Chiamato da Umberto Agnelli per salvare la Casa torinese nel 2004, l'imprenditore abruzzese ci ¨¨ riuscito e ha poi creato la mega alleanza con Chrysler. E anche al Cavallino si sono visti i frutti del suo lungimirante lavoro: da due anni le rosse sono da titolo
Sergio Marchionne. Epa
Il lungo addio di Sergio Marchionne. Oggi che non c'¨¨ pi¨´ (i funerali saranno celebrati in forma privata), il mondo intero piange l'illuminato imprenditore nato a Chieti nel giugno del 1952 e diventato celebre nel nuovo millennio, quando nel 2004 accett¨° la sfida e si gett¨° in un’impresa che pareva impossibile, salvare la Fiat dal fallimento. Barzelletta? Utopia? No, realt¨¤, grazie a Marchionne che riusc¨¬ a risanare e a rilanciare lo storico marchio italiano, lavorando fino all’ultimo per mettere a punto i piani del futuro. Lo scorso primo giugno li ha illustrati a Balocco.
scelte —
Marchionne, uomo capace di fare scelte impopolari, protagonista del duro scontro frontale con la Fiom, negli stabilimenti e nelle aule dei tribunali, sul nodo della governabilit¨¤ delle fabbriche contro assenteismo e conflittualit¨¤ diffuse. Una condizione per investire a Pomigliano e poi a Mirafiori, dove la maggioranza dei lavoratori approva gli accordi. Un altro fronte, destinato a ridisegnare le relazioni industriali, Marchionne lo ha aperto con Confindustria, annunciando a fine 2011 l’uscita dall’associazione. Una decisione clamorosa perch¨¦ all’inizio del '900 la Fiat era stata uno dei suoi soci fondatori. E oggi Boccia, all'epoca vice della Marcegaglia ricorda al Corriere della Sera che anche quella volta Marchionne fece la scelta giusta: "Quello scisma ci ¨¨ servito per maturare". Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, dove abita l’ex moglie, due figli, Marchionne, l’uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la rivoluzione che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.
al cavallino —
A Maranello, dove ha preso le redini della Ferrari nel 2014, sarebbe dovuto rimanere fino al 2021, due anni ancora dopo l’addio a Fca. Il 2014 non ¨¨ l’anno migliore: ¨¨ l’anno che segna l’inizio dell’era dei motori turbo-ibridi, del dominio della Mercedes. Ma Marchionne ¨¨ tenace, capisce l’importanza di una Ferrari di nuovo in vetta alla Formula 1 e mette in piedi un ingente piano di investimenti e una riorganizzazione interna che nel 2017, e soprattutto quest’anno, riportano le prestazioni della monoposto rossa in grado di competere per il titolo mondiale.
chiamato da agnelli —
Un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l’invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra e ha avuto una lunga luna di miele con l’ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze. A Torino Marchionne lo aveva portato Umberto Agnelli, che lo aveva conosciuto in Sgs e lo aveva voluto nel consiglio di amministrazione. Il primo giugno 2004, pochi giorni dopo la morte di Umberto, ¨¨ l’uomo scelto per guidare la rinascita, con Luca di Montezemolo presidente e John Elkann vicepresidente.
rottura con gm —
Sul fronte finanziario i primi successi del manager italo-canadese sono la rottura dell’alleanza con Gm, che impedisce l’acquisto di Fiat Auto da parte della casa Usa e l’accordo con le banche sul convertendo da 3 miliardi di euro, grazie al quale gli Agnelli mantengono il controllo. Marchionne, che il 17 febbraio 2005 diventa anche amministratore delegato dell’auto (solo Cesare Romiti aveva tenuto le due cariche), lancia a Torino la Grande Punto e vara un piano che prevede entro il 2008 investimenti per 10 miliardi. I conti del 2005 sono quelli della svolta: il gruppo registra, per la prima volta dopo cinque anni, un utile di 1,4 miliardi e il risultato della gestione ordinaria ¨¨ venti volte superiore a quello del 2004. Quando presenta i conti 2006, Marchionne parla di una Fiat finalmente uscita dall’emergenza e a suggellare la rinascita arriva il 4 luglio 2007 la nuova 500 presentata con una grande festa a Torino.
l’intuizione fca —
La crisi del 2008 costringe il Lingotto a modificare i piani e richiede un massiccio ricorso alla cassa integrazione. "Il 2009 - ammetteva Marchionne - sar¨¤ l’anno pi¨´ difficile della mia vita perch¨¦ sono state spazzate via le condizioni sulle quali avevamo definito i nostri programmi". Il 2009 ¨¨ per¨° anche l’anno del salvataggio di Chrysler dal fallimento, con la trattativa con il Tesoro Usa e i sindacati americani e la benedizione da parte del presidente Barack Obama. L’operazione da cui ¨¨ nata Fiat Chrysler Automobiles, sesto produttore mondiale di auto, con domicilio fiscale a Londra e sede legale trasferita dopo 115 anni da Torino ad Amsterdam, quotata a Milano e a Wall Street. Ultimo atto a Balocco nel Capital Market Day di Fca l’annuncio del traguardo del debito zero e di un piano di 45 miliardi di euro di investimenti con al centro vetture premium e l’auto del futuro. Un piano importante e bellissimo del quale per¨° Sergio Marchionne non vedr¨¤ mai il finale.
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