Ricordo del Duca di ferro inglese, 6 volte iridato amatissimo in patria ma anche in Italia. Ricostruiamo la vita di un campione gran corridore in pista, ragionatore, caparbio e audace dallo stile raffinato
L'anniversario dei compleanni ¨¨ sempre un'occasione per ricordare i grandi campioni del passato, in questo caso, uno dei ¡°big¡± in assoluto, Geoff Duke, il ¡°Duca di ferro¡± 6 volte campione del mondo, protagonista di un decennio di corse, dal 1950 al 1959. Duke ¨¨ nato il 29 marzo 1923 nel Lancashire, a St. Helens presso Liverpool ed ¨¨ morto a 92 anni l¡¯1 maggio 2015 all¡¯isola di Man, la sua casa, il tempio delle corse dove aveva debuttato nel mondiale del ¡¯50, con il primo trionfo nelle 500. Con John Surtees, o forse ancor pi¨´ di Surtees, Duke ¨¨ stato l¡¯idolo degli inglesi e il pilota inglese pi¨´ amato dagli italiani, prima dell¡¯avvento di Mike Hailwood.?
duke, una vita in salita
¡ª ?Una vita subito in salita, quella di Geoff, specie dopo la grave malattia del padre panettiere che lo costringe a lasciare la scuola e a rivendere la sua prima moto Raleigh 250 con trasmissione a cinghia comprata con gli amici a rate, dandosi da fare per aiutare la famiglia. Diciottenne, nel 1941 entra in guerra volontario in un campo di addestramento motociclistico nella pattuglia acrobatica Royal Signals della Royal Army. Ripresi nel 1947 gli abiti civili, torna a dar sfogo alla prima passione da ragazzo, quella delle corse in moto, iniziando nel fuoristrada con una BSA B32. Geoff dimostra subito notevoli qualit¨¤ tecniche e agonistiche, tanto da meritarsi un posto da ¡°ufficiale¡± nella BSA con cui diventa mattatore nel campionato inglese off road. Ma l¡¯obiettivo ¨¨ la velocit¨¤ e nel 1948 la Norton gli presta una Manx 350 semi ufficiale per partecipare al Tourist Trophy, ancora non iridato, con la quale si mette in gran mostra fin quando un guaio tecnico lo costringe al forfait.?
il primo trionfo
¡ª ?Nel 1949 ecco il primo trionfo mondiale al TT dell¡¯Isola di Man, dominando su Norton 500 sia il Clubman TT che il Senior Manx GP. Cos¨¬ la stagione successiva Geoff viene iscritto nel Motomondiale entrando nello squadrone ufficiale Norton insieme agli assi consacrati Arold Daniell, Artie Bell, Johnny Locket. Duke apre la stagione alla grande trionfando nella 500 al debutto iridato del TT proprio davanti ai suoi compagni di squadra Bell e Lockett. Solo la sfortuna, con i ritiri a Spa e ad Assen per rottura dei pneumatici, lo priva del titolo mondiale (trionfa al GP dell¡¯Ulster e a Monza), andato comunque con gran merito a Umberto Masetti su Gilera 4 cilindri. Duke fa il bis anche nella 350, con un altro splendido secondo posto finale. In inverno la Norton prepara per la sua nuova mezzo litro monocilindrica il telaio Featherbed ¡°letto di piume¡±, un vestito su misura per Duke che nella stagione 1950 diventa il number one mondiale, specie dopo la doppietta nella 350 e 500 del 1951, mettendosi dietro la ciurma di grandi avversari in sella a Gilera, Guzzi, MV Agusta, Ajs. E¡¯ proprio il nuovo idolo inglese ¡°The Iron Duke¡± (Il Duca di ferro) il primo pilota iridato in due diverse categorie nella stessa stagione.?
il grave incidente
¡ª ?Nel ¡¯52 un grave incidente gli fa perdere il titolo delle 500 (¨¨ solo 7¡ã) anche se resta number one nella 350. A fine stagione, con la Norton decisa a cancellare il nuovo progetto della ¡°4 cilindri¡± 500, Duke lascia la Casa inglese approdando come titolare alla Gilera (ingaggiato con sole 1000 sterline!). Con la pluricilindrica di Arcore debutta malamente rimediando un gran volo nel TT bagnato del ¡¯53 per poi inanellare trionfi, uno dietro l¡¯altro, conquistando il titolo mondiale 500 davanti ai compagni di squadra Amstrong e Milani. Duke domina ancora sulle pluricilindriche di Arcore i mondiali della massima cilindrata nel 1954 e nel 1955 facendo suo il sesto titolo. Perde il mondiale del ¡¯56 a causa di una squalifica inflittagli dalla Federazione internazionale (costretto a saltare le prima gare stagionali) accusato di aver appoggiato lo sciopero dei corridori privati che chiedevano un adeguamento dei loro miseri ingaggi.?Certo di rifarsi nel 1957, parte invece male, con una gran botta alle Acque Minerali nella Coppa d¡¯Oro Shell di Imola del 25 aprile: incidente che lo obbliga al forfait nei primi quattro round iridati. Cos¨¬ sar¨¤ il suo compagno di squadra Libero Liberati a laurearsi, comunque meritatamente, campione del Mondo 500.?
il passaggio alla bmw
¡ª ?Nel 1958, dopo l¡¯abbandono delle corse della Gilera e delle altre Case italiane Guzzi, Mondial e, pro tempore, MV Agusta, Duke passa alla Bmw per poi, visti i deludenti risultati, tornare al vecchio amore, quello della Norton. Con il superbo quanto vetusto monocilindrico Max vince ancora nelle gare internazionali piazzandosi terzo nel mondiale 500 dietro i nuovi astri Surtees e Hartle sulle pluricilindriche MV Agusta. Geoff non molla: nel ¡¯59 termina quarto nel mondiale 500 debuttando nella 250 con la Benelli ufficiale monocilindrica bialberio con cui va a podio nel GP di Svezia e vince a Locarno in Svizzera, dove anzi fa una storica tripletta dominando anche le 350 e 500 su Norton. Dopo essere salito lo stesso giorno per tre volte sul pi¨´ alto gradino del podio, oramai 36enne, d¨¤ l¡¯addio alle corse.?Duke ¨¨ stato un campione-star del motociclismo: si ¨¨ battuto, spesso vincendo, con i big della sua epoca, fra i pi¨´ grandi piloti di tutti i tempi quali Leslie Graham, John Surtees, Umberto Masetti, Libero Liberati, Ray Amm, Fergus Anderson, Kavanagh, Dale, Amstrong, Milani, Haas, Sandford. In particolare, i duelli di Duke con Masetti, opposti come piloti e come persone, nel triennio 1950-52, restano nella storia del motociclismo per quel che accadeva in pista e anche per gli strascichi polemici, fuori. Il binomio ¡°Duke-Gilera¡± ha fatto la storia delle corse, unendo per la prima volta le tifoserie inglesi con quelle italiane.?
Nel 1963 Duke rientra nel giro mondiale con una sua scuderia riportando in pista le Gilera 500 4 cilindri affidate a piloti di gran valore quali Derek Minter, John Hartle, Phil Read. Grandi corse e ottimi risultati. Ma la Casa di Arcore non intende sviluppare i suoi bolidi oramai datati e Duke non ha pi¨´ intenzione di metter nel progetto altro tempo e altri soldi. Cos¨¬ a fine ¡¯64, l¡¯abbandono definitivo, con un palmares fra i pi¨´ significativi di tutti i tempi e con il titolo di Ufficiale dell¡¯Ordine dell¡¯Impero Britannico. Il titolo pi¨´ significativo? ¡°L¡¯avermi intitolato un tratto del Mountain Circuit del TT ¡°Il Duke¡¯s Bend¡±, rispondeva Geoff, per poi proseguire: ¡°Ricevere, ovunque vada, tanti riconoscimenti da chi mi ha visto correre in pista e anche dai corridori e dai motociclisti che mi ringraziano per aver inventato la tuta di pelle intera, una rivoluzione non solo per l¡¯estetica, ma per le prestazioni e soprattutto, per la sicurezza. Questo vale quanto gli altri titoli mondiali¡±.?
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Sei titoli iridati consecutivi (tre su Norton, tre su Gilera), 33 vittorie nei GP e primo in una cinquantina di gare internazionali, 60 podi mondiali. Geoff Duke ¨¨ stato un tecnico di qualit¨¤, manager anche di se stesso, un gran corridore in pista, ragionatore quanto caparbio e audace dallo stile raffinato, un ¡°signore¡± fuori. Un grande appassionato che anche in et¨¤ avanzata, novantenne, amava conversare, lucidissimo, con gli amici di corse, di piloti, di moto del passato ma seguendo con particolare interesse il Motomondiale moderno di cui conosceva ogni particolare, ogni moto e ogni pilota. A chi gli chiedeva per chi tifasse, rispondeva: per ¡°The Iron Duke¡±.
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