La Casa bergamasca illustra le cifre, 500 vittorie in top class dal 1978 in poi con Rossi re a quota 89, e l'evoluzione dei sistemi frenanti nel motomondiale
Dall'introduzione della classe MotoGP, nel 2002, tutti i 315 GP disputati sono stati vinti da moto dotate di freni Brembo, che per¨° ha iniziato la sua serie di trionfi prima, perch¨¦ dal 1995 tutti i GP sono stati conquistati da moto equipaggiate con freni dell¡¯azienda bergamasca. Ecco un bilancio della sua attivit¨¤, condito da alcune curiosit¨¤.
Rossi, re di vittorie Brembo
¡ª ?Dal 1978 in poi, in top class, Brembo vanta 500 vittorie totali, con 31 mondiali piloti e 32 costruttori vinti con i principali team. In questo lungo arco temporale, chi ha vinto pi¨´ GP con freni Brembo ¨¨ Valentino Rossi, ben 89; seguono Marc Marquez a 56, poi Michael Doohan a 54. Nei costruttori, c'¨¨ davanti la Honda con 252 GP vinti, poi Yamaha a 179 e Ducati a 49. Per i titoli mondiali con freni Brembo, Rossi ne ha vinti 7, poi Marquez 6 e Doohan 5.
Il carbonio per i dischi
¡ª ?Nei dischi dei freni ¨¨ adottato il carbonio fin dalla fine degli Anni 80 perch¨¦ ha una densit¨¤ bassissima - 1,8 grammi al centimetro cubo, un quarto della ghisa e poco meno di un quinto dell¡¯acciaio - e una bassissima dilatazione alle alte temperature: il suo coefficiente di espansione termica ¨¨ un ventesimo dell¡¯acciaio e un quindicesimo della ghisa. Infine, ha un altissimo punto di fusione (3.000¡ã contro i 1.200¡ã della ghisa e i 1.800¡ã dell¡¯acciaio) che dimostra un¡¯elevata conducibilit¨¤ termica.
Carbonio pure per la poggia
¡ª ?Negli ultimi tre anni Brembo ¨¨ riuscita a sfatare un tab¨´ storico: l'utilizzo dei dischi in carbonio sotto la pioggia, condizioni in cui venivano usati quelli in acciaio. Per garantire un buon coefficiente d¡¯attrito infatti il carbonio deve entrare in temperatura ad almeno 250¡ã, cosa piuttosto difficile sino a poco fa con pioggia e bagnato. Lo sviluppo portato avanti da Brembo negli ultimi anni sul carbonio ha per¨° consentito di allargare il range di temperatura di esercizio: una prima dimostrazione della quasi definitiva cancellazione del ritardo dei dischi in carbonio rispetto a quelli in acciaio sotto la pioggia si ¨¨ avuta al GP San Marino 2015, ma la definitiva consacrazione ¨¨ arrivata al GP di Motegi 2017. In quel GP del Giappone, vinto in modo spettacolare da Andrea Dovizioso, con una gran manovra contro Marquez all'ultima curva, la temperatura dell¡¯aria non ha mai superato i 14¡ã e quella dell¡¯asfalto i 15¡ã: condizioni difficili, ma con ben 13 dei 15 piloti a punti dotati di dischi Brembo in carbonio.
Il freno a pollice
¡ª ?Mentre per il freno anteriore la soluzione adottata dai piloti della MotoGP ¨¨ piuttosto omogenea, la leva, per quello posteriore, ci sono soluzioni diversificate. Una ¨¨ l'azionamento del freno posteriore con un comando a mano - la pompa pollice, posta sulla parte sinistra del manubrio -, e azionabile con il relativo dito. Il vantaggio ¨¨ evidente nelle curve a destra, dove altrimenti diversi piloti dovrebbero spostare il piede sulla pedana, ma si pu¨° usare anche per bilanciare la moto in fase di accelerazione, evitando nocivi pattinamenti, quasi come un traction control. La prima pompa pollice fu ideata dalla Brembo per aiutare Mick Doohan, incapace di modulare la forza con la gamba destra dopo la caduta al GP Olanda del 1992, ma ¨¨ usata da oltre un terzo di piloti in MotoGP, tra cui Andrea Dovizioso e Valentino Rossi. Il pesarese se ne giov¨° nel GP di Aragon 2017, a soli 23 giorni dalla rottura di tibia e perone della gamba destra e dal successivo intervento chirurgico, dove conquist¨° un eccellente 5¡ã posto.
Pollice o indice
¡ª ?Brembo mette a disposizione dei piloti della MotoGP due tipi di pompa pollice: a fianco della configurazione standard, con il collegamento di pompa pollice e pedale alla stessa pompa freno posteriore, in combinazione con una pinza posteriore a 2 pistoni, si ¨¨ aggiunto un sistema con due circuiti separati. Nella configurazione storica non era possibile azionare contemporaneamente il freno posteriore con la pompa pollice e con il pedale: si poteva farlo solo con uno dei due. Grazie ai due circuiti separati, invece, ora si possono attivare entrambi in contemporanea, grazie anche alla pinza posteriore a 4 pistoni che permette di farlo. Ulteriore variante della pompa pollice classica, ¨¨ la pompa push & pull, introdotta nel 2019, che ha un doppio funzionamento e pu¨° essere azionata, sia a pollice, sia a indice, a seconda della preferenza del pilota con miglioramenti sulla modulabilit¨¤ e la presa sulla leva in fase di decelerazione.
Gazzetta dello Sport
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