I tre piloti italiani hanno parlato delle sensazioni alla vigilia del primo appuntamento stagionale
Danilo Petrucci. Getty
Attese, speranze e propositi si incrociano sulla griglia polverosa del GP del Qatar, gara iniziale di un mondiale 2019 della MotoGP in cui l’Italia schiera ben 6 piloti, come non accadeva dal 2005. Iniezione di fiducia per un movimento in crescita e che ha in Andrea Dovizioso e Valentino Rossi, classifica del 2018 alla mano, i suoi epigoni.
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Alle loro spalle, fra chi scalpita per ritagliarsi il proprio posto al sole c’¨¨ certamente Danilo Petrucci, approdato al team ufficiale Ducati con molte attese e aspettative: “A giudicare dai test siamo messi molto bene e sono ottimista – dice Petrux -, avere il tuo nome in cima alla lista dei tempi ti d¨¤ sempre fiducia: un po’ di pressione deve esserci sempre, ma ho pi¨´ confidenza. Questa gara ¨¨ solo la prima del mondiale, la stagione ¨¨ lunga, ma so di avere delle chance: l’anno scorso ho chiuso il GP al 5¡ã posto e vorrei fare meglio, ma molto dipender¨¤ dalla gestione delle gomme perch¨¦ non vanno sfruttate troppo all’inizio per non trovarsi sulle tele alla fine. Poi Losail ¨¨ un GP atipico: hai una sessione di giorno che ¨¨ quasi inutile e una di sera corta in cui devi cercare di metterti a posto il pi¨´ possibile: conter¨¤ molto la posizione in griglia”. Il suo approdo alla Ducati lo ha come stabilizzato e molto dipende dalla buona chimica creata con il compagno Andrea Dovizioso: “Stargli vicino mi ¨¨ servito molto, in pista e fuori – spiega Petrucci -: nel metodo, ma anche per piccole stupidaggini, ma sono cose che, nell’insieme contribuiscono a migliorare tutto. Ho anche cambiato il mio metabolismo, alzandomi alle 6, concentrando gli allenamenti e facendoli pi¨´ brevi, ma intensi, per arrivare al meglio nei finali di gara, quando conta davvero. Pi¨´ qualit¨¤ che quantit¨¤: anche qui ho seguito i consigli di Andrea”.
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Francesco Bagnaia arriva nel paddock da iridato della Moto2 e inizia la sua avventura con la Ducati Pramac: “La cosa migliore ¨¨ avere un posteggio pi¨´ vicino nel paddock – scherza -, no, ¨¨ una sensazione molto bella. In inverno abbiano fatto un bel lavoro, possiamo ambire a un bel risultato e cercare di stare nella top-10: prima dobbiamo capire bene le situazioni e poi come si dipaner¨¤ la gara. Il grosso step ¨¨ che qui ogni sessione conta tantissimo per preparare al meglio la gara: devi essere sempre concentrato e al limite in ogni occasione in cui scendi in pista. Nel time attack direi che siamo a posto, ma forse sul passo dobbiamo crescere un po’. Vedremo”.
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Franco Morbidelli inizia il mondiale con una moto differente dall’anno scorso: ora ha una Yamaha del team Petronas dopo il 2018 passato sulla Honda Vds. “Mi sento bene e a mio agio, in inverno sono arrivati risultati interessanti e questo modifica le aspettative – dice Morbidelli -: vorrei lottare per posizioni interessanti, ma allo stesso tempo imparare da tutti quelli che hanno una Yamaha: la mia M1 ¨¨ molto simile a quella del Factory Team, ed ¨¨ pi¨´ vicina a quella di Valentino Rossi che a quella di Maverick Vinales, comunque io guido quella che mi danno per sfruttarla al massimo, confronto i miei dati con quelli di tutti per crescere e non mi sbilancio. La mia prerogativa ¨¨ di capire al moto per essere il pi¨´ veloce possibile in tutte le piste”. Il suo mentore, Rossi, adesso potrebbe vederlo pi¨´ vicino, in lotta ravvicinata: “Un duello con lui all’ultima curva? Lo attaccherei come qualsiasi altro!”.
Massimo Brizzi
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