Festa Misano, pubblico come ai tempi di Rossi. E il martello Martin si avvicina a Bagnaia

Le due triplette Ducati nella sprint di sabato e nella gara di domenica, con Jorge Martin dominatore alla sua seconda doppietta stagionale e ora in classifica a 36 punti da Bagnaia, confermano il dominio della Casa di Borgo Panigale in una MotoGP che a Misano ritrova il pubblico dell’era di Valentino Rossi (record nel 2019 con 159.120 spettatori) a ridosso dei 150 mila presenti. Una gran festa: 141.046 biglietti venduti in totale (rispetto ai 101.140 complessivi del 2022) toccando domenica gli 80 mila dopo i 40 mila di sabato. A questi vanno aggiunti gli oltre 20 mila di sabato sera, dalle 18 all’una di notte, che hanno partecipato a Memorabilia organizzato nel kartodromo interno al circuito dal Cocoricò con dj di fama internazionale come Timo Maas. Il successo di pubblico è ancor più significativo considerando che oltre il 65% degli abbonamenti acquistati in prevendita proviene da luoghi distanti mediamente oltre 300 km dal circuito, con pernottamenti sul territorio con conseguente incremento del business.?

italiani encomiabili

Tornando alla gara di domenica, corsa agonisticamente non esaltante ma tecnicamente superba, con tempi record sul giro e sul passo, con Martin dominatore, perfetto, imprendibile, sulla Ducati del team Pramac, con Francesco Bagnaia calato nel finale ma comunque a podio, terzo (+3.812) dietro al mai domo Marco Bezzecchi, secondo a +1.350. I due piloti italiani, encomiabili per come hanno corso stringendo i denti dopo i crash della settimana scorsa al Montmelò, sono riusciti a chiudere la porta all’arrembante Dani Pedrosa, da applausi, capace di portare la sua Ktm con il nuovo telaio in carbonio a ridosso del tris di testa, comunque primo pilota dello squadrone della Casa austriaca. Non brillano le Aprilia (comunque tre RS-GP nei primi otto) con Vinales quinto a 10”510, Oliveira sesto, Fernandez ottavo con Aleix Espargaro deludente 12°. Torna nella top-ten Marc Marquez, rallentato nel finale dal calo gomme e comunque sempre con il gap in ingresso curva che poi pesa negativamente anche a centro curva e in uscita, provocando addirittura ripetuti high-side ai piloti. Restano nel pantano le Yamaha, con Quartararo 13° (+15.898) e Morbidelli 15° (+24.579).?

problema di pressione

Anche a Misano si è riproposto il problema delle scie legato alle gomme, in particolare alla pressione del pneumatico anteriore. Gli attuali regolamenti impongono, per sicurezza, una pressione minima di 1.9 bar per la gomma davanti e 1.7 bar dietro. Con il passare dei giri tale pressione va sopra i 2.0 bar, toccando anche 2.3 bar, specie correndo in gruppo, situazione ad alto rischio perché in quel caso, in staccata, al pilota si chiude lo sterzo. Così ad essere avvantaggiato è solamente uno: chi è in testa. Ecco perché i piloti dicono che il minimo all’anteriore è oggi troppo alto in quanto la gomma comincia a perdere grip già quando arriva a una pressione di 2.0 bar. E’ questo uno dei motivi che rende oggi la MotoGP relativamente meno combattuta perché i piloti tendono ad allontanarsi l’uno dall’altro quando sono in gruppo.?

che passo martin

Adesso, Martin, dominatore di Misano, si porta a -36 dal leader Bagnaia in classifica generale, di fatto riaprendo il mondiale. Jorge pare non pensarci, non si sa se per scaramanzia o perché in Ducati i “giochi” siano già "decisi" ai piani alti di Borgo Panigale. Un fatto è certo: anche se Martin conquistasse il titolo MotoGP 2023, in Ducati non cambierebbe niente nel 2024, con Bagnaia e Bezzecchi “ufficiali” e, comunque, con altre due moto ufficiali in pista con altri due piloti. A Misano Martin è stato un martello nei tempi sul giro. Jorge per cinque giri (7°, 13°, 16°, 17° 18°) ferma il cronometro sull’1 e 31 con 21 giri sull’1 e 32 (basso). Notevole anche Bezzecchi, tre giri sull’1 e 31 (7°, 22°, 23°) con 22 giri sull’1 e 32, il più veloce in pista nel 22° giro (1’31.839 rispetto all’1.32.143 di Martin), il 23° giro (1’31.959 e Martin 1’32.050), il 24° giro (1’32.016 stesso tempo di Martin), il 25° giro (1’32.024 e Martin 1’32.330), il 26° giro (1’32.059, Martin 1’32.091); il 27° giro (1’32.365 e Martin 1’32.546). Gran passo anche di Bagnaia, addirittura il più veloce nell’ultimo giro: 1’32.147. Solamente Pedrosa gira per cinque volte sull’1 e 31. Nessun altro ci riesce, con l’eccezione di Luca Marini: 1’31.976 al 23° giro.?

velocità di punta

I più veloci sul dritto? Primo lo strepitoso Pedrosa 303.3 km/h (2022 assente); 2° Bezzecchi 301.6 km/h (2022 4° 299.1); 3° Zarco 300.8 (2022 assente); 4° Marini 300.8 (2022 2° 299.1); 5° Binder 300.8 (2022 6° 297.5); 6° Aleix Espargaro 300.8 (2022 9° 296.7); 7° Vinales 300.0 (2022 5° 298.3); 8° Alex Marquez 299.1 (2022 18° 295.0); 9° Oliveira 299.1 (2022 15° 295.8); 10° Marc Marquez 299.1 (2022 assente); 11° Bagnaia 298.32 (2022 11° 296.7); 12° Fabio Quartararo 298.3 (2022 12° 295.8); 13° Fernandez 298.3 (2022 14° 295.8); 14° Nakagami 298.3 (2022 14° 295.8); 15° Pol Espargaro 298.3 (2022 assente); 16° Di Giannantonio 298.3 (2022 10° 296.7); 17° Miller 297.5 (2022 8° 297.5); 18° Martin 297.5 (2022 1° 300.8); 19° Bradl 296.7 (2022 19° 294.2); 20° Mir 296.7 (2022 assente); 21° Fernandez 296.7 (2022 13° 295.8); 22° Pirro 296.7 (2022 assente); 23° Morbidelli 295.8 (2022 16° 295.0). Solo Martin è andato quest’anno meno veloce (297.5) dello scorso anno (300.8). Tuttavia quest’anno Jorge ha trionfato mentre nel 2022 giunse 9° (+17.732). Evidentemente la velocità di punta non è decisiva. Oggi a Misano iniziano i test MotoGP. Grandi assenti Bagnaia, Bezzecchi e Bastianini. Particolarmente attese le nuova Honda e Yamaha. Rivoluzione, evoluzione o ancora stasi dei bolidi giapponesi? Si vedrà.