L’inglese ¨¨ entrato nel ristrettissimo club dei vincitori di 5 mondiali: quest’anno la ciliegina di una vittoria arrivata senza disporre a lungo della vettura migliore. Ora pu¨° puntare ai record del tedesco, non pi¨´ cos¨¬ irraggiungibili
Cinque mondiali vinti come Juan Manuel Fangio vogliono dire grandezza. Ma fa ancora pi¨´ impressione pensare che con quelli sfiorati nel 2007 e nel 2016, assolutamente alla portata, oggi Lewis Hamilton avrebbe lo stesso numero di titoli di Michael Schumacher. Fernando Alonso, il suo primo avversario in Formula 1 in McLaren, in quell’ormai lontano 2007, aveva gi¨¤ capito tutto fin dalle prime sessioni. Perch¨¦ i forti riconoscono immediatamente i forti.
quel 2007 rivelatore —
Fresco di due titoli in Renault, lo spagnolo approd¨° a Woking per continuare a vincere, ma trov¨° sulla sua strada proprio il primo Hamilton, e fu mega-rissa (sportiva). Ron Dennis, che per un certo periodo era riuscito a far convivere due come Senna e Prost, in questo caso non pot¨¦ nulla: pensando alla forza, al carisma e alla voglia di vincere di Lewis e Fernando nelle stagioni successive, non ¨¨ difficile capire perch¨¦ Dennis fall¨¬. Ad Austin proprio Alonso ha reso il massimo degli onori a Hamilton, seduto al suo fianco in conferenza stampa: “Si capiva che quel ragazzino arrivato con me in McLaren nel 2007 avrebbe vinto molto. I cinque pi¨´ grandi di sempre della F.1? Schumacher, Fangio, Hamilton, Senna e Prost”. Al netto della minor considerazione di Alonso per Vettel, sono state parole di grande rispetto.
rispetto —
Un rispetto che al di l¨¤ dei numeri, imponenti come le 71 vittorie e le 81 pole, il 33enne di Stevenage anche quest’anno si ¨¨ guadagnato sul campo. Il quinto mondiale che gli fa raggiungere Fangio non poteva essere banale, e in effetti Lewis ha dipinto un capolavoro. Non ¨¨ stato il campionato della Mercedes, il 2018 porta la firma di Hamilton. L’inglese non ha avuto la macchina migliore, per tutta la prima parte del campionato ha dovuto giocare in difesa, contro una rossa che pareva difficile da contenere. Il Cavallino ¨¨ riuscito a mettere in pista una vettura potente, agile, un’arma pericolosa. Ma lui non si ¨¨ perso d’animo, ha trascinato il suo team, sfruttato gli errori che Sebastian Vettel gli ha servito, e quando a Maranello hanno vacillato, ha accelerato implacabile, piazzando la botta decisiva a Monza, in casa dei rivali che avevano monopolizzato la prima fila.
verso i record —
E adesso? Davanti a lui ci sono altri due anni di contratto con la Mercedes e una vita interamente focalizzata sulla Formula 1, alternata ad apparizioni in eventi mondani e modaioli che hanno un doppio potere, di ricaricarlo (non stancarlo) e aumentare esponenzialmente la sua aurea di personaggio globale. Lo ha detto anche Ross Brawn, uno che Michael Schumacher lo ha conosciuto da vicino: “Hamilton pu¨° raggiungere Michael e i suoi record”. I 7 titoli e le 91 vittorie, per uno arrivato a un livello cos¨¬, non sono pi¨´ impossibili.
Giusto Ferronato
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