Il collaudatore ¨¨ il pilota che si sobbarca il lavoro pi¨´ ripetitivo e ¡°noioso¡±, ma tra una sessione di test e l¡¯altra Stefan Bradl sa anche ritagliarsi lo spazio per qualche evoluzione in monoruota. Davanti o dietro che sia!
Fare il collaudatore ¨¨ un mestiere noioso? Difficile che la risposta possa essere affermativa se il mezzo da testare ¨¨ un bolide da MotoGP. Vero, il materiale da provare ¨¨ tanto, spesso si ¨¨ considerati alla stregua di ¡°operai del manubrio¡± chiamati a svolgere una mansione ripetitiva, e soprattutto si ¨¨ lontani dall¡¯adrenalina della competizione corpo a corpo. Ma un tester della Top Class ¨¨ pur sempre un manico chiamato a gestire 250 e passa cavalli, e anche sforzandoci facciamo fatica a credere che si tratti di un mestiere cos¨¬ poco... stimolante. E a giudicare dai video pubblicati su Instagram da Stefan Bradl ci sentiamo di affermare che il tedesco non si annoia affatto sul posto di lavoro!
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TRA IMPENNATE E STOPPIE
¡ª ?Il 31enne di Augusta, collaudatore di Honda Hrc, ¨¨ reduce da una stagione in cui si ¨¨ ritrovato a sostituire Marc Marquez sulla prima delle due RC 213V ufficiali. Tuttavia, in attesa di capire cosa il destino riservi al campionissimo spagnolo, ¨¨ tornato in pista nelle vesti di tester. Stefan, che svolge un lavoro preziosissimo per i tecnici dell¡¯Ala Dorata, si ¨¨ sobbarcato a Jerez la solita montagna di tornate per mettere alla frusta la quattro cilindri di Tokyo, ma ha anche trovato il tempo per qualche evoluzione in monoruota. Quella davanti, in questo caso: se infatti a dicembre aveva chiuso il 2020 con una coreografica impennata in piedi sulle pedane (la trovate nel video qui sopra), questa volta ha chiuso i test sul tracciato andaluso con un precisissimo stoppie con la moto a 45 gradi.
gli altri specialisti
¡ª ?Quella delle frenate a retrotreno alzato ¨¨ una sorta di moda che sta letteralmente imperversando tra i piloti di MotoGP e Superbike: tra i fan pi¨´ accaniti c¡¯¨¨ sicuramente il turco Toprak Razgatl?o?lu, vero maestro nel sollevare la ruota dietro della sua Yamaha R1, ma anche Jack Miller, Cal Crutchlow e Johnny Rea hanno spesso dimostrato di non disdegnare affatto questo tipo di evoluzione in frenata.
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