Il 16 a Ginevra il debutto di Mattia da team principal del Cavallino: atteggiamento diplomatico e morbido. Proposta una riduzione triennale di costi dal 2021
Niente pugni sul tavolo ma un atteggiamento soft che lascia presagire un cambio di rotta: il 16 gennaio a Ginevra si ¨¨ tenuta la prima riunione dell’anno del Gruppo Strategico di Lavoro della F.1, la prima alla quale Mattia Binotto ha partecipato nel duplice ruolo di team principal e di direttore tecnico. Chi era presente ha percepito un cambio di direzione, un ritorno per certi versi alla diplomazia del sorriso di Stefano Domenicali, dopo che negli ultimi anni Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene avevano spesso impugnato la spada per ribadire la posizione di forza della Ferrari.
alleanza —
La riunione ¨¨ servita a rinsaldare la nuova, stretta alleanza tra Fia e Liberty che hanno presentato in vista del 2021 un budget cap ancora pi¨´ stretto: si tratta in sostanza di un piano triennale di riduzione dei costi da far scattare nel 2021, il primo post Patto della Concordia: nel primo anno il tetto sarebbe fissato a 185 milioni di dollari (162,67 di euro), si passerebbe a 160 (140,69 di euro) per l’anno successivo per poi scendere a 135 (118,71 di euro). Una stretta negli investimenti che avrebbe trovato d’accordo i quattro grandi: Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren.
budget —
Da questo budget sarebbero esclusi i motori (fissati in 15 milioni di dollari), il salario dei top manager e dei piloti, oltre alle spese di marketing e hospitality. Tutte cose per la verit¨¤ difficile da controllare. Inoltre sarebbe stata accolta con favore la possibilit¨¤ di dare possibilit¨¤ ai team di vendere parti delle monoposto ad altri (ad esempio la Ferrari, volendo, potrebbe cedere alla Red Bull la colonna dello sterzo).
Andrea Cremonesi
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