dopo i test
Quartararo, velocit¨¤ da leader. Ducati e Aprilia, orgoglio italiano
Dinamiche di lavoro differenti, obiettivi diversificati e metodologie di approccio mirate dei vari team impediscono di fornire una valutazione oggettiva della prima sessione di test della MotoGP in Qatar. Sulla pista di Losail, dove da mercoled¨¬ 10 a venerd¨¬ 12 marzo si replica e il 28 scatter¨¤ il mondiale, si sono avute solo alcune indicazioni dei valori della griglia. Valori che potrebbero anche non essere confermati, sia allo spegnimento dei semafori, sia quando, dopo la doppietta del Qatar, le squadre inizieranno a correre in Europa su piste dove non avranno il beneficio dei dati dei test svolti. Ma alcuni segnali sono emersi, in una graduatoria che vede 13 piloti racchiusi in 7 decimi e mezzo, tre moto diverse ai primi tre posti - quattro ai primi 5 - e solo la Ktm fuori dalla top-10.
Le responsabilit¨¤ di Quartararo
¡ª ?In testa dopo la due giorni - il venerd¨¬ era uno shakedown riservato solo a collaudatori, debuttanti e piloti Aprilia, unica Casa ad avere le concessioni - si ¨¨ issato Fabio Quartararo con la Yamaha, veloce (1'53"940), felice del suo ruolo nel team ufficiale e onesto nel rivelare pure la pressione di questa posizione: "Temevo le responsabilit¨¤ che avrei avuto - ha detto -, invece mi piace l'idea di dare una direzione sullo sviluppo della moto". La Casa di Iwata pare in forma: ha piazzato tre moto nei primi sette, con Franco Morbidelli solido (4¡ã) e concentrato sulla gestione ottimale del materiale che ha a disposizione, e Maverick Vinales pimpante 7¡ã, ma oscilla ancora fra dubbi di rendimento del telaio 2021, che i piloti non considerano ancora all'altezza di quello, eccellente, del 2019. In pi¨´ Valentino Rossi, 19¡ã nella combinata e uno dei pochi a non migliorare nel secondo giorno, ha cambiato team, lato del box e tuta, ma non il succo dei suoi problemi: "Soffro in accelerazione e devo trovare gip al posteriore", ¨¨ il refrain degli ultimi anni e quello che ha ripetuto dopo lo sbarco in Petronas. Speriamo che il disco cambi.
Ducati ok, pure con i 'deb'
¡ª ?La Ducati ha colto la seconda prestazione, con Jack Miller vicino a Quartararo (77 millesimi) e molto lucido nel suo ruolo di punta per Borgo Panigale, e ha stupito ancora nella ricerca avveniristica di soluzioni aerodinamiche. Quelle viste sulle carene della Desmosedici potrebbero fare scuola e confermano la reattivit¨¤ dei cervelli della casa italiana. In Qatar la Ducati, con Bagnaia al 9¡ã posto, va a nozze, va sottolineato, ma nel complesso, considerando anche il buon riscontro al primo approccio con moto e categoria dei debuttanti - in ordine di classifica Enea Bastianini, Luca Marini e Jorge Martin -, le Desmosedici sembrano messe bene anche nello sviluppo del sistema - comune a quasi tutte le case - che schiaccia la moto in partenza evitando impennamenti. Aspettando il vero esame, dato dalla gestione della gomme in gara, l'inzio ¨¨ ottimo.
Esaltazione Aprilia
¡ª ?Tricolore che sventola in alto anche grazie all'Aprilia, che ha chiuso il primo giorno in testa e la combinata al terzo posto, in entrambi i casi con Aleix Espargaro sugli scudi. Lo spagnolo gi¨¤ in passato si era fatto prendere da facili entusiasmi e Massimo Rivola giustamente predica di "stare con i piedi per terra", ma il passo avanti della RS-GP con un'aerodinamica avveniristica, quasi da F.1, ¨¨ evidente. Sul giro e sul passo. Se son rose fioriranno, ma la semina di Noale pare abbastanza promettente.
Suzuki a fari spenti
¡ª ?La Suzuki, presentata in pista all'inizio dei test, ha lavorato un po' a fari spenti. per l'oggi e anche per il domani, arrivando a testare il motore versione 2022. Forte di una base tecnica affidabile e competitiva e puntellata dalla stabilit¨¤ interna della coppia di piloti, la Casa giapponese ha proseguito sulla strada dell'equilibrio, per non stravolgere una moto molto sincera. Due piloti nella top-10 (8¡ã l'iridato Joan Mir, 10¡ã Alex Rins) rappresentano una discreta sicurezza, ben sapendo che il giro secco, alias la qualifica, non ¨¨ esattamente il punto di forza di Hamamatsu.
Honda da strapazzare
¡ª ?La Honda ha messo il collaudatore, nonch¨¦ attuale sostituto di Marc Marquez, Stefan Bradl, al 5¡ã posto e mostrato segnali solidi in attesa che il suo re torni in sella. Pol Espargaro, nuovo arrivato in Hrc, ¨¨ stato il 12¡ã della classifica, ma pare felice di poter guidare di forza, con lo stile che gli era proprio sulla Ktm, la Rc213V, una moto quasi da strapazzare: dovr¨¤ prenderne confidenza e comprenderne il limite. Problema comune pure ai piloti del team Lcr, Alex Marquez e Takaaki Nakagami che nello sperimentare cose nuove, compresa una carena Ducati-style, hanno assaggiato varie volte l'asfalto.
Ktm fuori dai 10
¡ª ?La Ktm ¨¨ l'unica Casa che non ¨¨ entrata nei primi dieci - Miguel Oliveira ¨¨ 11¡ã a 0"726 dal vertice -, ma ¨¨ forse ¨¨ quella che si ¨¨ nascosta maggiormente. Su un tracciato non molto congeniale per le moto di Mattighofen, Danilo Petrucci (Tech3) ha chiuso a 1"8 dalla vetta, ma davanti al suo compagno Iker Lecuona, e sta prendendo confidenza con la RC16, sia a livello di ergonomia, sia della gestione della frenata, dove sono maggiori i margini di crescita. "Non mi curo della posizione in classifica - il commento di Petrux -, sto conoscendo la moto: ¨¨ allo stesso tempo esuberante, ma versatile, capace di dare il meglio su piste con poco grip". Quale non ¨¨ Losail.
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