Il primo e terzo posto posto nelle qualifiche del Bahrain confermano la bont¨¤ del progetto del Cavallino: la F1-75 risponde alle modifiche dei tecnici e ha un propulsore potente. I campioni del mondo tedeschi in difficolt¨¤
Il risultato delle qualifiche del GP del Bahrain ha fornito una precisa istantanea dell¡¯attuale livello di competitivit¨¤, sul giro secco, delle due monoposto. La pole position di Charles Leclerc, ¨¨ stata corroborata dal terzo posto di Carlos Sainz, attardato non avendo ancora definitivamente preso le misure della F1-75. La Ferrari, ha confermato di essere la monoposto pi¨´ equilibrata, con qualsiasi tipo di mescola riuscendo a centrare infatti l¡¯esatta finestra delle temperature di esercizio delle gomme.
altezze da terra
¡ª ?Il fondo ha generato un elevatissimo carico, tale da permettere nel corso della FP3 di provare varie regolazioni dell¡¯incidenza dell¡¯ala anteriore, riducendola per favorire la velocit¨¤ in rettilineo senza, per questo, compromettere le prestazioni nella sezione mista del tracciato. La capacit¨¤ di giocare con le altezze da terra per trovare la combinazione corretta tra carico generato dal fondo, stabilit¨¤ e annullamento del saltellamento, ¨¨ stata possibile proprio grazie al concetto aerodinamico della F1-75, che non ¨¨ critico. In poche parole, cos¨¬ come per le gomme c¡¯¨¨ una finestra ideale di temperature di utilizzo, anche per l¡¯assetto esiste una sorta di parametrizzazione delle regolazioni, ovvero di variazione delle altezze da terra e rigidezza delle sospensioni, oltre che incidenza delle ali.?
il fattore motore
¡ª ?La F1-75, permette questa parametrizzazione, ovvero ad una determinata regolazione si sa quale performance dinamica ed aerodinamica si ottiene.?In sostanza la F1-75, giungendo in un circuito pu¨° modificare i parametri non al buio, partendo gi¨¤ da un assetto base efficace.?A ci¨° va aggiunta la performance della power unit 066/7 che ha dimostrato di essere il propulsore pi¨´ potente su questo tracciato, con ben quattro esemplari nelle prime sette posizioni. La potenza, la disponibilit¨¤ di carica per l¡¯intero giro sembrano infatti porre il propulsore di Maranello a livello di quello della Red Bull.?
i guai mercedes
¡ª ?Difficile fare il confronto con quello della Mercedes, in quanto le prestazioni globali della monoposto hanno sicuramente mascherato il potenziale della power unit di Brixworth. La W13, infatti, sin dalle prime due sessioni di prove, non ¨¨ riuscita ad avere un bilanciamento adeguato, soprattutto nel tratto guidato del circuito, con il retrotreno che tendeva costantemente a scomporsi. Il fondo adottato, evoluzione di quello provato la scorsa settimana, non ha rappresentato una soluzione valida al saltellamento. Nel corso delle FP3, ¨¨ stato alzato l¡¯avantreno, con l¡¯aggiunta di spessori, e fortemente incrementata l¡¯incidenza dell¡¯ala anteriore, per migliorare la reattivit¨¤ nel misto, a discapito per¨° della scorrevolezza in rettilineo. In definitiva, la W13 alla prima verifica prestazionale, ¨¨ apparsa una monoposto ancora impacciata, dove la gestione dell¡¯assetto ¨¨ possibile in una finestra molto ristretta di regolazioni e condizioni del tracciato, a partire dalle temperature dell¡¯asfalto. Molto lavoro di sviluppo, attende i tecnici di Brackley per raddrizzare questa situazione, insolita per il team otto volte iridato.
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