Carlos Lavado: "Correvo alla Marquez, la mia 250 meglio della Moto2. Titolo MotoGP? Voto Pecco"

Carlos Lavado, la Freccia di Caracas, è stato uno dei piloti più veloci e irruenti degli anni Ottanta in classe 250, dove ha conquistato il titolo mondiale nel 1983 e 1986 con la Yamaha. Come il suo connazionale Johnny Cecotto è sbarcato in Europa grazie alla celebre Venemotors, importatrice della casa giapponese in Venezuela, fondata da Andrea Ippolito, emigrato di Torre del Greco, e poi proseguita dal figlio Vito, divenuto in seguito presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo. Terminata la carriera nel 1992 con la Gilera, Carlos è rimasto a vivere in Italia, a Lugo di Romagna.

Carlos, cosa pensa della MotoGP attuale e della Moto2??

Sicuramente è positivo per il divertimento il fatto che in un secondo si trovino talvolta racchiuse 16/17 motociclette. Per il resto, credo ci sia troppa elettronica e cavalli, e sono d'accordo con Giacomo Agostini che bisognerebbe tornare un po' indietro, anche per favorire i sorpassi. Del resto, non è la velocità a fare spettacolo. La Moto2 non mi piace molto nella misura in cui è quasi un monomarca rispetto alla vecchia 250, che era una formula libera.

C'è un pilota attuale in cui si rivede??

Non voglio assolutamente paragonarmi a lui, che è un supercampione, ma correvo un po' come Marc Marquez, che scivola, rimonta, cade ancora, risale comunque in moto. Io avevo lo stesso spirito di dare il 120%, rischiando sempre in curva ed in frenata, specie quando avevo moto inferiori.

Crediamo che rispetto ai suoi tempi, oltre che le moto, sia cambiato anche il paddock. ? vero??

Si, il nostro si può paragonare forse un po' alla Superbike attuale. In gara ognuno faceva il suo lavoro, ma fuori eravamo tutti amici, cenavamo assieme nelle roulotte, organizzavamo grandi grigliate, si andava in gruppo a correre con i kart o al luna park. Oggi mi sembra sia tutto molto più formale, ad esempio io non riuscirei mai a stare 15 minuti fermo in griglia di partenza ad uso delle TV e degli sponsor: prima del via ero nervoso, dovevo scendere dalla moto, camminare lungo la pista.

La grande domanda che tutti si fanno è perché, dopo essere stato il più forte pilota della 250, non è salito in classe 500.

Questa domanda tradisce un modo di pensare moderno, dove corri in Moto3 e Moto2 solo con lo scopo di arrivare in MotoGP. Oggi, l'ultimo della MotoGP è molto più conosciuto del vincitore di una categoria inferiore, mentre nel passato tutti i campioni, anche quello della classe 50 cc, erano campioni e basta. Certo, la 500 era soprannominata la classe regina, con cui peraltro ebbi un approccio dopo avere vinto il mondiale 250 nell'83, quando Agostini mi diede una moto nell'ultima gara di Imola per cercare di frappormi tra il suo pilota Kenny Roberts e Freddie Spencer (Carlos cadde in prova e non prese il via, Roberts vinse ma Spencer, secondo, conquistò il titolo). Penso sarei andato forte anche con la mezzo litro, ma io volevo vincere, e nella 250 ero sicuro di poterlo fare con regolarità. Non ho rimpianti a tal proposito.

Freddie Spencer, che vinse il mondiale 250 nel 1985 (contemporaneamente a quello 500): è stato lui l'avversario più ostico della sua carriera?

No, era Toni Mang: intelligente, furbo, estremamente preciso, potevi correrci con le ruote a 20 cm e stare tranquillo. Tanto di cappello anche a Spencer, ma quando sbarcò in 250 aveva una moto troppo superiore. Prima di lui, si correva con mezzi molto simili tra loro, il pilota ufficiale aveva il pezzo buono, il cilindro o il pistone nuovo, ma le moto erano di base tutte uguali. Honda arrivò con un mezzo che pesava 90 kg in luogo dei 104 dei competitors: da allora in poi le case dovettero impegnarsi per fare moto veramente ufficiali anche in 250.

Carlos, dal 1988 improvvisamente le sue prestazioni sono calate, non è più riuscito a concludere un mondiale nei primi dieci. Cosa è successo?

??la vita, a volte le cose cominciano a girare tutte storte e non c’è molto da fare. Prima, cadevo e mi rialzavo, ma, da un certo punto in poi, cadevo e regolarmente mi fratturavo dovendo saltare le gare. Ho comunque corso dal '78 al '92, una carriera lunga come nessun altro. Posso ritenermi soddisfatto.

Un pilota come lei guadagnava molto??

Sì, prendevano milioni, non certo miliardi, sicuramente poco per rischiare la vita e tantissimo meno di oggi. Io poi ero particolarmente handicappato dal fatto di essere venezuelano, piccolo paese dove nessuno usava la tuta in pelle o il casco integrale. Gli sponsor tecnici mi pagavano meno di un americano, per esempio.

L'ultimo anno l'ha fatto come pilota ufficiale della debuttante Gilera: ci racconta? quell'esperienza??

Mi volle Harald Bartol perché ero un ottimo collaudatore. Si trattava di un bel progetto, una moto non copiata dalla concorrenza. Il problema delle persone in Gilera era che vivevano molto di teoria: secondo loro uno più uno faceva sempre due, ma nelle gare non è così, devi capire che a volte può fare anche tre o quattro. Capita che una marmitta che al banco va bene, faccia poi girare la moto in pista più lenta, sono le corse. A fine stagione avevo 36 anni mi fermai, loro si ritirarono a metà dell'anno successivo, peccato.

Carlos, chi vince la MotoGP 2023??

Direi Francesco Bagnaia, anche se Jorge Martin ha cominciato a non cadere più, va forte e si è avvicinato nel Mondiale. Ecco, ai miei tempi era più facile partire e pensare magari di arrivare terzo per mantenere un vantaggio in classifica. Oggi sono tutti così vicini che appena rallenti ti finiscono davanti in dieci!