Un 2018 incredibile per Francesco. “Anche Tommaso si ¨¨ accorto delle mie vittorie?. Gioved¨¬ in campo col Wgc in Messico: “Adesso devo voltare pagina”
Un piccolo assaggio nel Tour of Champions a gennaio, poi le meritate vacanze. Francesco Molinari, dopo un 2018 che lo ha visto conquistare Wentworth, l’Open Championship, il primo successo sul Tour americano e la Race to Dubai, oltre che una trionfale Ryder Cup, ¨¨ pronto a rimettersi in gioco. L’influenza gli ha impedito di giocare il Genesis Open la settimana scorsa, perci¨° le fatiche del Tour inizieranno gioved¨¬ col Wgc Mexico Championship.
Francesco, parte una stagione che non pu¨° essere uguale alle altre dopo i successi del 2018. Con quali obiettivi si rimette in moto?
"Il 2018 ¨¨ stato straordinario, ma devo voltare pagina. E per questa stagione l’obiettivo ¨¨ continuare nel percorso di miglioramento intrapreso qualche anno fa”.
Inarrestabile, pignolo, un secchione del golf.
"Il fatto ¨¨ che non ci si pu¨° mai fermare nello sport. Ci sono vari aspetti su cui posso lavorare. Questo non vuol dire necessariamente migliorare i risultati, dovr¨° essere bravo a concentrarmi sui progressi personali".
Dovr¨¤ restare molto concentrato: quest’anno a seguire i suoi giri ci saranno fiumi di spettatori. Da persona molto riservata come vive questa ondata di popolarit¨¤?
"All’inizio ¨¨ stato un po’ strano, ho imparato ad adattarmi. Non ¨¨ mai stata una mia ambizione quella di essere famoso, riconosciuto dal pubblico per strada e firmare autografi, ma capisco che faccia parte del nostro mondo. Se voglio continuare a vincere devo abituarmi all’idea...".
La vita le ¨¨ cambiata di pi¨´ dopo l’Open Championship o dopo la straordinaria performance in Ryder Cup?
"Forse dopo la Ryder, ma ¨¨ l’estate nel suo complesso che mi ha fatto arrivare a un livello a cui non ero mai stato prima. Adesso devo essere bravo a mantenere la fame e gli stimoli, pi¨´ dei miei colleghi".
A proposito della vittoria dell’Europa, il capitano Thomas Bjorn si ¨¨ tatuato una Ryder su una natica. L’ha fatto anche lei? Se s¨¬ vogliamo le prove.
"No no! Di tatuaggio ne ho gi¨¤ uno,vecchio. Il mio coach Denis Pugh mi aveva proposto di tatuarmi la Claret Jug (il trofeo dell’Open Championship, ndr) ma se dovessi farne un altro sarebbe relativo alla mia famiglia".
Lei ha due figli. Tommaso, il pi¨´ grande, la vedr¨¤ come un eroe.
"L’estate passata, per la prima volta si ¨¨ reso conto delle mie vittorie, quindi sono ufficialmente famoso. Era molto contento, per¨° vorrei fargli passare il messaggio che nel golf, come nella vita, sono molti pi¨´ gli insuccessi dei trionfi e bisogna sempre tenerlo bene in testa, anche quando le cose vanno benissimo".
E se suo figlio volesse seguire le sue orme e diventare golfista di professione?
"Vorrei che facesse sport per stare in salute e per imparare valori sani come la competizione, l’empatia e il rispetto per gli avversari oltre all’importanza dell’impegno e del lavoro. Poi potr¨¤ fare cosa preferisce, sperando che possa fare di una passione il suo lavoro, come ho avuto la fortuna di fare io".
Con i successi arrivano i guadagni. Che rapporto ha col denaro?
"Ho un rapporto sereno, cerco di spendere per fare stare bene la mia famiglia, per cui casa e vacanze sono le spese pi¨´ grandi. Siamo molto fortunati ma so anche che la mia carriera non durer¨¤ per sempre".
Ma ¨¨ vero che il tenero Chicco ¨¨ diventato "cattivo"? Almeno stando a quanto dice di lei Dave Alred, il suo performance coach.
"S¨¬, sono cattivissimo, faccio paura. ? lui con i suoi allenamenti che mi ha reso pi¨´ duro! Scherzi a parte, fuori dal campo rimango lo stesso e mi piace ridere e scherzare. Purtroppo, per¨°, nello sport per poter vincere bisogna avere anche una parte un po’ pi¨´ aggressiva e lui mi ha aiutato a sviluppare questo aspetto".
Squadra che vince non si cambia, o ha fatto qualche modifica al suo team?
"Il gruppo ¨¨ quasi lo stesso: Dennis Pugh ¨¨ l’allenatore per il gioco lungo, Rob Goldup ¨¨ il preparatore, Phil Kenyon ¨¨ l’allenatore del gioco corto, Pello Iguaran ¨¨ il caddie. Quest’anno ¨¨ arrivato anche uno specialista degli approcci, James Ridyard".
Ha avuto grandi gioie e successi sul campo da golf. Su quello da calcio le tocca il contrappasso… Che cosa pensa del caso Icardi-Inter?
"? difficile commentare da fuori. Se la societ¨¤ ha deciso di togliergli la fascia da capitano avr¨¤ avuto dei buoni motivi, il club deve essere per forza pi¨´ importante di qualsiasi giocatore. Vedremo se riusciranno a instaurare questa mentalit¨¤ in tutto il gruppo". Insomma, meglio dedicarsi al green.
Federica Cocchi
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