Nella prima gara del Mondiale Supersport 2023 Nicol¨° Bulega conquista la sua prima vittoria nella categoria e torna sul gradino pi¨´ alto del podio dopo 8 anni. L'ultima vittoria di Ducati in Ssp risaliva al 2005
Prima gara del Mondiale Superbike e Supersport 2023 in Australia e prima doppietta stagionale Ducati con l'iridato Alvaro Bautista e con il ritrovato Nicol¨° Bulega. Una conferma, quella dello spagnolo, straordinario anche sul bagnato. Una sorpresa, quella di "Bulegas", che torna a sorridere dopo una corsa a dir poco caotica, fra scrosci d'acqua e cadute. Partito in fondo alla griglia, Nicol¨° metteva le ali, superando tutti in poco tempo, fino a tagliare il traguardo indisturbato davanti a Nicholas Spinelli (+0.942) e a John PcPhee (+2.965). Staccati, oltre i 10 secondi, Niki Tuuli, Tarran Mackenzie, Stefano Manzi. Bulega, che non vinceva dal 2015 (Cev Moto3 a Jerez), riporta cos¨¬ il successo in casa Ducati, successo che nel mondiale Supersport mancava da ben 18 anni, da Imola 2005 con Gianluca Nannelli.?
gara movimentata
¡ª ?Una corsa con due start, dove ¨¨ successo di tutto, con iniziali scrosci di pioggia seguiti dopo la ripartenza dal diluvio, con due protagonisti ko nel giro di ricognizione: cade subito incredibilmente il poleman Can Oncu e Bahattin Sofuoglu finisce sulla moto del connazionale turco. Start e stop gi¨¤ al quarto giro per un altro brutto botto alla curva 7 fra Yari Montella (frattura della clavicola sinistra) e Adrian Huertas (contusione lombare). Ripartenza sotto la pioggia dopo cambi gomme-caos dove in tanti sbagliano optando per le slick e dove Bulega, finalmente, non fa un errore n¨¦ tecnico n¨¦ tattico, filando via in testa dall'inizio alla fine.
Obiettivo titolo
¡ª ?"? stato un sabato veramente incredibile ¨C dice Nicol¨° finalmente con il sorriso - Sia in qualifica sia in gara il meteo ¨¨ stato imprevedibile, quindi non capivamo le gomme giuste da montare. Alla fine siamo riusciti a vincere, ho fatto la scelta giusta della gomma, il team ha lavorato benissimo, senza di loro non ce l'avrei fatta e li ringrazio. ? stato molto difficile. Le cose non si erano messe per il verso giusto: dopo la prima partenza pioveva e non avevo il feeling corretto con la moto. Ma quando siamo ripartiti e ho deciso di montare le gomme da bagnato, forse grazie all'esperienza maturata qui negli anni, a quel punto la sensazione ¨¨ stata incredibile. Sono felice di aver riportato Ducati alla vittoria e questo coincide anche con il mio primo successo. Il trionfo ¨¨ ci¨° che ci voleva per far capire le vere intenzioni di quest'anno: abbiamo un'ottima moto, posso essere veloce, puntiamo al campionato".
Un "Predestinato"
¡ª ??Bulega torna dunque protagonista dopo una lunga fase di astinenza. Nicol¨° si era guadagnato fama e galloni grazie al sostanzioso e meritato palmares di inizio carriera: debutto iridato a 16 anni, dopo la conquista del Cev Moto3 seguita al titolo tricolore ed europeo MiniGP 2011, al titolo italiano PreGP125 e a quello PreGP250. Poi i brillanti exploit come l'ingresso nel Team VR46 con il veni-vidi-vici da wild card nel Civ 2014 di Misano e soprattutto nell'ingresso del Mondiale 2016, la lotta nel gruppo di testa nel primo GP in Qatar, il podio in Giappone, le due pole position, i due giri veloci, le grandi bagarre. Seguono, una dietro l'altra, stagioni sfortunate, o per meglio dire "disgraziate", anche per incidenti in pista (la via crucis inizia il 10 novembre 2017 nelle FP2 di Valencia quando impatta con la moto di Antonelli caduto davanti) e fuori (addirittura fra le mura domestiche) che hanno lasciato il segno non solo nel fisico, con risultati che non sono mai arrivati: solamente un settimo e due ottavi posti negli ultimi tre mondiali Moto2, chiusi sempre verso il fondo della classica.
Aspettative deluse
¡ª ?Chiamando le cose per nome, si pu¨° dire che Bulega ha deluso, quanto meno rispetto alle alte aspettative costruite a tavolino sin dal suo arrivo nel Team VR46. Nicol¨° ha via via mancato gli obiettivi, incapace o impossibilitato di fare risultato e rimodulare una propria immagine per lo pi¨´ oberata da sovraesposizioni e forzature mediatiche. Nelle quattro stagioni con il Team VR46, dal 2016 al 2019 in Moto3 e Moto2, Bulega ha pagato un prezzo assai alto, di fatto travolto dalle (legittime) esigenze tecnico-agonistiche e dello show-business che non hanno aiutato Nicol¨° nel suo iter di crescita sovra-dimensionandone proporzioni e obiettivi. Caricato di troppe responsabilit¨¤ e "pompato" inversamente al livello dei risultati, Bulega ¨¨ cos¨¬ entrato nel lungo elenco delle "promesse mancate", raccogliendo appena due podi nel 2016 in Moto3. Nella fondamentale fase di lancio iniziale, dispiegate le ali per il gran volo, Nicol¨° si ¨¨ trovato a terra: per propri limiti di gestione anche sul piano caratteriale ma soprattutto per il clima interno al VR46, dove all'epoca vigeva una logica di "superpotenza" (di immagine, economica, tecnica e mediatica) per lo pi¨´ malgestita e pagata principalmente dai piloti quali ad esempio Fenati e, appunto, Bulega, di cui si pu¨° dire tutto ma no che fossero due "fermi".
La via per la rinascita
¡ª ?Con altrettanta chiarezza va detto che Nicol¨° ha fatto fatica "di suo", sia nel mondiale Moto3 con VR46 ma anche dopo in Moto2, pure negli ultimi due anni con il team Gresini dove l'attesa auspicata rinascita si ¨¨ tramutata in debacle. Cos¨¬ il talentuoso Nicol¨° si ¨¨ perduto per strada: nel motociclismo ¨¨ gi¨¤ accaduto ad altri prima e accadr¨¤ ancora. Adesso, Bulega pare finalmente essersi rassettato, sia sul piano psicologico che su quello tecnico, ritrovando il proprio talento naturale, dimenticando il passato, guardando davanti con abnegazione e umilt¨¤, ricostruendosi senza forzature. Buona la prima, Nicol¨°. Avanti cos¨¬.
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