la polemica
Jerez e le penalit¨¤ della discordia: quali soluzioni per "salvare la MotoGP"?
La MotoGP di Jerez ¨¨ stata una gara a due facce, esaltante e al contempo deludente. Da una parte, gli spalti pieni di gente festante per una corsa-show vinta da uno stellare Pecco Bagnaia per 221 millesimi su Binder, un secondo e 119 millesimi su Miller con Martin a meno di due secondi. Dall¡¯altra, l¡¯azione negativa e ripetuta degli steward, i giudici di gara, le cui decisioni hanno scontentato un po' tutti e condizionato il risultato di alcuni protagonisti. Ha detto bene il team manager Ducati Davide Tardozzi: ¡°Bagnaia pi¨´ forte degli steward¡± criticando senza peli sulla lingua il caos penalit¨¤ causato dalla gestione del Panel di MotoGP. Sotto accusa la decisione di costringere Pecco a cedere la posizione su Miller, ma anche quella dei long lap?dati a Quartararo e a Morbidelli.?
occhio del ciclone
¡ª ?"Decisioni che non mi hanno trovato d'accordo ¨C ha detto Tardozzi a Sky Sport- ¨¨ chiaro che Fabio (protagonista di un incidente con Oliveira) ¨¨ arrivato lungo, ma aveva dei piloti all¡¯interno, sono eventi di gara. A questo punto, non ho capito perch¨¦ Jack ¨¨ entrato al limite su Martin e non ¨¨ stato sanzionato. Ci sono degli steward, sono loro i deputati a queste cose, con gli oneri e onori che ne conseguono". Ancora una volta nell¡¯occhio del ciclone ¨¨ finito in particolare Freddie Spencer, l¡¯ex fuoriclasse americano iridato 500 nel 1983 e 1985 e iridato 250 nel 1985, responsabile della Steward Panel, l¡¯organo delegato alla sicurezza e all¡¯eventuale processo sanzionatorio dei piloti, con la Direzione Gara che si occupa di sicurezza e tempestivit¨¤ degli eventi ma senza potere rispetto alle infrazioni al regolamento dei piloti in pista.?
gestione a braccio
¡ª ?Sono i fatti a dimostrare che nel Motomondiale si ¨¨ passati dalla tolleranza assoluta del motociclismo dei Giorni del coraggio dal dopoguerra alla fine degli anni ¡¯70, quando i corridori scendevano in pista con la baionetta in mano e sicurezza e regolamenti erano interpretabili o addirittura perfetti sconosciuti, alle regole dell'odierna MotoGP, dove la pignoleria si associa a una gestione ¡°a braccio¡±, spesso incomprensibile. Le ultime penalizzazioni date a Jerez a Morbidelli (sabato) per il contatto con Alex Marquez, poi la domenica a Quartararo per il contatto con Bezzecchi e Oliveira e anche quella data allo stesso Bagnaia entrato alla curva 6 in modo aggressivo su Miller, a sua volta largo, tendono a minare la logica stessa del motociclismo. Da quando lo start si fa a motore acceso, ¨¨ diventato molto pi¨´ pericoloso della partenza a spinta e molto pi¨´ pericolosa, specie oggi con la ¡°breve¡± Sprint Race, ¨¨ diventata la staccata, la percorrenza, l¡¯uscita della prima curva. Nella Sprint Race la partenza ¨¨ fondamentale e pu¨° essere decisiva per il risultato finale. In quegli ¡°imbuti¡± i piloti sono uno accanto all¡¯altro ¨C uno sull¡¯altro - le carene si sfiorano e si toccano, e a volte ¨¨ solo la fortuna ad evitare il peggio.?
lotta e sorpassi
¡ª ?L¡¯ad Aprilia Massimo Rivola riferendosi all¡¯ingresso di Quartararo alla prima curva dopo lo start ha detto: ¡°Dove voleva andare, Fabio?¡±. Ma l¡¯ex iridato della Yamaha stava facendo quel che tutti gli altri stavano facendo e in quei casi ¨¨ solo il fato, per non dire peggio, a decidere. In un ingresso curva ridotto a tunnel tutto pu¨° accadere e Quartararo, come altre volte altri come lui, non ha fatto niente di male e non era da penalizzare. Idem il doppio ¡°long lang penalty¡± inferto sempre allo stesso pilota Yamaha per aver toccato la riga bianca nel rientrare in pista. Con quello stesso metro di misura, allora, perch¨¦ non era stata data nessuna penalit¨¤ a Marini per il contatto con Bastianini nella Sprint a Portimao che tiene Enea ancora out? Di questo passo si mette i piloti ancora in uno stato di maggior tensione come se superare l¡¯avversario non sia uno degli elementi dell¡¯appeal delle corse, un'espressione della qualit¨¤ di un pilota, ma un limite da punire. Il rischio ¨¨ di punire i piloti senza una vera logica, solo per dimostrare che c¡¯¨¨ chi vede e non perdona. Il bello delle corse ¨¨ la lotta, sono i sorpassi. Ma se sorpassi rischi di trasgredire regole quanto meno sibilline, dalla gestione personalistica e approssimativa. Insomma, o si fa chiarezza sulle regole e sulla loro gestione o si finir¨¤ con corsa da tartarughe e tutti i piloti in fila indiana.?
serve chiarezza
¡ª ?A questo punto la domanda ¨¨ una sola: ma non si sono volute queste moto-missili da 300 CV sopra i 350 km/h e, in particolare, questa Sprint Race del sabato, per avere corse pi¨´ combattute in nome dello show capace di riempire nuovamente gli spalti degli autodromi e di rialzare l¡¯audience tv? L¡¯obiettivo pare raggiunto, grazie a corse combattute dal primo all¡¯ultimo metro, con arrivi in volata, con vincitori e protagonisti di volta in volta diversi. Corse tipo la Sprint Race portano pi¨´ lotta e pi¨´ spettacolo ma anche pi¨´ rischi e pi¨´ cadute. Ma si rischia e si cade anche nella gara ¡°lunga¡± tradizionale della domenica. Insomma, serve un po' di chiarezza, anche da parte di chi giudica. Bene l¡¯annunciato meeting a Le Mans dei piloti con Spencer. Qualche ritocco ¨¨ possibile, anzi va fatto e subito.?
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