Tra gli echi della sorprendente e poco edificante confusione che arriva dalla Francia sulla ‘regola’ dei “due positivi al Covid-19 e la squadra va a casa dal Tour de France”, cambi in corsa e differenti interpretazioni si sono sprecati. Un punto fermo lo mette Mauro Vegni, quando al via del Giro d’Italia da Monreale del 3 ottobre mancano appena 22 giorni. “Il Giro d’Italia non la applicher¨¤” riferisce il direttore della corsa rosa.
la spiegazione
Vegni: “Il Giro non adotta il protocollo-Tour per i positivial coronavirus”
Il direttore della corsa rosa: “Il regolamento dice che l’organizzatore ‘pu¨°’, non ‘deve’. E io non mando a casa il team: lo testo ogni giorno”
Argomenti
¡ª“Non ¨¨ una cosa che mi trova d’accordo – argomenta Vegni -. Siccome il regolamento dice che l’organizzatore ‘pu¨°’, ma non ‘deve’ agire in tal senso, io nelle mie possibilit¨¤ non la applicher¨°. Se si trova un positivo, lo isolo secondo il protocollo. E testo tutti i giorni, a cominciare da quello in cui ¨¨ stata riscontrata la prima positivit¨¤, quel team. Tutti i giorni, per 3-4 giorni di fila, anche. Li testo, li controllo. Ma non mando a casa la squadra. Mi sembra corretto e rispettoso nei confronti di chi non ha niente da nascondere in una situazione del genere. Chi risultasse positivo non ¨¨ certo un bandito. Cerco ovviamente di tutelarlo dal punto di vista della salute, ma non inficio il lavoro di un team che per un anno si prepara a un grande evento e poi magari per una questione anche solo di semplice sfortuna, oltre a ci¨° che pu¨° normalmente capitare in gara… deve andare a casa”.
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Sfida
¡ªLa sfida organizzativa della 103a edizione ¨¨ gi¨¤ evidente nelle date, perch¨¦ mai il Giro d’Italia si era dovuto correre a ottobre in una storia cominciata nel 1909, dunque di 111 anni. La Tirreno-Adriatico di questi giorni (si concluder¨¤ luned¨¬ a San Benedetto) e le classiche di Rcs Sport/Gazzetta andate in scena ad agosto (dalle Strade Bianche al Lombardia passando per Milano-Torino, Milano-Sanremo e Gran Piemonte) dimostrano che le cose in chiave di convivenza con le norme anti-diffusione del contagio funzionano, nonostante le tante difficolt¨¤ supplementari per gli organizzatori. “La mia opinione ¨¨ che la sufficienza abbondante l’abbiamo presa – aveva detto Vegni nel dopo tappa al microfono Rai -. Il problema del pubblico rimane sempre un problema serio e sar¨¤ la cosa che pi¨´ potrebbe mancare al Giro d’Italia in questa edizione. Ma, guardando la gente sulle strade, la gran parte osserva il distanziamento e usa la mascherina. E cerchiamo di mantenere la ‘bolla’ delle squadre integra, dall’inizio a oggi. Con molte difficolt¨¤, ritengo che stiamo andando nella giusta direzione”. In chiave Giro d’Italia comunque “da oggi a ottobre – conclude Vegni -, la preoccupazione maggiore ¨¨ l’evoluzione delle misure sanitarie”.
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