Scopriamo come hanno lavorato i tecnici di Borgo Panigale per dare a Pecco una moto equilibrata nell'erogazione della potenza e nello sviluppo dell'aerodinamica: il risultato ¨¨ stato un mezzo pi¨´ potente, veloce e guidabile della concorrenza?
Alla ventesima stagione nella classe regina del motomondiale, a 15 anni dall¡¯unico titolo piloti, conquistato nel 2007 con Casey Stoner, a 13 dall¡¯ultimo Mondiale di un pilota italiano, Valentino Rossi su Yamaha nel 2009, e a 50 dall¡¯ultima doppietta tricolore, moto e pilota, con Giacomo Agostini su MV Agusta 500 nel 1972, Francesco Bagnaia e la Ducati hanno messo fine, con gran merito, al lungo digiuno. Nove gare fa, al GP di Germania del 19 giugno 2022 vinto da Fabio Quartararo, Bagnaia aveva 91 punti di distacco da ¡°El Diablo¡±. Da l¨¬ la rincorsa del pilota torinese con la pi¨´ grande rimonta della storia, con il suo nono posto finale al termine del round finale di Valencia che, unitamente al quarto posto in gara del rivale, hanno sancito il trionfo.?
numeri importanti
¡ª ?In questo campionato 2022 Bagnaia ha ottenuto 7 vittorie e la Ducati 12 (con le 4 di Bastianini e una di Miller), con 16 pole: cifre notevoli. E pensare che a inizio stagione la Ducati 2022 stentava e lo stesso Bagnaia, dopo non poche cadute, rimpiangeva il modello 2021 per quel motore con grande potenza, erogazione fluida e ottima guidabilit¨¤ che permetteva i primi exploit trionfali a Bastianini. A Borgo Panigale avevano per¨° ragione nel dire agli scettici, all¡¯inizio lo stesso Pecco, che presto la GP22 avrebbe superato il modello precedente. Cos¨¬ ¨¨ stato.?
scelte azzeccate
¡ª ?La tripletta iridata, titoli costruttori, team e piloti, ¨¨ il frutto, oltre che del manico di Bagnaia, di un lungo e costante impegno di tutta la squadra e di scelte tecniche azzeccate e ben gestite. A differenza di altre Case, come la Honda con una moto cucita addosso a Marc Marquez e la Yamaha che brilla solo con Quartararo, la Ducati mette al centro la sua moto e sono i piloti a doversi adattare al mezzo. Gigi Dall¡¯Igna ha tracciato la sua linea: massima innovazione tecnica, sfruttando ogni spiraglio di regolamenti restrittivi, "interpretati". Cos¨¬ la Ducati ha acquisito vantaggi sugli avversari e ha cambiato la priorit¨¤ negli assetti: non pi¨´ una moto orientata sull¡¯anteriore, ma una che privilegia il carico sul posteriore.?
il fattore motore
¡ª ?In questa MotoGP le gomme sono sempre pi¨´ decisive, fondamentali anche per l¡¯impostazione tecnica delle moto e del loro sviluppo. Dal 2020 il posteriore Michelin, pi¨´ morbido rispetto a prima, ha ¡°favorito¡± le moto con il quattro cilindri in linea (Yamaha in primis) in quanto i V4 di Honda e anche Ducati, meno morbidi e pi¨´ aggressivi nell¡¯erogazione di potenza, logorano maggiormente la gomme di dietro, costringendo il pilota a rischiare oltremodo e ad alzare i tempi sul giro. Questione di geometrie e baricentro. La potenza del motore serve ma non ¨¨ tutto: ¨¨ decisivo il modo in cui tale potenza viene erogata, come si traduce sulle gomme, come viene gestita dal pilota in ogni circuito per ottimizzare la guidabilit¨¤ e dare pi¨´ carico aerodinamico sulla ruota anteriore, migliorando l¡¯inserimento in curva e ridurre gli impennamenti in accelerazione che fanno alzare il tempo sul giro.?
v4 in linea?
¡ª ?Sul piano tecnico, il titolo mondiale 2021 conquistato da Quartararo sulla Yamaha e oggi il dominio Ducati ripropongono l¡¯interrogativo: meglio il motore V4 o il 4 in linea? Con regolamenti attuali della MotoGP particolarmente restrittivi (cilindrata 1000 cc, frazionamento massimo 4 cilindri, con alesaggio a 81 mm, centralina elettronica unica, ecc.) ognuna delle due filosofie costruttive presenta vantaggi e svantaggi. Sia sul V4 che sul 4 in linea c¡¯¨¨ stato un gran lavoro sull¡¯albero motore. A differenza della F1, in MotoGP il giusto compromesso del valore di inerzia dell¡¯albero motore ¨¨ un fattore importantissimo in quanto l¡¯impronta a terra della gomma posteriore ¨¨ ridotta e di conseguenza, le variazioni di accelerazione troppo veloci generano una erogazione brusca della coppia. Un albero motore con inerzia ridotta garantisce una maggiore accelerazione rispetto a uno con inerzia pi¨´ elevata, ma con questa configurazione, per i motoristi e per gli elettronici, ¨¨ pi¨´ complicato gestirne la coppia e calibrare l¡¯elettronica. Per questo motivo un albero motore con maggiore inerzia garantisce una erogazione della potenza pi¨´ gestibile. La cosa si evidenzia soprattutto in curva, quando la potenza richiesta al motore ¨¨ minore e, a causa delle basse velocit¨¤ dell¡¯aria nei condotti di aspirazione, la miscelazione in camera di combustione non ¨¨ omogenea con una elevata dispersione ciclica e accensioni irregolari. In questa situazione il pilota si trova a gestire una coppia del motore poco lineare, spesso assai brusca. Per far fronte a questi problemi gli elettronici possono intervenire sulle strategie di ¡°traction control¡±, accendendo solo alcuni dei cilindri. Se, per¨°, l¡¯inerzia dell¡¯albero ¨¨ troppo bassa, anche gli interventi elettronici non sono sufficienti a risolvere il problema. Naturalmente aprire l¡¯acceleratore con una connessione lineare della coppia motore riduce lo stress sulla gomma posteriore, evita il pattinamento e facilita il settaggio del telaio.?
equilibrio
¡ª ?Non ¨¨ semplicemente una questione di cilindri a V o in linea. Il motore 4 cilindri in linea di Yamaha e Suzuki non ¨¨ tecnicamente superato. Se il V4 ha un tasso ridotto di perdite per attrito con un albero motore pi¨´ compatto ed ¨¨ un motore con ottimo equilibrio fra potenza massima, coppia e ciclistica e un minore ingombro trasversale della moto, il 4 in linea offre grandi margini di intervento nelle geometrie della sospensione posteriore con effetti positivi sull¡¯aderenza e possibilit¨¤ per il pilota di ottimizzare al meglio potenza-elettronica. Con quei limiti regolamentari restrittivi accennati sopra, il V4 ¨¨ come ¡°ingabbiato¡± nel suo potenziale di potenza e regime di rotazione, permettendo al pi¨´ ¡°vecchio¡± 4 in linea di essere competitivo. Oggi, quel che paga in MotoGP non ¨¨ il progetto rivoluzionario per avere pi¨´ giri e quindi pi¨´ potenza, ma l¡¯equilibrio di tutte le componenti, con grande impegno sullo sviluppo dell¡¯aerodinamica, che permetta alla moto di mettere a terra tutta la sua potenza e consenta al pilota il massimo feeling e la possibilit¨¤ di esprimere tutto il proprio potenziale.?
elettronica
¡ª ?La Ducati ha affrontato al meglio tali complesse questioni: non si ¨¨ seduta sulla GP21 competitiva ma si ¨¨ puntato sulla innovativa GP22 anche dopo gli inizi negativi. Azzeccata anche la scelta delle 8 moto in pista che consentono di monopolizzare spesso la prima fila con benefici tecnici e agonistici evidenti. La Ducati ¨¨ oggi la moto pi¨´ competitiva, potente e veloce, ma anche, in generale, la pi¨´ guidabile come dimostrato fin qui dal rendimento di tutti i suoi piloti. La Ducati ha fatto passi da gigante su entrambi i fronti, motore e telaio, comprendendo prima di altre Case l¡¯importanza fondamentale dell¡¯elettronica, avvalendosi dei migliori ingegneri sulla piazza, quelli della Magneti Marelli, portandoli in tempi utili, con l¡¯obbligo Dorna della centralina unica, a Borgo Panigale. Una scelta che ha messo in difficolt¨¤ le Case concorrenti, costrette ad inseguire, non senza difficolt¨¤. La nuova moto, dagli inizi del 2022, ¨¨ migliorata molto in percorrenza di curva e in frenata, vero punto di forza rispetto al bolide del 2021. Si ¨¨ trovato un compromesso per avere un telaio rigido che consenta di frenare dopo gli avversari ma adatto anche per la percorrenza in curva: compromesso vincente.?
affidabilit¨¤
¡ª ?Il propulsore ¡°addolcito¡± nell¡¯erogazione della potenza ha permesso di curvare in modo pi¨´ pulito, sempre sulle stesse traiettorie e il motore a scoppi irregolari aiuta il pilota perch¨¦ la gomma ¨¨ meno stressata. Ducati ha lavorato efficacemente nel connubio motore-telaio consentendo ai piloti una accelerazione pi¨´ rapida in uscita curva, grazie anche al miglior rapporto coppia-potenza. Le alette anteriori evolute, inoltre, consentono alla ruota di rimanere attaccata alla pista, riducendo l¡¯impennamento e consentendo di trasmettere la massima potenza al posteriore. Lo stesso motore Ducati, per la sua configurazione, favorisce pure l¡¯aerodinamica: sezione frontale ridotta, moto pi¨´ stretta. Altro elemento di forza della Desmosedici 2022 ¨¨ dato l¡¯affidabilit¨¤, pi¨´ elevata rispetto, ad esempio ad Aprilia e Yamaha che non ha utilizzato le specifiche 2022 per problemi di tenuta. Le otto moto Ducati in pista sono poi fondamentali per la raccolta dati, quindi per la messa a punto, lo sviluppo e la migliore scelta delle gomme. Yamaha e Aprilia, di fatto con un solo pilota competitivo, pagano dazio anche per questo handicap.?
superiorit¨¤
¡ª ?Mai in MotoGP c¡¯¨¨ stata una superiorit¨¤ tecnica cos¨¬ netta come quella dimostrata quest¡¯anno dalla Ducati, particolarmente da met¨¤ stagione in avanti: risultati eclatanti, dovuti innanzi tutto alla qualit¨¤ del progetto e al continuo affinamento della GP22 da parte dello staff che l¡¯ha ideata. La Desmosedici GP 2022 ha un motore 1000 cc V4 a 90¡ã, 4 tempi con raffreddamento a liquido, distribuzione desmodromica con doppio albero a camme in testa a 4 valvole per cilindro. Sono in prova anche propulsori con valvole pneumatiche per aumentare i regimi di rotazione (oggi sui 18.000 giri) e per rendere pi¨´ semplice la gestione del propulsore ai vari regimi. La potenza massima si sta avvicinando ai 300 CV, il peso del propulsore ¨¨ poco sopra i 50 kg, la trasmissione ¨¨ Seamless, l¡¯alimentazione a iniezione elettronica indiretta, 4 corpi farfallati con iniettori sopra e sotto farfalla. Farfalle controllate dal doppio sistema Ride By Wire. Elettronica con centralina Marelli programmata con Software unico Dorna. Telaio in doppia trave in lega di alluminio. Sospensioni forcella rovesciata Ohlins con foderi di carbonio ed ammortizzatore posteriore Ohlins con regolazione di precarico e freno idraulico di compressione ed estensione. Pneumatici Michelin su cerchi anteriore e posteriore 17¡±. Cerchioni Marchesini in lega di magnesio. Impianto frenante Brembo, doppio disco anteriore in carbonio da 340 mm con pinze a quattro pistoncini. Disco posteriore singolo in acciaio con pinza a due pistoncini. Peso a secco: 157 Kg. Dati importanti, molti dei quali vanno presi con le pinze perch¨¦ la moto ¨¨ in continua evoluzione, in particolare sul piano dell¡¯aerodinamica. Ducati chiude alla grande la stagione 2022 puntando al bis nel 2023.
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