l'intervista
Manassero: "America e Pga, arrivo. Chi gioca bene vince ovunque"
Ogni traguardo raggiunto apre una nuova porta verso il futuro, tempo di fermarsi ce n¡¯¨¨ davvero poco. ¡°Un paio di settimane, non di pi¨´. Poi ricomincio¡±. Matteo Manassero ha appena chiuso il 2024 - una stagione intensa, piena di soddisfazioni ¨C che ha segnato il suo ritorno alla vittoria sul DP World Tour dopo 11 anni e soprattutto l¡¯ha riportato fra i grandissimi del golf. Quand¡¯era ragazzino era considerato la prossima meraviglia, tutto gli veniva facile, poi le cose si sono ingarbugliate. La sua storia ¨¨ nota, la caduta fino all¡¯Alps Tour, la risalita attraverso il Challenge. Inutile stare a ripetere quello che poteva essere e non ¨¨ stato. L¡¯unica certezza ¨¨ che a 31 anni, grazie ai risultati sul DP World, ha conquistato il diritto di giocare sul Pga, il circuito pi¨´ importante e pi¨´ ricco. ? una di quelle svolte che cambiano una carriera, forse una vita intera. Nei tornei americani ci sono pi¨´ punti mondiali in palio, pi¨´ soldi a disposizione. Certo, la concorrenza sar¨¤ pi¨´ spietata, ma i migliori ¨C e Matteo lo ¨¨ ¨C devono stare con i migliori. Quest¡¯anno poi ci sar¨¤ la Ryder Cup, a New York, in settembre. Proprio ieri ¨¨ stato annunciato che Matteo far¨¤ parte della squadra dell¡¯Europa continentale contro la Gran Bretagna nella Team Cup, che della Ryder ¨¨ una specie di prova generale per costruire un gruppo da cui poi scegliere chi portare a New York: ¡°? davvero un onore far parte di questa squadra, ad Abu Dhabi dar¨° il meglio di me¡±. E a certi risultati Matteo non ¨¨ arrivato per caso. In questi anni ha costruito un team di cui si fida e a cui deve la rinascita. Dai tecnici Soren Handsen e Roberto Zappa a Sergio Manenti per la preparazione atletica, dal caddie Job Sugranyes alla ¡°performance coach¡± Alessandra Averna.?
E allora cominciamo proprio dal team: tutti confermati??
¡°S¨¬¨¬¨¬¨¬, certamente. In questo momento siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto. ? entusiasmante per tutti avere avuto un anno cos¨¬ gratificante perch¨¦ - come ho sempre detto - io metto in pratica tante cose che nascono grazie al mio team. ? ovvio che poi sul campo ci sono io, per¨° io sono solo il terminale del lavoro di tutti¡±.?
L¡¯anno prossimo avr¨¤ la carta Pga, ma anche quella per il DP World, si dovr¨¤ dividere su due circuiti. O ci sar¨¤ spazio solo per l¡¯America??
¡°Devo ancora prendere tante decisioni, ma per come ¨¨ strutturato il calendario credo che soprattutto all¡¯inizio e nella parte centrale dell¡¯anno, diciamo fino ad agosto, sar¨° maggiormente concentrato sull¡¯America. Dopo di che bisogner¨¤ vedere a che punto sar¨° in classifica e tirare le somme. Magari ci sar¨¤ l¡¯esigenza di continuare in America e partecipare ai tornei autunnali per confermare la carta, oppure vedr¨° se giocare di pi¨´ in Europa nelle Back 9 Series, le ultime gare della stagione. L¡¯unica certezza ¨¨ che inizier¨° giocando soprattutto sul Pga e poi strada facendo vedremo. Sar¨¤ una stagione nuova e diversa anche come pianificazione per cui anch¡¯io sono curioso¡±.?
Non sa nemmeno quali saranno i primi tornei?
¡°Non sono ancora sicuro, sar¨¤ una cosa che finalizzer¨° nelle prossime due settimane. La certezza ¨¨ che il primo impegno sar¨¤ sul DPWorld Tour con il Nedbank a Sun City, in Sudafrica, a inizio dicembre. E a gennaio ci sar¨¤ Abu Dhabi con la Team Cup¡±.?
Nei piani c¡¯¨¨ un trasferimento in America?
¡°All¡¯inizio far¨° avanti e indietro per un po¡¯ di mesi e poi se nel frattempo avr¨° capito dove sono pi¨´ a mio agio, dove mi piace stare con mia moglie visto che Francesca mi accompagner¨¤ spesso, allora magari prender¨° in considerazione l¡¯ipotesi. Non voglio fare nulla di definitivo dal giorno uno, preferisco fare un passo alla volta. So che fare avanti indietro per tanti mesi diventer¨¤ stancante, per¨° preferisco iniziare cos¨¬ piuttosto che fare un passo pi¨´ lungo della gamba¡±.?
Si dice che i campi americani, in media, siano troppo facili per chi che ha caratteristiche che si adattano pi¨´ a campi stretti e con difficolt¨¤, per il tipo di giocatore che ¨¨ lei, insomma. ? d¡¯accordo?
¡°Assolutamente no. Ho giocato un po¡¯ di campi americani in passato e secondo me ¨¨ un falso mito che siano pi¨´ facili. Sicuramente hanno caratteristiche pi¨´ simili uno con l¡¯altro, nel tour europeo giochiamo gare in Asia, in Medio Oriente, in Europa, ovviamente troviamo condizioni diverse, erbe diverse, climi diversi. Noi europei abbiamo pi¨´ spirito di adattamento, diciamo, per¨° anche in America ci sono campi lunghi, campi stretti, quelli con il vento, quelli con il rough alto e i green duri. Credo che il segreto sia giocare bene e che questo garantisca risultati positivi in tutto il mondo. Non penso di avere un gioco che si adatti bene a una situazione piuttosto di un¡¯altra, in America trover¨° una nuova sfida e comunque vada imparer¨° qualcosa, migliorer¨°¡¡±.?
L¡¯America ¨¨ la terra dei bombardieri, dei giocatori potenti. Un¡¯altra cosa che si dice ¨¨ che dieci anni fa il tentativo di guadagnare pi¨´ distanza fu uno dei fattori che la port¨° alla crisi. ? vero??
¡°Diciamo che la lunghezza era una parte del gioco che cercavo di migliorare, ma non ¨¨ stato quest¡¯aspetto a portarmi fuori equilibrio anche perch¨¦ sarebbe stato facile riportarmi indietro, se fosse stato solo quello. Quest¡¯anno mi ha seguito Edoardo Molinari per le statistiche, con lui ho approfondito bene l¡¯argomento, e certamente il tee shot ¨¨ una parte del gioco su cui lavoro. Per¨° vale quello che dicevo prima per i campi, non ¨¨ vero che per giocare in America bisogna obbligatoriamente tirare lunghissimo. Bisogna essere precisi dal tee, quello credo che sia vero, per¨° non importa fare obbligatoriamente 300 metri. Chi ci riesce ha semplicemente un¡¯abilit¨¤ in pi¨´... Io cercher¨° di affinare il pi¨´ possibile le mie armi, lavorando sui miei punti di forza senza cercare cose che non mi appartengono troppo¡±.?
Chiudiamo facendo un passo indietro. In un 2024 quasi perfetto c¡¯¨¨ spazio anche per qualche rimpianto??
¡°Nessuno. ? stata una stagione fantastica sia a livello di risultati sia come progresso nella mia carriera e come crescita professionale. ? il mio percorso e sono contento di farlo¡±.
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