Tiralongo: "Da settimane dicevo
che qui avrei fatto un numero..."

La gioia di Paolo Tiralongo: "Anche se ho fatto molta fatica a prendere la ruota di Scarponi ai 250 metri ho pensato che doveva calare, così appena si è voltato e seduto l’ho saltato. Ma come avete visto sono arrivato finito al traguardo"

Paolo Tiralongo. Reuters

Il cavallo nero e l'ex gregario fanno festa insieme, mentre il sole che ha rosolato il gruppo per due giorni inizia a scemare ai 1392 metri di Rocca di Cambio. Il cavallo nero ha il nome di un uomo nato per inforcare una bici - Ryder - è vestito di rosa, e finalmente è uscito dal ruolo di "black horse", nascosto nei pronostici. L'ex gregario ha l'aura di chi non lavora più nell'ombra e lo sguardo di chi ha mantenuto fede a una promessa. "Lo dicevo da settimane a Martino (Giuseppe Martinelli, il manager della squadra kazaka, ndr) che sabato avrei fatto qualcosa di speciale. Prima della partenza lui e Shefer (il d.s.) mi hanno risposto che avrei avuto la possibilità di giocarmela". Detto, fatto. Con l'aggiunta del secondo posto nella generale a 13" da Hesjedal. E dei complimenti, via Twitter, di Alberto Contador: "Congratulazioni Paolo, grandissima vittoria al Giro".

i piani ben riusciti — "Anche se ho fatto molta fatica a prendere la ruota di Scarponi - ha aggiunto Tiralongo, 34 anni - ai 250 metri ho pensato che doveva calare, così appena si è voltato e seduto l’ho saltato. Ma come avete visto sono arrivato finito al traguardo". Stavolta non c'è nessuno da ringraziare, come accadde quasi un anno fa, ma la dedica a un amico spagnolo non manca, come potete vedere nell'intervista a GazzettaTV. Quello di Hesjedal è invece un ringraziamento corale. "Eravamo frustrati dopo la tappa di Porto Sant'Elpidio, un piano che non siamo riusciti a portare a termine", ha detto il primo canadese in maglia rosa della storia, ex biker, che al Giro ha vinto due cronosquadre (2008 e 2012) e al Tour di due anni fa fu settimo. "Qui mi hanno portato fino ai meno due ed è stato molto più semplice. Ora dovrò pensare a difendermi cercando di restare nei primi dieci".

i big — La macchia azzurra dell'Astana è stata quella più intensa nelle fasi cruciali dell'ascesa alla Rocca. Se non fosse partito Tiralongo per rispondere all'attacco di Scarponi, magari ci avrebbe pensato Kreuziger. "Roman resta il nostro capitano per la classifica - osserva Enrico Gasparotto - e avere un corridore come Paolo in squadra è un gran vantaggio. Ha finalizzato il nostro lavoro ed è la seconda vittoria al Giro per lui, ci rende felici". Ivan Basso, che ha guadagnato 2 secondi su Kreuziger e Cunego, non fa drammi per i 6 persi su Scarponi e Schleck e i 4 su Rodriguez, terzo nella generale e potenziale leader virtuale. "Ho pagato un po’ ma è normale per me, non era certo l’arrivo ideale per le mie caratteristiche. La condizione è buona, mancano due settimane a Milano...".