Tiger arriva in Francia e al primo contatto con il campo della sfida contro l’Europa ¨¨ sommerso dall’entusiasmo di un migliaio di tifosi. “Non vinco questa coppa dal 1999, voglio aggiornare il curriculum”
L’effetto Tiger sbarca in Francia. Due giorni dopo la vittoria di Woods al Tour Championship, con gli occhi ancora pieni della fiumana di gente che l’ha accompagnato verso il green della buca 18 a East Lake, il golf va verso la Ryder Cup e ritrova l’onda di riflusso di una passione che si ¨¨ riaccesa. “Ti amiamo Tiger” si ¨¨ sentito uscire dal migliaio di persone che hanno assistito alla sessione di allenamento dell’ex numero 1 a Saint-Quentin-en Yvelines, dove da venerd¨¬ Europa (con Francesco Molinari) e Stati Uniti si sfideranno per la coppa pi¨´ ambita.
CURRICULUM DA AGGIORNARE —
“Non vinco la Ryder Cup dal 1999, spero di cambiare il mio record personale in questa competizione”. Cos¨¬ ha detto Woods al suo arrivo al Le Golf National. Gli americani non vincono in Europa da 25 anni e puntano a spezzare l’incantesimo puntando proprio sull’ottimo stato di forma del leggendario vincitore di 14 tornei Major. “Non vinciamo in Europa da 25 anni, spero che ce la faremo”, dichiara ancora. Woods non vede l’ora di provare l’atmosfera di una Ryder Cup che non gioca dal 2012. “Sar¨¤ divertente, sar¨¤ un ambiente fantastico. C’¨¨ grande tensione, ¨¨ eccitazione, voglio dire, lo ¨¨ davvero. ? un’atmosfera diversa e che amiamo assolutamente”, dice ancora. Woods torna infine anche sulla vittoria a East Lake, in particolare sul video diventato virale del pubblico che lo segue in massa lungo il percorso dell’ultima buca per assistere al colpo decisivo. “Non ho ancora avuto modo di guardare il video, ho letto qualcosa ma sono stato poi impegnato. Lo far¨° presto”.
L’ARRIVO —
“Ieri sera quando sono arrivato abbiamo fatto festa con i compagni - ha raccontato Tiger Woods - ¨¨ stato molto divertente quando li ho visti, ma oggi ci siamo gi¨¤ allenati. Il percorso ¨¨ piuttosto serrato ma ¨¨ bello fare golf quando non ci sono 35 gradi di temperatura”. Uscito da malanni a ripetizione alla schiena che hanno messo a rischio la sua straordinaria carriera, Woods vuole credere fino in fondo di essere tornato la vera “Tigre”: “Prima di essere selezionato - ha raccontato - mi ero detto che in un modo o nell’altro ci sarei stato. Jim (Furyk, il capitano, ndr) mi aveva chiesto di fare il vicecapitano. Ma adesso ho il mio posto di giocatore ed ¨¨ una cosa molto diversa. ? bellissimo far parte di questa squadra, sono giovani ma hanno gi¨¤ parecchia esperienza. E io penso di essere ancora duro da battere”. Ricorda gli inizi del suo calvario e smentisce di avere a lungo chiesto troppo al suo fisico: “? vero, nel 2006 ai Masters sono andato oltre. Ma mio padre stava per morire e io volevo vincere per lui. Quando ho perso, lui poi mi ha sgridato: “credevo di averti insegnato a fare questo sport per te stesso, per la tua soddisfazione”. Aveva ragione. Ma quella ¨¨ stata l’unica volta che ho chiesto troppo a me stesso”.
gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA