Moto3, Dennis Foggia: "Al momento sono io il pilota da battere"

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Dennis Foggia, pilota romano della classe leggera, "prenestino" d'adozione, ecco cosa ci ha raccontato prima di partire per il Qatar

Ancora un anno in Moto3, ma per vincere. Dennis Foggia chiosa subito a chi gli chiede del "mancato" passaggio in Moto2: c'è ancora tempo, ora bisogna vincere. Ma il ragazzo ha le idee ben chiare, prima la classe intermedia, poi la MotoGP e chissà, perché no, una propria Academy sull'onda di quella creata da Valentino Rossi, pilota con cui Dennis mantiene uno splendido rapporto: il loro ultimo incontro è stato in pista al Ranch del Dottore durante la mitica 100 Km dei campioni. Abbiamo incontrato Dennis Foggia a Palestrina, a ridosso dell'imminente partenza per il Qatar, prima tappa del Motomondiale 2022, come da tradizione, e questo è quello che ci ha raccontato, con una premessa importante: "Se vinco il mondiale organizzerò una festa memorabile e mi farò le foto con tutti!".

Dennis, arriverai al GP del Qatar con in tasca il titolo di vicecampione del mondo nel 2021 e come pilota più veloce nei test pre-stagionali. Quest'anno sei tu il pilota da battere in Moto3? Se sì, come ti fa sentire questo? Lo consideri un vantaggio o uno svantaggio?

"Spero di essere io quello da battere, per il momento sì, sono io quello da battere. Riguardo alla pressione, non la percepisco. In generale la pressione psicologica, l'ansia da prestazione, non ha mai intaccato le mie performance. Anzi, la pressione psicologica accumulata in pista mi stimola ancora di più a fare meglio e a fare bene. Perché è quello che voglio, essere un pilota di riferimento, l'uomo da battere. Solitamente, nei momenti più duri e difficili penso alle aspettative rivolte verso di me e questo mi dà l'energia necessaria per affrontare tutte le situazioni".

Quest'anno quali sono i piloti che possono darti del filo da torcere?

"Sicuramente i piloti dello scorso anno in questa nuova stagione andranno fortissimo. Parliamo di Andrea Migno, Jaume Masia, Izan Guevara, Tatsuki Suzuki, il mio nuovo compagno di squadra: bisognerà rimanere concentrati per cercare di fare la differenza. In Moto3 le moto sono molto simili, ci sarà da impegnarsi e da mettere l'anima in ogni gara, fino alla fine".

Lo scorso anno sei stato protagonista di una splendida stagione. A freddo, avrai analizzato i punti di forza e di debolezza del 2021, che idea ti sei fatto?

"Punti di debolezza ci sono stati, ma pochi... Quando entro in pista e abbasso la visiera del casco non penso più a nulla, solo a fare bene. Sicuramente lo scorso anno ho sofferto un po' sul bagnato: è un lato che devo migliorare soprattutto in qualifica e in gara. Ad esempio, lo scorso anno sapevamo che a Misano avrebbe piovuto e sono andato ad allenarmi a Latina con l'Ohvale (la minimoto GP, ndr) sul circuito completamente bagnato: fortunatamente aveva piovuto, ma l'avremmo bagnato lo stesso se non fosse stato così. Sapevo che mancavano tre gare alla fine della stagione e mi sarei giocato il mondiale. L'Ohvale mi da un feedback in linea con la Moto3 e allenarmi sulla pista bagnata mi è stato molto utile in FP3 per entrare in Q2: è un piccolo step che mi ha permesso di fare quinto. Poi sono partito quindicesimo lo stesso, ma è servito molto allenarmi sull'acqua".

Nel 2021 sei cresciuto tantissimo. Hai dimostrato in pista di possedere, oltre al talento, quella che a Roma si chiama "tigna", ovvero la voglia di non mollare mai, specialmente davanti alle difficoltà e agli imprevisti. Da dove prendi questa forza?

"Ha sempre fatto parte di me, ma a volte non ne sono ancora consapevole. Quando mi si presenta un problema, un ostacolo, lì per lì sembra molto difficile superarlo, ma quando mi ci metto riesco a semplificarlo e a risolverlo con la 'tigna', sicuramente (ride, ndr), e la perseveranza. Ce la metto sempre tutta".

Rimandato al 2023 il passaggio in Moto2...

"Sì, il salto di categoria avverrà il prossimo anno. Sarà sicuramente un momento di crescita e nuovi stimoli per diventare un pilota più forte. Qualche contatto c'è già stato, tutto è iniziato lo scorso anno, e continuano ad esserci. Ma adesso sono concentrato su questa stagione, voglio fare bene, voglio vincere più gare possibili, anche e soprattutto in vista del grande passo. Quest'anno voglio essere protagonista in tutte le gare".

Italiano o spagnolo il team in Moto2?

"Per ora non è dato sapere, diciamo che è sicuramente un team internazionale (risata)".

Quest'anno torna in Moto3 Ana Carrasco, l'unica donna nel Motomondiale...

"Non conosco Ana, ma so che è campionessa del mondo della Supersport 300. La trovo una cosa molto interessante, è sicuramente una cosa bella perché dimostra che la nostra passione e il nostro sogno di correre in pista è condiviso proprio da tutti".

Sei un ragazzo di 21 anni, cosa fai per divertiti durante il tempo libero?

"Adoro andare a Roma, girare per la città di sera con la mia ragazza e i miei amici. Scorrazziamo in monopattino elettrico, ma solo quelli a trazione posteriore, gli unici che possono essere messi su una sola ruota, ovviamente impennando...".