MOTOGP
Iannone shock, il Tas lo condanna a 4 anni per doping!
Il Tas di Losanna ha condannato Andrea Iannone a 4 anni di squalifica per doping, respingendo il ricorso del pilota dellĄŻAprilia MotoGP contro la sospensione ricevuta dalla CDI (Corte Disciplinare Internazionale) della FIM (Federazione Internazionale Motociclistica). Il pilota di Vasto era stato fermato il 17 dicembre 2019 perch¨Ś trovato positivo (drostanolone) a un controllo antidoping il 3 novembre, in occasione del GP di Malesia. Il 17 aprile, in primo grado, al pilota dellĄŻAprilia erano stati inflitti 18 mesi di stop (sino al 16 giugno 2021).
Lo steroide
ĄŞ ?Il drostanolone ¨¨ uno steroide androgeno esogeno anabolizzante inserito nella lista proibita 1.1.a della Wada e le cui tracce (pari a 1,150 nanogrammi per millilitro) sono state rinvenute nelle urine del pilota a un controllo successivo al GP della Malesia di MotoGP del 3 novembre 2019. Iannone, difeso dallĄŻavvocato Antonio De Rensis, che si ¨¨ avvalso dellĄŻoperato del dottor Alberto Salomone come consulente di parte e di molti luminari della materia, era stato sospeso dal 17 dicembre 2019, data della notifica della positivit¨¤ e giorno da cui aveva iniziato a decorrere la condanna di 18 mesi inflitta dalla CDI. Oltre ai 18 mesi inflitti, il pilota era stato anche squalificato per i risultati ottenuti nei GP di Malesia (3 novembre 2019) e della Comunit¨¤ Valenciana (17 novembre 2019), entrambi terminati con un ritiro. Squalifiche confermate dal Tas.
La contaminazione e la difesa
ĄŞ ?La difesa del pilota ¨C sostenuto dallĄŻAprilia, che al suo posto nei test prestagionali ha schierato il collaudatore Bradley Smith ¨C ha sempre cavalcato la tesi della contaminazione alimentare - riconosciuta anche nella sentenza di condanna della CDI -, legata all'assunzione involontaria di carni ĄŽtrattateĄŻ nelle 5 settimane trascorse in Asia dal pilota, fra ottobre e novembre 2019, per le gare di quel periodo. Iannone, su cui gravava lĄŻonere della prova perch¨Ś per il codice Wada il pilota ¨¨ responsabile delle sostanze trovate nel suo organismo e deve dimostrare, sia lĄŻaccidentalit¨¤ della contaminazione, sia che non potesse sospettarla pur usando la massima cautela, a sua difesa aveva anche prodotto il test del capello, eseguito il 9 gennaio presso il Centro Antidoping Bertinaria di Torino. Questo esame fornisce a ritroso una sorta di tracciato storico della persona e nel caso di Iannone risulta pulito da settembre 2019 in poi. Elemento, fortemente sventolato dalla difesa, che appariva incompatibile con la sottoposizione a un ciclo di anabolizzanti, che per sua natura ¨¨ normalmente lungo e non occasionale, e invece compatibile con unĄŻassunzione involontaria da cibo trattato.
Condanna aumentata
ĄŞ ?Ma la Corte arbitrale non gli ha creduto e ha aumentato la condanna che era stata emessa in primo grado. Pur riconoscendo che la presenza del drostanolone nellĄŻorganismo potrebbe essere stata causata dal consumo di carne contaminata, la Corte del Tas ha stabilito che Andrea Iannone non ha fornito alcuna prova convincente a riguardo. Secondo il Tas, la difesa del pilota non ¨¨ riuscita a stabilire n¨Ś il tipo preciso di carne consumata, n¨Ś lĄŻorigine di detta carne. Inoltre ¨¨ stato riscontrato che n¨Ś Iannone n¨Ś i suoi esperti sono stati in grado di stabilire specificamente che cĄŻ¨¨ stato un problema di contaminazione alimentare da carne in Malesia, condannando quindi il pilota secondo le vigenti norme in materia di antidoping. La sentenza di 4 anni ¨¨ il risultato dellĄŻaccoglimento del ricorso presentato dalla WADA (lĄŻAgenzia mondiale antidoping), che chiedeva appunto 4 anni di stop per il pilota dopo la sentenza pi¨´ lieve di primo grado.
Gazzetta dello Sport
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