Ecco "Il pugno invisibile"
Chi era Giovanni Parisi

Esce il libro di Roberto Torti. La straordinaria storia dello sfortunato pugile, dalla nascita a Vibo Valentia al magico oro di Seul, fino alla tragica morte in una notte di marzo: un "firmamento di colpi", la boxe come arte nobile e spietata

• Ascolta
• Mail
• Stampa
• commenti
• OKNotizie
• 
• badzu
• Condividi su MySpace!
• Facebook
• 
• Tweet

A sinistra Giovanni Paridi e il suo pugno invisibile. Ap

MILANO, 26 novembre 2010 - Seul, domenica 2 ottobre 1988. L’Olimpiade si chiude. È il giorno di Bordin nella maratona. Ma è anche il giorno della boxe. Ci sono le finali. Un italiano è in lizza, uno solo: Giovanni Parisi. Ha vent’anni. È l’ultimo arrivato. Solo l’infortunio di Cantarella gli ha aperto la strada dei Giochi. Alle 9 del mattino sale sul ring. La canottiera azzurra e il numero 0431 sulla schiena. Il pugno invisibile è quello che, dopo 101 secondi, risolve la finale. "Il pugno fatale non si vede: lo si intuisce, lo si suppone da certe movenze. Dev’essere potente, questo sì. E veloce, velocissimo, istantaneo. Parte e arriva", scrive Torti. La gente, alla tv, vede solo un sinistro che va a vuoto. "Che meravigliosa ingiustizia per quel sinistro – il primo, quello vero, un sinistro fantastico – che resta indefinito nonostante milioni di repliche rallentate". "Più che un effetto speciale, è un gesto vagamente soprannaturale". Quel pugno magico dà l’oro olimpico a Parisi, il ripescato. Nel volo verso Seul si era trovato nel posto a fianco del commissario tecnico Falcinelli, che gli fece: "Ti spiace scambiarti posto con Nardiello?".

il pugno invisibile — Questi era la punta della squadra, lui un modesto outsider. Punto nell’orgoglio, però, Parisi battè il formosano Lu Chin Hsiung, poi, per k.o., il campione d’Europa Kazarian, favorito per l’oro, l’israeliano Shmuel, il marocchino Abdelhak Achik per abbandono, mentre Nardiello veniva fatto fuori da un verdetto casalingo. Si trovò così in finale contro il romeno Daniel Dumitrescu, che lo aveva battuto un anno e mezzo prima. Stavolta, però, al primo round, c’è “il pugno invisibile”. Il libro non è il racconto di una vittoria, ma di una vita. E anche la vita è ring. La sera del 25 marzo 2009, verso le 20.30, Parisi guida la sua Bmw a tre chilometri da casa. Tranquillo. La guardia abbassata. Affronta una curva percorsa mille volte, quando è colpito da una sciabolata abbagliante. Due fari. La traiettoria si allarga. L’urto contro un furgone bianco. Un pugno da k.o. Un colpo fatale. Due colpi memorabili, anche se diversi. Entrambi in linea col nome d’arte folgorante, che a Parisi era stato dato: “Flash”.

Silvia Hrubinova. Bozzani

il ring? un altare — Tutto il libro è un firmamento di colpi. Stelle che si accendono e scompaiono. Il pugilato come “noble art”. Un’arte nobile e spietata. Dove vige una legge crudele: o tu, o io. Dove c’è la caduta. Parisi la conosce. Il ring anche per lui è un altare sacrificale. Torti ripercorre la sua curva di luce, dalla nascita a Vibo Valentia. La povertà. L’emigrazione. L’approdo a Voghera. L’abbandono del padre. La solitudine della madre Carmela. Ma c’è anche la bellezza stupefacente di quella favola che a volte è la vita. Che ti porta dal nulla all’oro olimpico, a combattere undici volte per il titolo mondiale. Che ti regala l’amore. E i sogni. La prefazione del libro è di Silvia Hrubinova, la modella che Parisi ha sposato e che gli ha dato tre figli. Parlano anche i maestri, i compagni d’avventura, gli amici. Ci sono i grandi guerrieri, come Julio Caesar Chavez, ma anche gli inquietanti personaggi della boxe come Don King. C’è il tramonto di quel mondo crudele, ma valoroso. Roberto Torti, giornalista de La Provincia Pavese, lo descrive con uno stile sobrio, essenziale. Frasi corte. Un linguaggio icastico. Ci regala un libro bello, da leggere tutto d’un fiato. Parla di un uomo, che si è fatto da solo. Vero, caparbio, forte, coraggioso. Che si credeva invincibile. E fa ballare ancora il suo codino su un ring che non conosce sconfitta: la nostalgia

Il pugno invisibile, Essere Giovanni Parisi di Roberto Torti, add editore, Torino, 219 pagg, 15 euro.