Caro Diego, ti scrivo
Buon compleanno

Tra pochi giorni Maradona taglierà il traguardo del mezzo secolo. Da Napoli, dove l'amore per l'asso argentino resta inossidabile, ecco un libro per svelarlo a chi non l'ha conosciuto e ricordarlo a chi ne ha ancora nostalgia

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MILANO, 21 ottobre 2010 - Se vi dicessimo che Rooney ha piantato tutte quelle grane al solo scopo di andare a giocare nel Catania, ci prendereste per matti. Eppure, 26 anni fa, fatte le debite proporzioni, capitò proprio una cosa del genere. Quello che era uno dei calciatori più forti del momento, lasciò il Barcellona per venire in Italia. All’Inter, alla Juve o al Milan? Macchè, nel Napoli, che aveva chiuso il campionato al 12° posto. Naturalmente non fu tutto così semplice, il trasferimento fu perfezionato solo dopo un’omerica trattativa che vide in ballo proprio tutti, dal manager scafato al politico influente, fra aereotaxi, petizioni, frustrazioni, piccole bugie, grandi furbate e l’immancabile lieto fine. Diciamo questo perché anche una leggenda vivente è fatta di piccoli, umanissimi episodi, spesso dimenticati, quelli che racconta Mimmo Carratelli nel suo libro dedicato ai 50 anni di Maradona.

Maradona ai Mondiali in Sudafrica. Ap

diego day by day — Una storia che si snocciola attraverso infinite lettere, quelle che l’autore scrive idealmente a Diego che è poi un modo molto partenopeo di vivere la cosa. Ogni napoletano sogna di avere un rapporto diretto, senza intermediazioni, con chi sa gli può risolvere i problemi e chiamare questo volume "caro Diego" più che rivelare confidenza sottolinea un’appartenenza. Tutti quelli che nella loro vita, in qualche modo sono stati sfiorati dal ciclone Maradona, sanno che ne saranno marchiati per sempre. L’autore è giornalista e lo rivela in uno stile che rispecchia quello della cronaca perché la sua è una ricostruzione, quasi quotidiana, di quello che Maradona è stato, e di quello che c’è stato tra lui e i napoletani. Ci sono tante cose che i giovani di oggi non sanno di Diego e tante cose che i meno giovani hanno scordato. Nel libro troverete tutto, anche gli argomenti più spinosi come quello della cocaina e qui con onestà intellettuale l’autore ammette che sbagliarono anche i giornalisti del tempo che sapevano tutto e non scrivevano niente.

DIETROFRONT MOGGI — Non mancano pagine di assoluta comicità come l’arrampicata sugli specchi di Luciano Moggi (sì, proprio lui) prima della trasferta di Coppa Campioni con lo Spartak. Quando sa che Maradona non ci sarà, ringhia con sicurezza "Non gioca chi non parte con l’aereo della squadra». Quando l’indomani lo informano che Maradona sta raggiungendo all’ultimo momento Mosca, corregge il tiro «Avevo detto che non gioca chi non parte". L’autore mette Maradona al centro di tutto, perchè c’è sempre Diego, nel bene e nel male, in quei fantastici anni. E’ lui a raccogliere la moneta da cento lire finita sulla testa di Alemao a Bergamo, è lui che ingrassa e dimagrisce da un’estate all’altra, è lui che guida la squadra a Lourdes, dopo la vittoria in coppa Uefa, e non si capisce se la gente sia lì per lui o per la Madonna, è lui a prendere per primo in mano la Coppa del Mondo vinta dall’Argentina, è lui che, nei giorni dello scudetto, fonde definitivamente in un solo nome, i due miti della città, quando, sull’onda dell’entusiasmo, appaiono le immagini di San Gennarmando. Altro e altro ancora, ma ciò che più apprezziamo, in questo libro, è che non finisca nel marzo ’91, là dove mentalmente molti napoletani chiudono la loro storia con Maradona, nei giorni della fuga e della vergogna per la squalifica. Le lettere a Diego continuano ancora, proseguono oggi e, con ogni probabilità, non si interromperanno mai. Perchè quando si vuole bene davvero, è per tutta la vita.

«50 anni Maradona, caro Diego....» Mimmo Carratelli, Vele Bianche editori, 407 pagine, 27 euro