Il maiorchino coglie il primo successo con la Desmosedici precedendo il compagno e Valentino, che si porta a -23 da Marquez, scivolato al 5¡ã giro e poi solo 16¡ã. Iannone 4¡ã, poi Rins, Crutchlow e Petrucci
Scusate il ritardo. Lorenzo ci mette 24 gare per domare la Ducati, rispondere ai legittimi dubbi sul suo rendimento in rosso e prendersi una piccola rivincita. Tardiva, ma orgogliosa. Il maiorchino sceglie il Mugello per cogliere il primo successo con la Desmosedici, trionfando davanti a Dovizioso e Rossi per la vittoria numero 66 in carriera. Una delle pi¨´ simboliche: una risposta a quanti muovevano con gioia il pallottoliere delle sue battute a vuoto a Borgo Panigale e una replica a chi ne ha sancito l’addio con la rossa a fine stagione.
Jorge torna 'martillo', fa leva sulla rivalsa, si toglie una scimmia dalla spalla e riesce dove Valentino Rossi aveva fallito: ere sportive non comparabili e Desmosedici di ben differente gestibilit¨¤, ma chi ne accostava i rispettivi cammini in Ducati forse dovr¨¤ correggere un poco il tiro.
Mugello, le emozioni del GP d'Italia
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Rossi, appunto. La festa pareva apparecchiata per lui dopo la splendida qualifica, ma la sua gara ¨¨ stata sofferta: dalla pole ¨¨ scivolato indietro nelle prime fasi per poi riprendersi gradualmente fino a uno splendido 3¡ã posto dopo aver ingaggiato un gran duello con Iannone e aver messo nel mirino Dovizioso, che nel finale ha rallentato vistosamente. Il podio per¨° ¨¨ prezioso ("al Mugello ¨¨ sempre speciale"): fa entrare Valentino, primo a riuscirci, nella porta dei 5 mila punti in carriera, lo proietta al secondo posto nel mondiale a -23 da Marquez e rinvigorisce di interesse il campionato. Lo spagnolo esagera, scivola al 5¡ã giro quando era secondo, non riesce a evitare la ghiaia con uno dei suoi celebri salvataggi e chiude 16¡ã e fuori dai punti.
Vale, casco patriottico
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Il colore dominante, quindi non ¨¨ il giallo, ma il rosso Ducati, con un fantastico uno-due che premia Lorenzo, impeccabile come nei suoi gironi migliori e in testa dalla prima all'ultima curva, e anche Dovizioso: il forlivese si risolleva dalla due battute a vuoto consecutive e si porta a -29 da Marquez anche se nel finale rallenta troppo, mangiandosi tutto il vantaggio su Rossi che gli arriva in scia. Ai piedi del podio le Suzuki, con Iannone 4¡ã e spesso alla ribalta nella lotta e Rins alle sue spalle con una risalita pi¨´ giudiziosa. Settimo Petrucci, con la livrea Lamborghini della Pramac, dopo che per alcuni frangenti aveva fatto sognare addirittura una tripletta Ducati.
la gara —
Lo spunto al via premia Lorenzo, cui si accodano Rossi e Marquez, duro nel passare Petrucci dopo poche curve, Iannone e Dovizioso. Subito out Pedrosa e Miller e subito deciso Marquez a passare Rossi all'inizio del 3¡ã giro. La sua decisione per¨° diventa eccesso quando scivola alla Scarperia-Palagio: stavolta il colpo di reni-ginocchio per risollevare la Honda non gli riesce e finisce, in piega, nella ghiaia e al 18¡ã posto. Al 7¡ã giro Dovizioso passa Rossi per il secondo posto e si mette in caccia di Lorenzo. A un terzo di gara arriva anche Iannone, che ingaggia una bella lotta con Rossi, Petrucci e Rins per il terzo gradino del podio. Cuore e staccate, mentre Lorenzo prende il largo, con le gomme ormai ridotte alle tele fra Rossi e Iannone per il terzo gradino del podio: se lo prender¨¤ Vale per la gioia della parte gialla delle tribune. Un grande spettacolo, che inorgoglisce l'Italia, con una macchia: l’ignobile deriva che il tifo ‘anti’ ha raggiunto con una lugubre e becera rappresentazione contro Marquez. Manifestazioni che andrebbero solo censurate e rimosse, unitamente a sanzioni esemplari per gli autori, e da cui la maggioranza civile e appassionata del pubblico del Mugello deve prendere le distanze. Un intervento dall’alto sarebbe solo utile. Anzi, necessario.
Massimo Brizzi
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