Il mancino di San Diego contro il tab¨´: sei volte secondo, sempre con beffa. "So che alla mia et¨¤ avr¨° ancora due, massimo tre occasioni per vincere lo Us Open. Se non succeder¨¤ in fretta, dovr¨° iniziare a pensare che non accadr¨¤ mai"
Mickelson viene consolato dal vincitore Payne Stewart allo Us Open 1999
Sar¨¤ questo l’anno giusto? ? la domanda che perseguita Phil Mickelson alla vigilia di ogni Us Open, l’unico Major assente nella sua straordinaria bacheca. Nel torneo di casa (il pi¨´ amato e il pi¨´ odiato dagli americani, dove capita di vincere girando sopra il par), il mancino di San Diego ha sempre fallito, collezionando 6 amarissimi secondi posti (nel 1999, 2002, 2004, 2006, 2009 e 2013). La maledizione inizia quasi 20 anni fa sui green di Pinehurst, in North Carolina. Mickelson partecipa al torneo con un cercapersone attaccato alla cintura. Alla prima vibrazione, ¨¨ pronto ad abbandonare il campo per raggiungere in ospedale la moglie Amy e assistere alla nascita della figlia. Ma Amanda aspetta il giorno dopo la fine dell’Open per venire al mondo. Mickelson gareggia e si piazza secondo, a un solo colpo di distanza dal grande Payne Stewart. Il campione, che sarebbe morto quattro mesi pi¨´ tardi in un incidente aereo, consola Phil cos¨¬: "Non te la prendere, amico. A te sta per succedere una cosa di straordinaria bellezza, che vale molto pi¨´ di una vittoria".
ancora amanda —
E ancora Amanda complica i piani di pap¨¤ nel 2017. La cerimonia del suo diploma cade proprio durante lo Us Open e si svolge in California, a quasi 4.000 km di distanza da Erin Hills, vicino a Milwaukee, sede del torneo. Mickelson non ha dubbi: preferisce la famiglia e rinuncia a competere per l’unico grande titolo che gli manca. Ora, Lefty ha una nuova occasione di sfatare il tab¨´. L’edizione 2018 dello Us Open fa tappa a Shinnecock, a 14 anni di distanza dall’ultima volta. Nel 2004, Mickelson si era presentato ai nastri di partenza sull’onda del trionfo di Augusta, con tutti i favori del pronostico. Risultato finale? Secondo posto, ovviamente, a due colpi da Retief Goosen. Fino alla buca 16 dell’ultimo giro, Phil e il rivale sudafricano procedono in un entusiasmante testa a testa, fronteggiando fairways strettissimi e green veloci come lastre di ghiaccio. Poi, al par 3 della 17, il californiano ha un crollo. Solo pochi giorni fa, ha rivelato cosa sia accaduto realmente: "Uscendo dal bunker, ho colpito una piccola roccia. Quella maledetta roccia ha condizionato il colpo". E sul perch¨¦ abbia deciso di esporsi solo ora, ha risposto: "Perch¨¦ in quel bunker, innanzitutto, non ci dovevo proprio finire". Ammirevole la sportivit¨¤ di Lefty che a 47 anni (ne compir¨¤ 48 proprio durante lo Us Open) ha poco tempo per tappare il buco: "So che alla mia et¨¤ avr¨° ancora due, massimo tre occasioni per vincere lo Us Open. Se non succeder¨¤ in fretta, dovr¨° iniziare a pensare che non accadr¨¤ mai".
La disperazione di Mickelson dopo un colpo sbagliato sul course di Shinnecock, Us Open 2004
meglio tardi che mai —
Se trionfasse a Shinnecock, Mickelson diventerebbe il pi¨´ vecchio vincitore del Major americano (il record ora ¨¨ di Hale Irwin che aveva 45 anni quando vinse nel 1990) e il secondo giocatore pi¨´ vecchio di sempre a vincere un Major (dietro a Julius Boros, Pga Championship 1968). Lefty ha il sostegno di tutti, a partire dai rivali per il titolo: "Se non ci riesco io, vorrei tanto che ce la facesse il mio amico Phil – ha detto Zach Jonshon -. Ci ¨¨ andato vicino cos¨¬ tante volte che lo meriterebbe. E’ uno dei pi¨´ grandi golfisti americani di sempre". E anche il pubblico di Shinnecock non ha dubbi per chi fare il tifo: "Ricordo ancora lo straordinario affetto che la gente mi ha mostrato qui nel 2004 – ha raccontato Mickelson –. Si gioca nello Stato di New York e io sono californiano, ma grazie al loro calore mi sono sentito a casa". Proprio per questo, Lefty non pu¨° pi¨´ deluderli.
Valentina Buzzi
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