MotoGP Mondiale, porte aperte per 4, ma le chiavi le ha sempre Marquez

Quattro piloti di quattro Case differenti racchiusi in 9 punti: premessa di spettacolo, garanzia di equilibrio e certezza di divertimento. Austin consegna un mondiale MotoGP che dopo tre GP è più vivo che mai, con Dovizioso (Ducati) leader con 3 punti su Rossi (Yamaha), 5 su Rins (Suzuki) e 9 su Marquez (Honda) e tutte le case tranne la Yamaha già a segno in una gara. Il successo di Rins, una primizia per lui nella top class e un ritorno alla vittoria dopo 30 mesi per la Suzuki, rappresentano una new entry che potrebbe sparigliare carte e gerarchie dei pretendenti al trono.

locomotiva marc — Contesa sulla carta (della classifica) molto aperta, ma con le chiavi del campionato sostanzialmente nelle mani di Marquez. Se lo spagnolo non si fosse infatti sdraiato al 9° giro del GP delle Americhe, avrebbe probabilmente vinto con un distacco simile a quello - abissale (9"8) - inferto ai rivali in Argentina e sarebbe già in fuga nel mondiale con 70 punti sui 75 possibili. Sintomo di una superiorità indiscussa, accentuata da due piste amiche come Termas e Austin, ma anche ribadita da una Honda cresciuta. Marc resta l'uomo da battere e anche se al momento appare come l'ultimo vagoncino del quartetto di testa, è in realtà la locomotiva da fermare. ? così da tre anni e ci sono le prospettive perché la serie si allunghi. Due gli ostacoli: la tendenza a strafare di Marquez, sempre sul filo del rasoio, e il misterioso guaio tecnico che affligge le Rc213v (oltre quella catena troppo ballerina), cadute a grappoli in Texas per un problema "di natura elettronica" su cui stanno lavorando ed è stata imposta ai piloti la consegna del silenzio.

sperano tutti — La platea allargata aiuta però a sognare la detronizzazione di Marquez e tutti si affannano a includere nella lotta anche l'eroe di Austin, Rins, che ha colto la sua prima mela infilzando addirittura sua maestà Rossi senza tremare davanti a cotanto monumento. Dovizioso lo diceva da tempo: "Sapevo che Alex sarebbe stato della partita, me lo aspettavo - l'analisi del Dovi -: questa è una stagione più divertente, ma anche più dura perché tutti sono cresciuti, anche Vi?ales e Rossi, e non c'è più il solo Marquez contro cui misurarsi come succedeva l'anno scorso". Vale, felice del doppio 2° posto di fila, ma deluso per la vittoria, sfuggita insieme alla vetta del mondiale, mostra ottimismo. Moderato: "In gara sto andando bene - dice Rossi -, la Yamaha sta lavorando sulla strada giusta e il potenziale per lottare per il titolo c'è, ma si deve migliorare". Da Rins, tirato in ballo dai rivali, consapevolezza e prudenza: "Me la sto giocando con i migliori e mi sento competitivo, ma il livello della lotta iridata è altissimo e serve costanza: siamo però sulla strada giusta e dobbiamo andare avanti".

giudice jerez — Per tutti c'è la voglia di provarci e la smania di misurarsi con il prossimo banco di prova, a Jerez. Prima gara europea e test chiave per le ambizioni di ognuno. Tre settimane e vedremo se il vento dell'Andalusia alimenterà nuove speranze o cristallizzerà antiche gerarchie.