Migliozzi cerca un posto al sole. Guido a Sun City riparte all'attacco fra natura e animali

Il 2024 è stato un buon anno per Guido Migliozzi. Ha vinto l’Open d’Olanda, ha guadagnato un milione e trecentomila euro, ha chiuso al 21° posto il DPWorld - mai si era arrampicato così in alto - la sua media score è stata di 70,30 colpi e solo nel 2021 aveva fatto meglio. Eppure tutto questo non è bastato a fare il grande salto: a lungo il vicentino ha sperato di poter conquistare una delle dieci carte in palio per giocare il prossimo anno sul Pga Tour, ma non ce l’ha fatta. Così il sogno americano è stato solo spostato in avanti e questa settimana ricomincia la caccia al risultato che può cambiargli la vita.

sudafrica

In un calendario senza soste, il 2025 è già iniziato in anticipo con due tornei dal tono minore in Australia, ma da domani si sale di livello. Il DPWorld Tour va in Sudafrica con un doppio appuntamento davvero spettacolare grazie ai campi che ospitano i tornei. Il primo è il Gary Player di Sun City, a un paio d’ore di macchina da Johannesburg, il secondo - la settimana prossima - è il Leopard Creek, un gioiello ai bordi del parco Kruger. Due percorsi in cui si gioca fra uccelli dai colori impensabili, con scimmie e antilopi che attraversano i fairway, osservando – si spera da lontano – coccodrilli, elefanti e ippopotami. La natura africana in tutta la sua magnificenza. Guido li giocherà entrambi. Si comincia con il Nedbank Golf Challenge. Field di soli 66 giocatori per un montepremi di 6 milioni di dollari. Conosciuto come il Major africano, la prima edizione risale al 1981 quando vinse l’americano Johnny Miller dopo nove buche di spareggio con Seve Ballesteros. Il campione in carica è Max Homa che è presente per difendere il titolo. Tre gli italiani: oltre a Migliozzi ci sono anche Matteo Manassero e Francesco Laporta. Il veronese quest’anno giocherà soprattutto gare americane e quindi vuole sfruttare ogni occasione per fare punti validi per il DPWorld, Laporta spera di farsi ispirare dall’aria di “casa” perché per lui il Sudafrica è un posto speciale, è qui che ha iniziato la sua carriera da professionista, qui ha parenti e alcuni dei suoi migliori amici. Ha chiamato la figlia Nala, una parola che in swahili significa “dono”. No, il Sudafrica per lui non è un posto qualsiasi.

alti e bassi

Anche Migliozzi ha buoni ricordi dell’Africa. In Kenya ha vinto il primo torneo sull’European Tour nel 2019. Il problema di Guido è il solito di tutta la sua carriera: grandissimo talento totalmente imprevedibile, può vincere ovunque, ma non garantisce mai il compitino. ? la sua forza e il suo limite: se non è giornata non c’è niente da fare. Una volta aveva spiegato: ?Mi piacerebbe essere più regolare e portare a casa risultati più concreti, ma accetto quello che sono, perché sono sempre stato così. Genio e sregolatezza. La regolarità un po’ mi annoia. Mi piace essere così come sono, mancare qualche taglio ed essere decisivo nei momenti in cui conta per la vittoria finale?.

anno importante

Guido sa che si cresce con le soddisfazioni, ma anche con le delusioni. Nel 2023 sperava di far parte della squadra di Ryder, era stato convocato per la Hero Cup a Dubai che è una specie di prova generale della competizione, gli avevano anche preso le misure per le divise. Aveva incassato i complimenti del capitano europeo, Luke Donald, ma non è arrivato l’acuto che poteva cambiare la stagione. Nel 2024, come abbiamo visto, ha sfiorato la carta per il Pga. Ha già partecipato a due Olimpiadi, a Tokyo 2021 e a Parigi 2024. Ha giocato più volte il British Open, nel 2022 ha provato l’ebrezza dell’Augusta Masters e nel 2021 è arrivato quarto allo Us Open. Non deve dimostrare a nessuno di essere un grande, deve soltanto fare il passo definitivo. Nel 2025 sarà lui l’azzurro più atteso a ogni torneo del DPWorld Tour visto che Manassero e Chicco Molinari spenderanno buona parte del loro tempo in America. Ci sarà tanta pressione sulle sue spalle, ma Migliozzi ha già dimostrato di non sentirla. L’avventura riparte dal Sudafrica, buon viaggio Guido.