L'australiano tre volte iridato Superbike con la Ducati, ospite al Festival dello Sport: "Ho sempre creduto in me stesso, ¨¨ stata la mia forza. E che bello l'amore dei tifosi"
¡°Sembra che ci sia ancora qualcuno che si ricorda di me¡±. Troy Bayliss sorride felice tra un autografo e l¡¯altro, travolto dall¡¯affetto dei tifosi che no, non si sono dimenticati di quel fenomenale numero 21 che in sella alla Ducati ha fatto sognare milioni di tifosi in tutto il mondo. Il tre volte iridato della Superbike (2001,2006 e 2008) ¨¨ volato dall¡¯Australia per non mancare l¡¯appuntamento con il Festival dello Sport, raccontando davanti ai tifosi le emozioni di una carriera straordinaria. ¡°Io andavo in moto che ero un bambino, sapevo che ero veloce, si trattata di avere l¡¯occasione giusta, ma ci ho sempre creduto¡±. Quell¡¯occasione ¨¨ arrivata nel 2000, quando Troy aveva gi¨¤ 31 anni: la prima chiamata della Ducati per sostituire Carl Fogarty che si era infortunato fu una sorpresa, cos¨¬ come la seconda per il GP d¡¯Italia, dopo che il debutto in Giappone era andato male. ¡°E a Monza ha iniziato a cambiare tutto¡± ricorda l¡¯australiano, che in gara-2 si produsse in una staccata straordinaria alla Prima Variante, da 5¡ã a 1¡ã, che fece innamorare il pubblico di lui. ¡°Per me i tifosi sono sempre stati importanti, ho sempre cercato di dare loro l¡¯attenzione che si meritano¡±.
il mio mondo ¨¨ la superbike
¡ª ?Nel 2001 il primo titolo, il secondo perso all¡¯ultima gara a Imola l¡¯anno successivo, quindi la chiamata della MotoGP, ¡°dove per¨° non ero felice, la mia vita era la Superbike, e la sella della mia Ducati era come questa poltrona, ci stavo comodissimo¡±. Poi, a pochi giorni dalla conquista del Mondiale 2006, ci fu la chiamata della Ducati per correre l¡¯ultimo GP in MotoGP a Valencia, incredibilmente vinto. ¡°E quello ¨¨ un altro giorno che non scorder¨° mai¡±. Adesso che ha smesso, l¡¯uomo che aveva ¡°paura solo di non riuscire a vincere¡±, soffre invece a vedere il figlio Oliver, che quest¡¯anno, sempre con la Ducati del team Barni, ha debuttato nel Mondiale Supersport. ¡°Non potete capire cosa provi, a volte sono terrorizzato, ma Oli ¨¨ cresciuto nel paddock mentre correvo e questa ¨¨ la sua strada. Se domani chiamasse me o mia moglie Kim per dirci che vuole smettere e tornare a casa, saremmo felicissimi, ma so che non accadr¨¤ mai¡±.
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