Una bestia da combattere

Un'indagine di Massimiliano Castellani sul mondo della Sla, la sclerosi laterale amiotrofica (o morbo di Gehrig), la malattia che ha ucciso oltre 40 ex calciatori e che, tra gli altri ha colpito anche Stefano Borgonovo e Gianluca Signorini. E forse in pochi sanno che anche una ex calciatrice, Annamaria Pipitone (Real Torino) si spense nel 1991, per via di una malattia di cui all’epoca si sapeva poco o niente

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MILANO, 4 gennaio 2010 - Massimiliano Castellani, giornalista de L’Avvenire, è da anni in prima linea nel raccontare le storie di calciatori morti giovani per brutte malattie. «Palla avvelenata» (Bradipo Editore), il suo primo libro sul tema, è una specie di bibbia del genere. In queste settimane è uscito la sua seconda fatica letteraria, dedicata alla sclerosi laterale amiotrofica (Sla) o morbo di Gehrig, la malattia che ha ucciso oltre 40 ex calciatori e che ha colpito anche Stefano Borgonovo, ex centravanti di Milan, Fiorentina, Udinese e Como. Un viaggio dentro la Sla e molte voci. Le storie dei calciatori colpiti, le parole dei medici e dei ricercatori che la combattono, le riflessioni di Raffaele Guariniello, il magistrato di Torino che da tempo conduce un’inchiesta sulle morti sospette nel calcio.

Raffaele Guariniello, il magistrato di Torino che da tempo conduce un’inchiesta sulle morti sospette legate al mondo del calcio

RICORDI, PAURE, SPERANZE — Tra i tanti racconti, evidenziamo quello che comincia a pagina 113: forse non tutti sanno che anche una donna calciatrice morì di Sla. Si chiamava Annamaria Pipitone, giocò nel Real Torino e si spense nel 1991, per via di una malattia di cui all’epoca si sapeva poco o niente. Diciannove anni dopo, sulla Sla conosciamo tanto di più. Le statistiche epidemiologiche dicono che tra i calciatori il numero dei colpiti è sette/otto volte superiore a quello che si registra in media. Affermare che tra calcio e Sla non c’è correlazione equivale a negare l’evidenza, significa infilare la testa sotto la sabbia. Un atteggiamento che non giova ai malati di oggi e di domani. E’ più utile indagare, come fa Castellani. Che (anche), nella quarta di copertina, ci offre questa breve e struggente testimonianza di Stefano Borgonovo: «Lei ti accompagna, non ti lascia mai, è molto premurosa, è capace di farti sentire “bene”, ti prepara, ti mette il vestitino della festa, le scarpe nuove… te la suona, e te la canta. Quando sei rilassato, quasi contento, e stai pensando “così puoi affrontare la vita”, la stronza… lei, si sveglia, e cerca di fotterti».

Il morbo del pallone-Gehrig e le sue vittime, di Massimiliano Castellani. Selene Edizioni. Pagine 184, € 14.50