una mancanza di carattere: invece lui ¨¨ un pilota su cui puntare e il migliore dei nostri, ora e in prospettiva. Solo la Yamaha non se n¡¯¨¨ accorta, lasciandogli anche per l¡¯anno prossimo la M1 vecchia, quella attuale, una spec-A del 2019. Poco male, pare che Morbidelli e la sua guida tecnica Ramon Forcada sappiano sfruttarla meglio degli altri. Complimenti doppi.
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Yamaha indecifrabile
¡ª ?¡°Non capisco se la Yamaha segue davvero le mie indicazioni e non abbiamo davvero compreso se la moto di quest¡¯anno sia migliore o meno di quella del 2019¡±: le parole di Valentino Rossi lasciano dei dubbi sul rendimento reale della moto di Iwata, che ha vinto 7 gare su 13, con entrambi i piloti della Petronas a quota 3, ma che ha ancora picchi di rendimento pazzeschi a seconda del grip della pista. Soprattutto con gli altri piloti: con Quartararo a terra, il 10¡ã posto di Vinales e il 12¡ã di Rossi di Valencia appaiono inquietanti. Sia nel confronto con Morbidelli, sia in assoluto. Caos motori a parte per la spinosa questione delle valvole irregolari del primo GP, il paradosso ¨¨ che la moto pi¨´ vincente della stagione non ha conquistato il titolo piloti.
Ducati in lotta
¡ª ?Il secondo posto di un gagliardo Jack Miller ¨C se corresse sempre cos¨¬ avrebbe ereditato il testimone dal connazionale Stoner ¨C ha portato la Ducati in vetta al mondiale costruttori, alla pari con la Suzuki. Vale il discorso fatto per la Yamaha: stagione indecifrabile, fra difficolt¨¤ tecniche, incomprensioni e tensioni umane che non hanno aiutato a stabilizzare il rendimento e stabilizzare il clima nel box. Le sinusoidi di prestazioni balzano agli occhi, ma la base resta solida, tale da giocarsi una corona, anche se ¨¨ quella che conta di meno. Adesso Dovizioso, che teoricamente ¨¨ ancora in lotta per il 2¡ã posto (¨¨ a 17 punti da Morbidelli in un gruppo che comprende 6 piloti in 20 punti) merita soprattutto un commiato degno di quanto ha dato a Borgo Panigale.
Nakagami emotivo, Pol no
¡ª ?Per la seconda volta in tre gare Nakagami cade quando ha davanti un¡¯occasione grossa: nel GP di Teruel era scattato dalla pole; a Valencia aveva appena passato Pol Espargaro per azzannare il tanto agognato primo podio in carriera in MotoGP. Forse il giapponese deve lavorare sui nervi: a detta di Pol Espargaro ne aveva di pi¨´ per strappargli il terzo posto. A proposito: lo spagnolo ¨¨ al quinto podio stagionale, con costanza e prestazione in sella a una Ktm solida, e in corsa anche per il podio iridato della classifica mondiale. Non era da considerarsi scontato.
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