il punto
Morbidelli cresce da campione, Quartararo e Dovi musi lunghi, Rossi ¨¨ l¨¬: le sentenze di Misano
Nel primo GP del mondiale 2020 small aperto al pubblico, solo 10mila spettatori, ma un iniziale segnale di ritorno a una difficile normalit¨¤, gara spettacolare con tre Case diverse ai primi tre posti e il guizzo vincente di Morbidelli. Oltre al primo successo del pilota della Yamaha Petronas la gara ha offerto molti spunti. Vediamoli.
Morbidelli mauro
¡ª ?Il successo premia un pilota talentuoso e di spessore umano ¨C il suo casco speciale ha fatto capire anche questo suo profilo -, ma poco appariscente. Ecco il limite: Franco Morbidelli non vive di luci estemporanee, ma lavora sodo per plasmarsi e crescere come campione. Misano ha detto che il pilota della Yamaha Petronas ha imboccato una strada da cui difficilmente far¨¤ ritorno: il suo metodo ¨¨ quello di conquistarsi spazio un passo alla volta e con la guida tecnica del capotecnico Ramon Forcada raccoglier¨¤ presto altri dividendi. Benvenuto nel club.
Quartararo nervoso
¡ª ?Al momento del dunque l¡¯ex leader del mondiale ha steccato. Aveva una M1 accordata come un violino perfetto per la pista di Misano e invece Fabio Quartararo ha sbagliato partenza, si ¨¨ trovato a rincorrere e nella frenesia ha sbagliato, riaprendo le porte iridate per molti. Gomma surriscaldata? Ok, ma ormai dovrebbe avere doti per gestire anche queste situazioni e invece¡
Dopo 50 punti nelle prime due gare ne ha raccolti 20 nelle successive quattro: non un ritmo da titolo, anche se la classifica ¨¨ cortissima, con nove piloti in soli 23 punti, e pochi hanno il suo talento.
Ducari leader, ma...
¡ª ?Non si trova con le gomme, ¨¨ separato in casa con il team, non ha un piano per il 2021, ma ¨¨ in testa al mondiale: Andrea Dovizioso, forte della costanza ¨C unico nel mondiale sempre a punti insieme a Takaaki Nakagami ¨C si ritrova in vetta, ma non sorride perch¨¦ sente di non avere la Ducati in mano. Colpa delle gomme, dice lui, che gli impongono uno stile diverso, non facile da plasmare a 34 anni. Questo ritmo per¨° non lo pu¨° rassicurare in chiave mondiale e le prestazioni della altre Desmosedici, a partire dallo sbalorditivo Francesco Bagnaia, 2¡ã dopo la frattura alla tibia che lo fa zoppicare ancora, autorizzano a pensare che il potenziale sia pi¨´ alto. A lui il compito di fruttarlo; al team di sostenerlo per metterlo in condizione di farcela.
Suzuki da titolo
¡ª ?Negli ultimi giri ha viaggiato a un ritmo pazzesco, con cui ha acciuffato uno splendido podio proprio nelle ultime curve: Joan Mir ¨¨ pilota giovane e di temperamento e nelle ultime tre gare ¨¨ quello che ha fatto pi¨´ punti. Senza la bandiera rossa in Stiria, che ne ha fermato una cavalcata vincente, sarebbe a un passo della vetta. Gli manca solo la vittoria, che forse gli darebbe ancora pi¨´ sprint, ma con la Suzuki che ha a disposizione dovrebbe arrivare presto. Proiettandolo, probabilmente, tra i favoriti al titolo, se solo iniziasse anche a qualificarsi meglio.
Solito Rossi, solito Vinales
¡ª ?Delle tre vittorie stagionali della Yamaha nessuna ¨¨ arrivata a opera del team ufficiale, i cui piloti sono a pari punti, 58 (-18 dalla vetta). Dal peso specifico differente, per¨°. Mentre Maverick Vinales vive sempre di facili entusiasmi al sabato salvo ridimensionarsi la domenica e non riesce a trovare un briciolo di costanza e credibilit¨¤, Valentino Rossi resta una certezza. Non ha pi¨´ lo spunto di un tempo, ma Misano ha fatto vedere che ¨¨ sempre l¨¬, presente e redditizio. ? calato alla distanza, perdendo il podio nell¡¯ultimo giro per un errore di cui Mir ha approfittato, ma, a 41 anni, ¨¨ stato complessivamente pi¨´ centrato del compagno, battuto per la quarta gara di fila. Dato su cui riflettere.
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