Leclerc, sviluppi e gruppo compatto: perché la Ferrari può sperare alla ripresa del Mondiale

Il terzo posto di Charles Leclerc nel GP del Belgio ha dato una piccola iniezione di fiducia alla Ferrari in vista della sosta estiva. Non che ci si debba aspettare che, alla ripresa dopo la lunga pausa, la SF-23 diventi inequivocabilmente la seconda forza in pista, ma il fatto di aver concluso un buon fine settimana senza errori e con prestazioni al di sopra delle aspettative, su una pista difficile e in condizioni complesse, è un toccasana per il morale di chi lavora a Maranello. Ma che rossa sarà lecito attendersi dal weekend di Zandvoort del prossimo 27 agosto in poi?

lotta per il secondo posto

La Formula 1 va in vacanza per un mesetto scarso con tanti interrogativi e una sola certezza: la supremazia della Red Bull di Max Verstappen non solo è inarrestabile, ma è anche destinata a durare. Alle spalle del campione del mondo in carica c’è però una bella lotta per il secondo posto di entrambe le classifiche – nel Mondiale piloti Perez è strafavorito dalla macchina, ma troppo altalenante nelle prestazioni – tra Mercedes, Aston Martin, Ferrari e McLaren. Ma è proprio il podio ottenuto da Leclerc a Spa a rilanciare le quotazioni del Cavallino, che invece aveva deluso (e non poco) nelle due tappe precedenti a Silverstone e Budapest.

la scalata in classifica

Se il monegasco arriva alla pausa con il quinto posto e 50 punti da recuperare su Fernando Alonso, tra i Costruttori la rossa è ormai a -5 da un’Aston Martin che anche nel weekend belga è stata poco convincente sul piano delle prestazioni (come già accade da qualche GP). La Mercedes, seconda in classifica, difende un tesoretto di 56 punti: non pochissimi ma neppure un distacco incolmabile nelle ultime dieci gare, specie se consideriamo che la W14 è stata fin qui la più costante delle “non-Red Bull” ma anche la macchina che ha avuto meno picchi da seconda forza (di fatto, è successo solo a Melbourne e Barcellona).

DR. JEKYLL E MR. HYDE

D’altro canto, però, la Ferrari deve ancora comprendere a fondo se stessa, ed è forse anche grazie alla pausa estiva che possono arrivare buoni spunti in tal senso in vista degli ultimi pacchetti di aggiornamento della stagione. Con le profonde modifiche al progetto originario della SF-23, la macchina affidata a Leclerc e Sainz ha sì risolto parte dei problemi congeniti, ma anche perso alcuni dei punti di forza iniziali. ? diventata cioè una monoposto nel complesso più veloce, ma senza veri assi nella manica: è anche per questo motivo che la rossa ha molto deluso su una pista teoricamente favorevole come Budapest, e sorpreso in positivo su un circuito sulla carta ostile come Spa. Il che può essere letto nel senso che da Zandvoort in poi non dovrebbero più esserci davvero tracciati sfavorevoli ma che, semmai, sarà cruciale affrontare tutti i weekend di gara con il giusto approccio e un buon assetto.

il coraggio di osare

Le buone prestazioni di Spa fanno quindi tornare alla mente le dichiarazioni del team principal Frederic Vasseur alla vigilia del fine settimana belga: “Dovremo ridurre al massimo gli sbagli e osare, ci sono stati atteggiamenti troppo prudenti e qualche errore di troppo”. Parole che suonano quasi profetiche all’indomani di un GP in cui la Ferrari non ha sporcato il foglio sul piano del setup e delle strategie di gara, e dove ha mostrato anche un discreto coraggio anche nell’utilizzo delle Pirelli più morbide – con cui Leclerc sul finale ha percorso 16 giri, più di un terzo di gara – fin qui spesso scartate a priori per via della tendenza a distruggere le gomme. E anche se è indubbio che il freddo e la pioggia del weekend abbiano aiutato a preservare le mescole (al contrario del caldo torrido di Budapest) altrettanto vero è che nelle ultime gare la rossa aveva faticato proprio per le scelte troppo conservative in tal senso. Chissà che non sia proprio questa consapevolezza di dover rischiare, in un campionato dove evidentemente c’è ben poco da perdere, a rilanciare il Cavallino nella lotta al secondo posto Costruttori.