Il 3 aprile 1981 l¡¯americana Gina Bovaird debutt¨° alla 200 Miglia di Imola, l¡¯anno dopo disput¨° alcuni GP in 500, prima e unica donna nella top class del Motomondiale. Aveva venduto tutto quello che aveva per correre: molti piloti la osteggiarono perch¨¦ lenta e pericolosa, ma la gente ne applaudiva il coraggio
Per giudicare la sua storia si pu¨° usare un ampio e diversificato catalogo di aggettivi: divertente, patetica, ridicola, allucinante, assurda, incredibile, eroica e altri ancora. Resta il fatto che Gina Bovaird, ex pilotessa americana originaria di Boston nel Massachusetts, che oggi ha 71 anni, fece molto parlare di s¨¦. Ad ogni modo, detiene da 40 anni saldamente un primato che finora nessuna le ha tolto: ¨¨ l¡¯unica donna ad aver preso il via nella classe regina del Motomondiale: dalla 500 di allora, all¡¯attuale MotoGP.
il debutto di gina
¡ª ?La prima volta che la vedemmo in Italia fu esattamente 40 anni fa, il 3 aprile 1981 nelle prove ufficiali della 200 Miglia di Imola, ma fu un debutto sfortunatissimo visto che la moto le si ruppe irrimediabilmente dopo appena tre giri e fu costretta a dare forfait alla maratona imolese. L¡¯anno dopo, invece, partecip¨° sia alla 200 Miglia che a qualche Gran Premio. Fece infuriare gli altri piloti che all¡¯inizio l¡¯avevano presa in simpatia.
i piloti contro la bovaird
¡ª ?Alla 200 Miglia, Marco Lucchinelli se la prese con lei perch¨¦ trovandosela davanti ferma in mezzo a una curva gli rovin¨° una gara che voleva vincere. In altre occasioni ci fu una sorta di sommossa generale contro di lei. A guidarla i due nostri campioni del mondo della 500: Marco Lucchinelli e Franco Uncini che, da sempre molto attento alla sicurezza, sentenzi¨°: ¡°La Bovaird ¨¨ una sorta di variante mobile nel circuito e non va fatta correre, perch¨¦ quando ¨¨ in pista costituisce un pericolo per tutti¡±. Insomma, la presenza della ¡°signora Gina¡± era tutt¡¯altro che gradita. E non per il maschilismo dei piloti.
per correre vendette tutto
¡ª ?Eppure sotto certi aspetti la sua era una storia da libro Cuore. Quella di un sogno inseguito drammaticamente e altrettanto drammaticamente andato in frantumi. ¡°Per venire a correre in Europa ¨C aveva rivelato ¨C ho fatto grandi sacrifici. Ho venduto tutto quello che avevo, compresa la casa; se non trover¨° qualche sponsor sar¨° costretta a smettere di correre perch¨¦ ora non ho pi¨´ nulla da vendermi¡±. E ancora: ¡°Avevo iniziato a frequentare il mondo delle corse grazie a un amico che correva con una Morini 125 e che mi trasmise la passione e cos¨¬ volli iniziare a correre anch¡¯io. Poi conobbi Tom che ¨¨ diventato mio marito. E da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci assiduamente¡±. Anche Tom Bovaird era un pilota e raccont¨°: ¡°Gina cadde a Daytona e si ruppe una clavicola e due settimane dopo caddi anch¡¯io fratturandomi una clavicola e un polso e decisi di ritirarmi. Chi era il pi¨´ veloce tra i due? Inizialmente io, ma poi ho deciso di smettere perch¨¦ mi accorgevo che Gina stava andando pi¨´ forte di me, cos¨¬ iniziai a farle da meccanico¡±.
lenta ma applaudita
¡ª ?Il problema, suo e degli altri piloti, ¨¨ che andava piano. Troppo. I piloti del mondiale le infliggevano distacchi abissali sul giro. Nelle due manche della 200 miglia di Imola dell¡¯82 ne concluse una a tre giri dal primo, l¡¯altra a sei giri. Un distacco che era un¡¯eternit¨¤. Eppure quando passava veniva applaudita dal pubblico assiepato sulle collinette del circuito del Santerno. Sempre nell¡¯82, a settembre, riappar¨¬ col marito ai box del Gran Premio di San Marino del Mugello, ma non gareggi¨°. Da allora non si vide pi¨´ in giro, n¨¦ si seppe pi¨´ nulla di lei.
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