Formula 1. Rialzati, Ferrari! Baku diventa gi¨¤ la corsa decisiva
Alla vigilia del GP dell’Azerbaigian, dopo tre gare, la classifica mostra impietosamente la Mercedes leader indiscussa e la Ferrari, al suo inseguimento, in affanno. La SF90, che nei test pre-campionato era parsa in vantaggio sulla W10, da Melbourne in poi ha mostrato tre volti diversi, apparentemente discordanti e non collegati da un unico fil rouge. In realt¨¤, se suddividiamo in quattro tappe il percorso coperto sinora, ¨¨ possibile trovare una correlazione tra le differenti prestazioni viste in pista.
TEST
¡ªSe, infatti, i test avevano proposto un quadro positivo sotto il profilo prestazionale, non altrettanto si pu¨° dire fosse avvenuto a livello di affidabilit¨¤. Dalla perdita del circuito di raffreddamento nella prima settimana, si era giunti al problema elettrico (Ecu?) che imped¨¬ a Sebastian Vettel di concludere la simulazione di gara, nella seconda.
AUSTRALIA
¡ªA Melbourne, invece, le prestazioni neppure vagamente paragonabili a quelle viste ai test a Montmel¨° furono giustificate con un’eccessiva complessit¨¤ della messa a punto, non riuscendo per¨° a cancellare il sospetto che la power unit fosse stata utilizzata in una modalit¨¤ pi¨´ conservativa, a favore dell’affidabilit¨¤, temendo problemi di surriscaldamento.
BAHRAIN
¡ªPer contro in Bahrain, due settimane dopo, la SF90 si ¨¨ presentata con la carrozzeria pi¨´ chiusa rispetto ai diretti rivali, priva di ampie feritoie di raffreddamento, sconfessando l’ipotesi citata. In gara, dove la rossa mostrava di avere un passo non sostenibile dalle Mercedes, la centralina elettronica (Ecu) di Charles Leclerc ha patito un corto circuito, inibendo l’iniettore di un cilindro e relegando il monegasco al terzo posto.
CINA
¡ªIn Cina, dopo un esordio promettente nelle prime due sessioni di prove libere, la qualifica e la gara hanno poi mostrato che il passo della Mercedes era migliore e la SF 90 non in grado di sostenerlo. La gara si ¨¨ poi rivelata una semplice gestione dei danni. Su quel tracciato, la rossa ha evidenziato instabilit¨¤ aerodinamica nei tratti misti con curve in appoggio, legata alla configurazione out wash dell’ala anteriore. I prossimi sviluppi potrebbero essere risolutivi, ma in Cina per i tecnici di Maranello ¨¨ stata una realt¨¤ con cui convivere. Su queste basi hanno ritenuto utile incrementare l’efficienza della monoposto in rettilineo, per avvantaggiarsi sulla W10. Come noto, la scelta non ha pagato. Ma un elemento legato a quanto avvenuto in Bahrain potrebbe aver contribuito al suo fallimento. Tra alcuni tecnici rivali presenti in Cina si era insinuato il dubbio che il guasto alla centralina in Bahrain potesse essersi riverberato sulle prestazioni della power unit 064. A Shanghai, infatti, le Ferrari hanno adottato una Ecu di specifica antecedente a quella che ha subito il corto circuito a Sakhir. Ufficialmente ci¨° non avrebbe inciso sulle prestazioni del propulsore mentre, per contro, pare che anche le prestazioni delle power unit delle Haas (a cui erano state montate precauzionalmente le stesse centraline) non abbiano soddisfatto il team di Gunther Steiner. Alla luce di queste indiscrezioni, tornando alla Ferrari, pare plausibile che le performance cinesi della SF90 fossero frutto di due fattori ben noti. Il primo, aerodinamico, giustificando il fatto che non siano stati sinora introdotti sviluppi, il secondo (incidentale) legato al problema sofferto in Bahrain.
AZERBAIGIAN
¡ªA Baku, sulla Ferrari, i punti deboli a livello di aerodinamica non saranno evidenti grazie alle caratteristiche del tracciato azero (e forse arriveranno evoluzioni). Per contro, la presenza di rettilinei molto lunghi, da percorrere con l’acceleratore al massimo, richiede che il propulsore sia in grado di erogare e disporre per lunghi tratti della massima potenza. Una prova del nove per la power unit 064. A Maranello, per¨°, sembrano pronti ad affrontarla con la consapevolezza che a Baku la SF90 possa finalmente mostrare il suo vero volto. Quello vincente.
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