Tanto investir¨¤ ogni marchio presente in F1 dal 2026 al 2030: Alpine, Audi, Ferrari, Honda, Mercedes e Red Bull-Ford. Nonostante il tetto spese per i motori...
Il domani ¨¨ dietro l¡¯angolo. Le power unit di nuova generazione sono attese per il 2026, ma i grandi costruttori hanno gi¨¤ cominciato a progettarle, avviando programmi di sviluppo paralleli rispetto a quelli che riguardano i motori del presente. Mancano ancora altre due stagioni alla fine del ciclo tecnico attuale e il tempo stringe, perch¨¦ la sfida ingegneristica da affrontare ¨¨ enorme. La transizione a una F.1 sempre pi¨´ ecologica ed elettrificata comporter¨¤ un incredibile sforzo economico e di ricerca, perch¨¦ bisogner¨¤ costruire propulsori V6 in grado di funzionare con benzine al 100% di origine biologica e la parte ibrida sar¨¤ ancora pi¨´ importante. Il sistema di recupero dell¡¯energia e il motore elettrico dovranno infatti fornire 350 kw (circa 475 cavalli), pari al 50% della potenza complessiva della monoposto.
sei marchi
¡ª ?A inizio febbraio la Fia ha reso noti i nomi dei sei Costruttori che si sono registrati come fornitori delle power unit per il periodo 2026-2030, sottoscrivendo il nuovo regolamento: Alpine, Audi, Ferrari, Honda, Mercedes e Red Bull Ford. Quattro di essi sono gi¨¤ impegnati in F.1, mentre Audi e Red Bull Ford partono da zero, pur avendo tutte le risorse per essere competitive al massimo livello. Il marchio degli anelli pu¨° contare sull¡¯esperienza acquisita in passato nella 24 Ore di Le Mans e ora in Formula E e alla Dakar. Il nuovo edificio F7.2, all¡¯interno della sede di Neuburg, ¨¨ stato dotato dei banchi prova pi¨´ moderni e vedr¨¤ il personale allargarsi a oltre 300 persone entro la met¨¤ di quest¡¯anno, a conferma di un piano ambizioso. Mentre la Red Bull, prima dell¡¯accordo con Ford, ha aperto la sua divisione Powertrain strappando alla Mercedes alcuni dei migliori ingegneri motoristi che lavoravano a Brixworth. La Honda invece tentenna, non avendo al momento neppure un team a cui legarsi, e perci¨° sorgono forti dubbi che sar¨¤ davvero della partita nel 2026.
investimenti
¡ª ?Due aspetti pesano nelle decisioni dei Consigli di amministrazione quando si affronta una sfida complessa come quella che impone la F.1: le difficolt¨¤ tecniche e l¡¯investimento finanziario. A nessuno piace perdere e neppure spendere troppo. La Fia ha imposto un ¡°budget cap¡± anche sui motori, che limiter¨¤ i costi dal 2026, fissando un tetto massimo di 130 milioni di dollari a stagione. Ma, anche cos¨¬, i Costruttori saranno chiamati a sostenere un investimento complessivo di circa 650 milioni fino al 2030, a cui vanno aggiunti i costi di progettazione per essere pronti al via quando debutteranno le power unit di nuova generazione. La cifra totale arriva a quasi un miliardo di dollari. Ovvio che chi partecipa debba essere convinto di poter puntare al successo, seppure invogliato da un sistema ¡°virtuoso¡± che favorisce l¡¯equilibrio prestazionale, come quello che stanno costruendo la F.1 di Stefano Domenicali e la Fia. Ma non c¡¯¨¨ da meravigliarsi se colossi come la Toyota siano rimasti freddi di fronte alla rivoluzione, pur avendo la tecnologia ibrida nel proprio Dna automobilistico.
? RIPRODUZIONE RISERVATA