Il campione del mondo della Ducati?nelle parole della sorella Carola e dei suoi pi¨´ stetti collaboratori che hanno conosciuto il Bagnaia pi¨´ intimo
La solitudine del pilota, solo con se stesso dentro il casco mentre affronta rettilinei a 350 chilometri orari, si attacca ai freni in staccate violente, sfrutta le scie, ingaggia duelli. Da una sua indecisione pu¨° derivare una caduta, una volata persa, una gara anonima, cos¨Ź come da un lampo di genio, una manovra inventata nellĄŻarco di un decimo di secondo o un sorpasso da cuore in gola pu¨° arrivare una vittoria, persino un Mondiale. ? un uomo solo il pilota, con le sue forze e le sue debolezze, tra spavalde certezze o paure nascoste. Eppure, come in pochissimi altri sport, questĄŻuomo solo ha bisogno di un mondo che gira intorno a lui, di una squadra che se non sapesse esserlo non gli permetterebbe mai di esprimere tutte le qualit¨¤ e fare quello per cui ¨¨ nato: provare a essere il pi¨´ veloce, vincere. Se ¨¨ vero che dietro a ogni grande uomo cĄŻ¨¨ una grande donna (ma vale esattamente il contrario), dietro il trionfo di Francesco Bagnaia, fresco campione del mondo della MotoGP, cĄŻ¨¨ una grande squadra, un nucleo compatto che non si ¨¨ mai esaltato quando le cose andavano bene e, soprattutto, non si ¨¨ mai disunito nei momenti in cui tutto sembrava essere finito. AllĄŻinterno del team Ducati, sotto il comando del quartetto composto dal d.g. Corse Gigi DallĄŻIgna, il d.s. Paolo Ciabatti, il d.t. Davide Barana e il team manager Davide Tardozzi, ecco Gabriele Conti responsabile degli elettronici, Riccardo Savin responsabile telaio e dinamica del veicolo, Leonardo Simoncini coordinatore tecnico, Max Bartoncini responsabile performance e Davide Gibertini team coordinator.?