protagonista
Superbike: Locatelli e quel podio che brilla. ? lui la luce della Yamaha
Ducati sugli altari a Phillip Island nel primo round del mondiale SBK e SSP 2023. La Casa di Borgo Panigale ha dominato con Alvaro Bautista nel tris di Gara 1, Superpole Race, Gara due e con Nicol¨° Bulega in entrambe le gare della Supersport. La scena, giustamente, ¨¨ stata occupata dalle Rosse e dai suoi piloti ufficiali, in particolare da Bautista, Re di Phillip Island 2023, protagonista di una tripletta da consegnare agli annali. Poco spazio, quindi, hanno avuto gli altri protagonisti, a cominciare da Michael Rinaldi, che dopo la deludente prova di Gara1 ha recuperato alla grande con la seconda Rossa ufficiale alle spalle del suo capitano Bautista sia in Superpole Race che in Gara2 e, in particolare Andrea Locatelli. Il 26enne corridore lombardo ¨¨ stato capace di sopperire con il suo manico al gap della Yamaha contenendo gli attacchi di Axel Bassani (Ducati) a sua volta capace di guadagnare la quarta piazza davanti agli indemoniati Phillip Ottl (Ducati), Iker Lecuona (Honda), Dominique Aegerter (Yamaha), Jonathan Rea (Kawasaki) giunti sul traguardo in un fazzoletto.
di poche parole
¡ª ?Visto quanto accaduto nell¡¯apertura mondiale SBK di Phillip Island si pu¨° ipotizzare un mondiale derivate di serie a senso unico, con le Ducati dominatrici incontrastate. Sar¨¤ cos¨¬? Nel motociclismo, da sempre, i pronostici sono fatti per essere smentiti e sin dal prossimo round del 2-3 marzo di Mandalika in Indonesia si vedr¨¤ se ci sar¨¤ il bis di Phillip Island o, su un circuito tecnicamente molto diverso da quello australiano, la musica potr¨¤ cambiare. Dicevamo del dominatore di Phillip Island Bautista e del suo scudiero Rinaldi (secondo a 6.191) e del primo non ducatista Andrea Locatelli (terzo +9.099) corridore di poche parole ma di sostanza. Il 26enne pilota di Alzano Lombardo ha fatto una grande Gara2 con la sua Yamaha ¡°cos¨¬-cos¨¬¡± (quindicesima velocit¨¤ di punta, 10 km/h di gap sul dritto rispetto alla prima Ducati, parziale lento al T1 con il 10¡ã tempo) guadagnando, oltre il plauso, la medaglia fatta di pacche sulle spalle quale pilota marziano, l¡¯unico nei primi cinque nella morsa di quattro Panigale dalla voce grossa e dal passo lungo. Si vedeva a occhio quanto Locatelli fosse impegnato facendo numeri da circo nel poco misto e tenesse la manetta tutta aperta nei curvoni riuscendo ogni giro a tenere il passo dei primi e a tenersi dietro il quintetto degli inseguitori indemoniati. Partito a razzo, Andrea non ha poi mai mollato, con un passo da gigante, grazie alla sua guida pulita, rotonda, senza fronzoli, con il tocco a centro curva che poi fa volare la moto in accelerazione. Volendo fare paragoni (sempre difficili) Locatelli in certe curve e nel suo modo di staccare e aprire la manetta rimanda un po¡¯ a Max Biaggi e, con un salto indietro di ¡ 70 anni e passa, a Carlo Ubbiali, due piloti che insieme hanno conquistato 9+6 titoli mondiali.?
ci ha messo una pezza
¡ª ?Non si pu¨° dire di pi¨´ di Locatelli, ma gi¨¤ ¨¨ tanto ribadire che ¨¨ stato lui a Phillip Island a metterci una pezza per salvare la Yamaha, in affanno con il suo numero 1 Razgatlioglu. Gi¨¤ in qualifica si era capito che aria tirava con Andrea nel ruolo di gregario a ¡°tirare¡± Toprak per aiutarlo a fare il tempo. Normale, si dir¨¤. Certo. Ma dimostrazione di quanto gli avversari dei piloti Ducati fatichino e facciano di tutto per non farsi travolgere perch¨¦, almeno a Phillip Island, il gap tecnico era notevole. Locatelli non ¨¨ un corridore qualsiasi: gi¨¤ vincitore del Mondiale Supersport 2020 (15 gare disputate, 12 gare vinte, 13 podi, 7 pole,11 giri veloci) e del campionato tricolore Moto3 2013 con 4 podi (9 quarti posti) all¡¯esordio nel Mondiale SBK 2021. Dopo un 2022 in salita il ¡°Loca¡± sa come ci si deve comportare in pista e fuori: corridore maturo e di sostanza, convinto dei propri mezzi ma cosciente di quel che significa fare da spalla a un campione del mondo, a un fuoriclasse come Razgatlioglu. Un pilota che tutti i Team vorrebbero perch¨¦ capace in pista e nel box. Il terzo posto conquistato di manico e di testa a Phillip Island ¨¨ un segnale per la stessa Yamaha e per i suoi avversari, nessuno escluso. Peccato che Razgatlioglu, partito dietro, rimasto alle spalle di Locatelli, sia poi caduto privando della soddisfazione di vedere Andrea tagliare il traguardo del primo round mondiale davanti al Razga. Andrea non si ¨¨ montato la testa. Il detto ¨¨ sempre lo stesso: zitti e pedalare. O, ancor meglio, zitti e tenere la manetta aperta.
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