la storia
Newcombe, il pilota-ingegnere che fece tremare Agostini e Read in 500... con un motore marino!
Sono in pochi a sapere che 50 anni fa, nel 1972 e 1973, al via del Motomondiale della classe 500 ci fu un pilota neozelandese, peraltro ingegnere, Kim Newcombe, che si schier¨° al via con una moto che era mossa da un motore per fuoribordo K?nig, una moto che si dimostr¨° pure molto competitiva nei confronti delle MV Agusta di Giacomo Agostini e di Phil Read che in quegli anni si contendevano il titolo mondiale della massima cilindrata.
le caratteristiche tecniche
¡ª ??La K?nig 500 aveva un motore quattro cilindri boxer longitudinale, una caratteristica che le consentiva di avere un baricentro molto basso, tant¡¯¨¨ che questo motore per la sua conformazione venne pure utilizzato da alcuni piloti nei sidecar. Un motore due tempi superquadro (alesaggio e corsa 56 x 50 millimetri) in grado di erogare una potenza di circa 85 cavalli a 10.000 giri. La K?nig 500 era tra l¡¯altro pi¨´ leggera delle MV di Ago e Read e il campionissimo rimase impressionato dalle prestazioni di questa moto.
la scoperta quasi casuale
¡ª ?Kim Newcombe si trasfer¨¬ dalla natia Nuova Zelanda prima in Australia dove gareggi¨° con ottimi risultati nel motocross, per poi arrivare nel 1968 a Berlino a lavorare nel reparto ricerca e sviluppo della K?nig. E fu l¨¬ che scopr¨¬ quasi casualmente questo motore potenzialmente adatto a una moto al quale lui stesso progett¨° e costru¨¬ attorno una ciclistica per allestire un veivolo da Gran Premio. Un genialoide quindi Newcombe. Ai primi podi iridati K?nig si entusiasm¨° per i risultati ottenuti dal suo dipendente e decise di dargli una mano, visto che era inaspettatamente riuscito ad arrivare subito ai vertici del Motomondiale rendendo dura la vita a due campionissimi quali Ago e Read. Fatto questo che dava pure una notevole pubblicit¨¤ all¡¯industria di motori nautici tedesca.
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il presentimento e la tragedia
¡ª ?Newcombe e la sua Konig 500 avevano tutte le carte in regola per ben figurare nel Motomondiale; purtroppo un tragico destino era in agguato. Kim aveva deciso di partecipare l¡¯11 agosto a una gara internazionale non valida per il mondiale sul circuito di Silverstone in Inghilterra. Not¨° un muretto all¡¯esterno di una curva che non era protetto. Lo fece presente alla direzione del circuito senza per¨° ottenere la protezione richiesta. Fu una sorta di presentimento. Durante la gara, la sua moto accus¨° un problema ai freni che si erano surriscaldati nelle staccate del velocissimo tracciato inglese. Non riusc¨¬ a frenare e si schiant¨° rovinosamente proprio su quel muretto per il quale aveva chiesto la protezione. Le sue condizioni apparvero subito disperate e il pilota neozelandese mor¨¬ dopo tre giorni di agonia all¡¯ospedale di Northampton. Nella sua breve carriera Kim aveva ottenuto una vittoria in Jugoslavia nel 1973, alcuni podi e sempre in quell¡¯anno il titolo di vicecampione del mondo alle spalle dell¡¯inglese Phil Read con la MV Agusta, nonostante non avesse partecipato all¡¯ultima prova in Spagna essendo deceduto 40 giorni prima, a soli 29 anni.
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