L¡¯ultima gara della stagione 2019 si corre sul tracciato degli Emirati, caratterizzato da tante curve medio-lente e due lunghi rettilinei. Freni sollecitati al massimo. Grande carico aerodinamico, gomme decisive
Negli ultimi anni il calendario del campionato mondiale di Formula 1 si ¨¨ sempre chiuso negli Emirati Arabi Uniti col Gran Premio di Abu Dhabi. Si disputa dal 2009, sul circuito Yas Marina. La classifica ha poco ancora da definire. L¡¯aritmetica dice che in palio c¡¯¨¨ ancora il terzo posto tra i piloti, dove Max Verstappen ha un consistente vantaggio di 11 punti su Charles Leclerc. Fra i costruttori invece la Toro Rosso nutre ancora qualche possibilit¨¤ di scavalcare la Renault al quinto posto, otto punti dividono le due scuderie. Il tracciato emiratino mette tradizionalmente a durissima prova i freni, mentre premia chi ottiene il miglior equilibrio aerodinamico tra i due lunghi rettilinei e le numerose curve lente. Poich¨¦ la gara si svolge fra il tramonto e l¡¯inizio della serata, c¡¯¨¨ un¡¯ampia escursione termica, fino a 15 gradi di differenza tra la partenza e la bandiera a scacchi. Questo ¨¨ un altro fattore di difficolt¨¤ per la gestione di freni e pneumatici. Non dovrebbero invece essere sottoposti a particolari sollecitazioni motori a benzina e gruppi ibridi, se non per l¡¯usura derivante dal trovarsi all¡¯ultimo gran premio. La Ferrari qui non ha mai vinto, la Red Bull solo in epoca aspirata, mentre tutti i gran premi dell¡¯era ibrida sono stati vinti dalla Mercedes.
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GRAN PREMIO DI ABU DHABI: IL CIRCUITO DI YAS MARINA
¡ª ?La pista di Yas Marina ¨¨ stata progettata dalla stessa mano di tutti i tracciati moderni, cio¨¨ l¡¯ingegnere tedesco Hermann Tilke. ? composta da 21 curve ed ¨¨ lunga 5.554 metri. Il primo Gran Premio si ¨¨ svolto nel 2009 e a quell¡¯edizione risale il record della pista, uno dei sette ancora appartenenti all¡¯era dei motori aspirati. Il miglior tempo appartiene a Sebastian Vettel, ottenuto sulla Red Bull-Renault con 1¡¯40¡±279.
Ci sono due rettilinei su cui si pu¨° attivare l¡¯ala mobile Drs: il primo ¨¨ tra le curve 7 e 8 (un allungo di ben 1,2 km), mentre il secondo ¨¨ situato subito dopo, nel tratto che unisce le curve 10 e 11. Un punto particolarmente impegnativo, dove probabilmente si fa la differenza tra un ottimo giro e una prestazione rovinata, ¨¨ fra le curve medio-veloci 15 e 17, in fondo al quale si deve frenare violentemente quando la vettura ancora ¨¨ sottoposta a parte della forza laterale per la curva precedente.
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ABU DHABI, FRENI IN FIAMME
¡ª ?Alla Brembo fanno notare che Yas Marina ¨¨ uno dei circuiti pi¨´ impegnativi per l¡¯impianto frenante. I tecnici della casa italiana lo classificano con l¡¯indice di difficolt¨¤ 5, il pi¨´ duro. Innanzitutto perch¨¦ la temperatura ambientale varia parecchio nel corso della gara, come poc¡¯anzi indicato. Si parte col sole, dopo 20 minuti comincia il tramonto e negli ultimi 75 minuti la corsa si disputa sotto l¡¯illuminazione artificiale. Di conseguenza cambiano molto le prestazioni dei freni. I problemi sono sempre i soliti e vanno a braccetto: smaltimento del calore e usura del materiale d¡¯attrito. Durante il gran premio si utilizza il pedale del freno per il 19% del tempo (17 minuti in totale). I punti pi¨´ impegnativi per l¡¯impianto frenante sono tre: al termine della curva 5, dove la decelerazione raggiunge 5,2 g e il pilota spinge sul pedale per 1,76 secondi con una carico di 117 kg; al termine del rettilineo che conduce alla curva 8, dove in 125 metri le monoposto decelerano da 338 ad 83 km/h, la forza negativa arriva a 5,6 g e il pilota spinge il pedale con un carico di 186 kg per 2,57 secondi; infine alla curva 11, decelerazione di 5 g, carico di 155 kg e tempo di frenata 2,38 secondi.
YAS MARINA, LE GOMME
¡ª ?Le mutevoli condizioni della temperatura rendono problematica anche l¡¯interpretazione del rendimento delle gomme, le quali per questo si comportano in modo diverso dal solito. Sar¨¤ quindi ancora pi¨´ delicata e decisiva la scelta strategica da parte delle squadre. La Pirelli ha portato ad Abu Dhabi le sue mescole pi¨´ morbide: le bianche dure C3, le gialle medie C2 e le rosse morbide C5. Ma si tratta di pneumatici pi¨´ duri rispetto a quelli del 2018. Il circuito, caratterizzato da asfalto abbastanza liscio e tante curve medio-lente a cui le monoposto rispondono con elevato carico aerodinamico, accentua lo stress su trazione e frenata piuttosto che sui carichi laterali. Mediamente le squadre scelgono di effettuare una sola sosta.
Per quanto riguarda le scelte di team e piloti, solo la Red Bull ha adottato le stesse mescole tra i due; quindi sia Verstappen che Albon avranno a disposizione un treno di bianche, tre di gialle e nove di rosse. Alla Ferrari, Vettel ha scelto un set di bianche, quattro di gialle e otto di rosse; Leclerc invece si ¨¨ orientato su sue bianche, tre gialle e otto rosse. Alla Mercedes Lewis Hamilton ha scelto le stesse mescole di Leclerc, mentre Valtteri Bottas ha adottato la stessa scelta di Vettel.
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