Che la Formula 1 sia una palestra politica di altissimo livello ¨¨ noto da tempo. Una politica fatta, da sempre, di colpi bassi, modi spregiudicati e sottili malizie. Tutto per arrivare a vincere, o al contrario continuare a farlo. Una delle tattiche preferite ¨C in ambito strategico - ¨¨ la destabilizzazione dellĄŻavversario, fatta spesso di insinuazioni quando non proprio frasi esplicite costruite ad arte per irritare i rivali. E solo il tempo ¨¨ poi in grado di raccontare se si trattava di un lucido controllo della situazione oppure del tentativo di mascherare una debolezza. In quale delle due categorie rientrer¨¤, a tal proposito, lĄŻimprovviso corteggiamento (reso addirittura pubblico) della Red Bull a Carlos Sainz? Lo spagnolo non ha fatto in tempo a tagliare davanti a tutti il traguardo del GP dĄŻAustralia, che hanno iniziato a circolare voci sullĄŻinteresse del team iridato nei suoi confronti. Fino alla dichiarazione di Chris Horner, team principal di Milton Keynes: "CĄŻ¨¨ un pilota che ha vinto domenica ed ¨¨ disoccupato per la prossima stagione, non posso escludere che ci interessi". Sebbene sia assolutamente legittimo prendere in considerazione, per il futuro, chi ha dimostrato di essere veloce e consistente, a colpire (ma neanche troppoĄ) ¨¨ il tempismo con cui ¨¨ arrivato il messaggio. Sainz ¨¨ libero di trattare con chi vuole, dal momento che Maranello lĄŻha lasciato libero dopo aver annunciato lĄŻingaggio di Lewis Hamilton, ma il tentativo di disturbare il mondo della rossa ¨¨ palese. LĄŻAustralia ha mostrato una crescita importante del Cavallino, in termini di velocit¨¤ e gestione delle gomme, e lĄŻanalisi a posteriori del comportamento della SF-24 in gara (ma anche nelle prove libere del venerd¨Ź) ha indotto molti a non escludere che Max Verstappen poteva essere battuto anche senza il ritiro a inizio gara. Il suo compagno Sergio Perez, dĄŻaltra parte, ha chiuso a quasi un minuto da Sainz. Una vita, e non ¨¨ mai stato in partita con entrambe le mescole di Pirelli a disposizione. Viene da fare due pi¨´ due e trarre la conclusione che questa rossa un pochino di agitazione nel campo Red Bull la stia portando. Ma ¨C sempre restando nellĄŻambito della malizia applicata alla F.1 - cĄŻ¨¨ un ulteriore livello di lettura legato allĄŻuscita pubblica di Horner. La lotta interna, tra lui da una parte e Helmut Marko e Verstappen padre dallĄŻaltra, ¨¨ sopita ma non certo risolta. E lĄŻinteresse mostrato un paio di settimane fa da Toto Wolff (altro maestro di strategia) per provare a portare Max in Mercedes - un cuneo inserito astutamente tra le pieghe della feroce contesa ¨C ha fatto suonare in Chris un campanello dĄŻallarme. Vuoi andartene? Ci sono altri piloti allĄŻaltezza, magari non cos¨Ź forti ma assolutamente capaci di vincere, tanto la monoposto migliore rimarr¨¤ la nostra. E se anche rimani ti possiamo mettere di fianco qualcuno che viaggia pi¨´ forte di Perez. Qualcuno che nel 2015, quando entrambi eravate esordienti in F.1 con la Toro Rosso, ti ¨¨ stato davanti in qualifica in 10 occasioni su 19. E con cui, guarda caso, non sei andato tanto dĄŻaccordo. Insomma, Horner ha mandato in un colpo solo due messaggi nemmeno troppo cifrati. Machiavelli? Un mezzo dilettante.
lo spunto
Apprezzamenti a Sainz? Cos¨Ź la Red Bull punge la Ferrari e Verstappen
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