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La Ferrari ¨¨ da Mondiale? La lezione di Schumi e il super motore: i motivi per crederci
Due anni di purgatorio per uscire finalmente a ¡°riveder le stelle¡±. La rincorsa degli uomini di Mattia Binotto ¨¨ partita da lontano. La Ferrari si ¨¨ risollevata dalle macerie del 2020, quando era crollata al sesto posto fra i Costruttori vivendo la peggiore stagione dal 1980, e un passo alla volta ¨¨ tornata in vetta alla F.1. Non era facile e neppure scontato. La scelta di confermare l¡¯ossatura della squadra, nonostante le critiche, ¨¨ stata una sfida personale di Binotto, convinto da sempre che i cicli vincenti si costruiscano sulla stabilit¨¤. Una lezione imparata ai tempi dei trionfi di Michael Schumacher, quando era ancora un motorista di Maranello, e diventata il suo mantra. Il resto lo hanno fatto squadra, piloti e soprattutto una macchina finalmente degna di portare il Cavallino rampante sulla carrozzeria. Adesso non ¨¨ un¡¯utopia sognare il titolo.?
il progetto ferrari
¡ª ?Era un esame senza appello, dopo due stagioni di anonimato, perch¨¦ il nuovo regolamento offriva l¡¯opportunit¨¤ di ribaltare le gerarchie rispetto a Red Bull e Mercedes che si erano giocate lo scorso campionato fino all¡¯ultima gara. La Ferrari ha dovuto ingoiare bocconi amari, sacrificando i risultati per partire in anticipo sulla concorrenza sul progetto della vettura 2022 e presentarsi in prima fila al via della nuova era tecnica, come ¨¨ successo. Bisognava ricostruire da zero competitivit¨¤ e credibilit¨¤, dopo i sospetti sulle power unit del 2019 e l¡¯inchiesta Fia. Bisognava assicurarsi che la monoposto sfruttasse al meglio l¡¯effetto suolo generato dal fondo, il vero segreto per andare forte con le macchine attuali, e che il motore tornasse al vertice dovendo essere ¡°congelato¡± nelle prestazioni fino al 2025, come ha deciso la Formula 1. Missione compiuta in entrambi i casi.?
gli strumenti
¡ª ?La parola chiave ¨¨ stata ¡°osare¡±. Non lasciare niente di intentato, prendendo decisioni coraggiose. Il capo del progetto Enrico Cardile e il responsabile degli aerodinamici David Sanchez hanno provato ogni tipo di soluzione in galleria del vento, valutando diverse strade, prima di scegliere quella che ha portato la F1-75 a essere subito una vettura veloce, stabile in curva e facile da capire. La correlazione dei dati fra la fabbrica e la pista, eterna carenza del Cavallino, stavolta ¨¨ stata subito perfetta. E l¡¯avveniristico simulatore di guida impiantato l¡¯anno scorso a Maranello (con un grosso investimento economico) promette di dare un ulteriore aiuto decisivo per lo sviluppo durante la stagione.?
la power unit
¡ª ?Ma ¨¨ la power unit a rappresentare il vero riscatto della Ferrari. Il cuore della rinascita rossa. L¡¯anno scorso i tecnici avevano modificato la parte ibrida introducendo elementi che rappresentano lo stato dell¡¯arte, in particolare un sistema elettrico in grado di lavorare a 800 volt (anzich¨¦ 400) e capace di fornire pi¨´ potenza durante l¡¯intero arco di ogni giro. Mancava un passo avanti nel motore termico rispetto alla concorrenza di Mercedes e Honda. Cos¨¬ il propulsore ¨¨ stato interamente riprogettato, sotto la guida del responsabile Enrico Gualtieri, guadagnando cavalli e guidabilit¨¤. Tanto che la power unit adesso ¨¨ al livello delle rivali se non addirittura pi¨´ forte, come hanno dimostrato le prestazioni dei team clienti Alfa Romeo e Haas (persino Valtteri Bottas, ex Mercedes, ha applaudito il lavoro di Maranello). Per non parlare dell¡¯affidabilit¨¤: cinque macchine motorizzate Ferrari nei primi dieci posti in Bahrain. Uno smacco per la Honda-Hrc che invece ha causato inconvenienti alle Red Bull e all¡¯AlphaTauri.?
la squadra
¡ª ?Adesso c¡¯¨¨ davanti una lunghissima stagione e il Cavallino deve mantenere questa andatura se vuole lottare per il Mondiale piloti e costruttori. Bisogner¨¤ utilizzare al meglio le risorse finanziarie concesse dal ¡°budget cap¡± e azzeccare tutti gli sviluppi previsti, vigilando affinch¨¦ Mercedes e Red Bull non cerchino scorciatoie rispetto al tetto alle spese per recuperare sulla rossa e avvantaggiarsi. Leclerc crede nel titolo e ha lanciato un messaggio a tutto il team. Rimasto compatto nonostante le bufere e concentrato per migliorare i propri punti deboli. Un esempio? Il terzo pit stop, in appena 2¡±5, che ieri ha consentito a Sainz di restare davanti a Perez e farsi trovare pronto per la doppietta quando Verstappen ¨¨ stato costretto a ritirarsi. La Red Bull era primatista della specialit¨¤ fino all¡¯anno scorso, ma i ragazzi della Ferrari hanno sudato durante l¡¯inverno ripetendo oltre 1300 pit stop con le nuove ruote di diametro pi¨´ grande, e sono riusciti a superarli. Un capolavoro nel capolavoro.
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