Scopriamo cosa c'¨¨ dietro agli ottimi risultati della Casa austriaca, finora la rivale pi¨´ convincente della Ducati nella classe regina. Un'organizzazione di prim'ordine in cui c'¨¨ anche tanta Italia che fa la differenza?
Una ¨¨ rossa, l¡¯altra ¨¨ arancione. Questa oggi la differenza, secondo Jack Miller, pilota ufficiale KTM 2023 MotoGP dopo cinque stagioni in Ducati, fra i bolidi della Casa italiana di Borgo Panigale e quelli della Casa austriaca di Mattighofen. Non ¨¨ proprio cos¨¬, dati alla mano, con la moto italiana che nelle prime quattro gare (8 con le Sprint Race) ha gi¨¤ vinto 4 volte con Bagnaia, pi¨´ un secondo e un sesto posto, rispetto alle due vittorie di Binder nelle gare ¡°brevi¡± del sabato, pi¨´ un secondo, un quinto e un sesto, oltre ai due ultimi terzi posti di Miller preceduti da cinque piazzamenti fuori podio e da uno zero.?? vero, per¨°, che in questo primo scorcio di campionato, a tener testa alle travolgenti Ducati non ci sono le giapponesi Yamaha e Honda o la pur competitiva Aprilia, bens¨¬ la KTM. Fin ora, complessivamente, la Casa austriaca ¨¨ stata quella con i risultati migliori, con i suoi piloti di sostanza, con le sue RC16 solide, veloci, guidabili, fulmini nelle partenze, oggi decisive, specie nella Sprint Race.?
il progetto
¡ª ?Perch¨¦ KTM ¨¨ oggi cos¨¬ competitiva dopo una stagione 2022 complicata? Perch¨¦ c¡¯¨¨ stato un salto di qualit¨¤ complessivo nel progetto e nella sua gestione: ci¨° grazie al supporto dei migliori tecnici e manager, fra i quali, in testa, nelle ultime due stagioni, gli italiani. Qual ¨¨ il punto di forza della RC16? Spinta da un gran motore, si avvale di un telaio ¡°extra¡±, con sospensioni esclusive White Power di propriet¨¤ KTM, che consentono staccate ¡°a vita persa¡±, derapate show e in grado di girare pi¨´ forte in curva. Moto gi¨¤ molto equilibrata, aerodinamicamente non esasperata, ¡°semplice¡± nella messa a punto e ¡°guidabile¡± in ogni circuito, ha nel launch control in particolare, e nella parte elettronica, i suoi punti di forza. Nella corsa corta del sabato a Jerez, KTM ha ottenuto un risultato da incorniciare con tre suoi piloti ai primi sei posti: primo, terzo, sesto. Pensare che dopo i test invernali i giudizi non erano lusinghieri: ¡°La KTM non ¨¨ male, ma non ¨¨ da podio¡±. Addirittura prevedendo per le moto austriache una stagione 2023 da ¡°salto del gambero¡±, un po¡¯ come era successo nel 2021 dopo aver perso le ¡°concessioni¡± e, come detto, anche nel 2022. Vista Jerez, adesso si parla di KTM rivelazione. Etichettarla come seconda forza del campionato, dopo Ducati, potrebbe sembrare una valutazione riduttiva, anche se KTM, oltre ai pregevoli exploit, ¨¨ chiamata a ripetersi dimostrando continuit¨¤.?
i piloti
¡ª ?Nella prossima gara, a Le Mans, dove non sono stati fatti test, si vedr¨¤ davvero qual ¨¨ l¡¯aria che tira. Se KTM dovesse ripetere a Le Mans e al Mugello gli exploit di Jerez allora anche la Ducati avr¨¤ vita dura in questo mondiale. Perch¨¦ KTM ¨¨ a questi livelli? Perch¨¦ crede nelle corse. I risultati sono il frutto di un lungo lavoro, di scelte giuste nella squadra (management, tecnici, piloti), con il tocco rappresentato da Pedrosa, non solo tester, valore aggiunto sottratto alla concorrenza, in particolare alla Honda che ha commesso l¡¯errore di considerare Dani non adatto come collaudatore MotoGP perch¨¦ ¡°troppo piccolo¡±. La situazione attuale MotoGP ¨¨ nota. Dopo i primi quattro round, i due piloti ufficiali della Casa austriaca in classifica generale sono al terzo posto (Binder) e al quarto posto (Miller). Brad Binder ¨¨ pilota con la lingua a posto e gas aperto, una catapulta allo start (a Jerez tre posizioni recuperate dopo la partenza nella Sprint e tre posizioni recuperate al via nella gara domenica), sempre in carena anche in staccata e in curva, corsaro nei sorpassi (da incorniciare l¡¯assalto a Miller, ¡°in traverso¡± alla curva sei nella Sprint), capace di non andare in tilt se superato (come accaduto per mano del gigante-funambolo Bagnaia all¡¯ultimo giro di Jerez alla curva 13), con l¡¯unico handicap nel giro secco. Jack Miller si crogiola nei suoi atteggiamenti da guascone per coprire la sua timidezza: talentuoso, grande manetta, indomabile, uomo squadra, pare aver ritrovato in KTM quella serenit¨¤ (anche per il contratto biennale) e quella convinzione che in Ducati erano svanite. Adesso al pilota australiano serve costanza e continuare a fare quel che ha fatto a Jerez: andare forte dal primo all¡¯ultimo giro. Binder e Miller non sono corridori supponenti, non hanno altres¨¬ timori reverenziali nei confronti di nessuno buttandosi nella mischia sempre e comunque. Brad e Jack pare che con la loro moto ci litighino. Evidentemente, visti i tempi sul giro e le classifiche di gare e campionato, non ¨¨ cos¨¬. Entrambi i piloti sanno che per loro e per la KTM il 2023 pu¨° essere una stagione decisiva.?
vendite record
¡ª ?Per KTM, il 2022 ¨¨ stato un altro anno record sul piano commerciale, oltre 375.000 moto vendute con quasi 2,5 miliardi di fatturato. La Casa austriaca crede nelle corse come base di ricerca e sviluppo per la produzione di serie e come promozione del marchio ed ¨¨ presente, da protagonista, in ogni categoria del Motomondiale. Al settimo anno in MotoGP, dopo 7 gare vinte, 18 podi, tre pole position e dopo aver chiuso secondi nella classifica Team 2022, nel 2023 la KTM vuole alzare l¡¯asticella. L¡¯obiettivo ¨¨ uno solo: la conquista del titolo di campione del mondo della classe regina del motociclismo. Un obiettivo non campato in aria perch¨¦ KTM, dopo l¡¯esperienza maturata in questi anni sancita nel 2022 con 2 vittorie di Oliveira e tre podi di Binder, oltre alla validissima coppia piloti Binder-Miller e a un super tester ¡°speciale¡± come Dani Pedrosa, spinta dal direttore motorsport Pit Beirer, si ¨¨ rafforzata ulteriormente nel reparto corse con tecnici, ingegneri, manager di grande levatura ed esperienza.?
tecnici italiani
¡ª ?Fra loro Herv¨¦ Poncharal, Jens Hainbach, Aki Ajo. Ma anche italiani con un posto di assoluto rilievo. Gi¨¤ i team giapponesi avevano attinto al vivaio tecnico tricolore con gli ingegneri elettronici fondamentali per lo sviluppo delle nuove centraline e poi con gli ingegneri di pista fino al recente passaggio in Yamaha di Luca Marmorini, ex Ferrari e Aprilia. Qui, oggi in KTM svettano eccellenze come Fabiano Sterlacchini, gi¨¤ coordinatore tecnico Ducati e oggi direttore tecnico del reparto corse KTM e Alberto Giribuola, gi¨¤ capo squadra di Andrea Dovizioso e di Enea Bastianini. Dalla scorsa stagione, era arrivato in KTM, come team manager, Francesco Guidotti, deus ex machina, non solo sul muretto e nel box. Il 50enne toscano gi¨¤ in passato, dal 2006 al 2009, aveva guidato l¡¯ingresso della casa austriaca nei mondiali 125 e 250 e, dopo due stagioni di successo nel WSBK, era stato al comando di uno dei principali team satellite in MotoGP nell¡¯ambito Ducati. Insomma, quello della KTM in MotoGP pu¨° essere considerato ¨C come dice Guidotti - un ¡°progetto giovane¡± per cui aumentando le ambizioni c¡¯¨¨ l¡¯esigenza di allargare e potenziare la squadra. Questo per dire che KTM, e non solo KTM, ha fatto bene a rafforzare il suo reparto corse con tecnici e manager italiani. La spinta tricolore paga. I risultati parlano.
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