In testa a 18 buche dalla fine, il 24enne ha lo stesso agonismo del padre, che fu numero 7 Atp e che ora ¨¨ coach di Sock. Ma ormai, Daniel non ¨¨ "il figlio di Jay". E' Jay che ormai ¨¨ "il padre di Daniel". Con l'aiuto di Lendl...
Il suo terzo giro sul percorso dello Shinnecock Hills Golf Club ¨¨ stato da applausi. E cos¨¬ lo Us Open lo vede l¨¬, in testa, a +3 insieme a Dustin Johnson, Tony Finau e a Brooks Koepka, grazie a sei birdie in un sabato in cui tanti campioni sono finiti nel baratro. Si potrebbe dire che Daniel Berger, a 24 anni, 28¡ã nel ranking del PGA Tour, ha nel Dna la stoffa del campione. Se non fosse che il pap¨¤ col golf c'entri proprio poco. Daniel ¨¨ infatti il figlio di Jay Berger, tennista. Non uno qualunque: ora 51enne, Jay ha vinto tre tornei (Buenos Aires, Charleston e San Paolo) ¨¨ arrivato a toccare il numero 7 del ranking Atp, il 16 aprile 1990, l'anno dopo essere arrivato ai quarti di finale del Roland Garros e degli US Open. Poi il crac al ginocchio, l'intervento chirurgico, il dolore insopportabile. E la nuova vita da coach. Non un coach qualunque: Jay ¨¨ l'artefice del volo di Jack Sock, suo attuale allievo, dopo aver lavorato anche per la federazione Usa e come coach della squadra di Coppa Davis.
primo tifoso —
Era fatale che il suo Daniel iniziasse a giocare a tennis. "Ma anche calcio" racconta Jay. Poi, il colpo di fulmine col golf. E da allora ¨¨ iniziata un'altra storia. "Daniel ha iniziato a giocare a golf a 11 anni. Il tennis ¨¨ la mia vita, ma ho sempre cercato di supportare Daniel. Una volta dovevo andare in Florida per un torneo, scoprii che c'era un campo da golf l¨¬ accanto. Gliel'ho detto e lui mi ha seguito, allenandosi mentre io ero impegnato al tennis. Dopo quattro giorni fa tennis e golf si volt¨° verso di me e disse 'Diventer¨° golfista professionista'. Mi resi conto di avere un figlio fantastico. Come l'ho aiutato? Mi ha chiesto per quante ore al giorno mi allenassi quando ero tennista, gli dissi che mi allenavo dalle 5 alle 6 ore al giorno. Lui ha iniziato ad allenarsi per otto ore al giorno". I risultati sono arrivati presto.
l'aiuto di lendl —
"Ci siamo alzati spesso alle 5.30 del mattino, per il golf. Lo ha aiutato anche Ivan Lendl, che ha trovato a Daniel un club dove giocare sebbene giovanissimo con giocatori professionisti. Era l¨¬ ogni giorno a lavorare, e poi, a 14 e 15 anni, usava i soldi che aveva guadagnato per giocare contro avversari pi¨´ grandi e pi¨´ forti. Alcuni sono ora i suoi rivali, al top del mondo". In sostanza, Daniel non ¨¨ "il figlio di Jay". E' Jay che ormai ¨¨ "il padre di Daniel"... Che ¨¨ sempre l' con lui.
Gasport
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