Il team manager AlphaTauri racconta un retroscena: "Il padre di Max era convinto di essere sfavorito dal team nei confronti del compagno. Cos¨¬ ha insegnato una lezione importante al figlio..."
Da bambino, per Max Verstappen era "lo zio Michael". Schumacher ha influito sulla crescita del re della F1, figlio dell'ex compagno di squadra?Jos, e non solo in termini affettivi. Secondo quanto raccontato alla rivista olandese Formule 1 da?Graham Watson, attuale team manager della scuderia AlphaTauri che ha visto esordire Verstappen quando la scuderia era ancora Toro Rosso, il rapporto tra Schumacher e Verstappen senior da compagni di squadra in Benetton non sarebbe stato idilliaco, specialmente per l'olandese. E proprio dopo quell'esperienza negativa (o anche grazie a essa) Jos ha deciso di forgiare duramente il figlio in vista della sua avventura nel Circus, prima con Toro Rosso e poi con Red Bull.
invidia
¡ª ?Watson ¨¨ entrato in F1 da tecnico della Benetton nel 1996, a distanza di due anni dalla convivenza tra Schumacher e Verstappen. Un confronto senza storia: Michael vinse il primo dei suoi sette titoli, mentre Jos chiuse decimo. Graham spiega: "Penso che Jos Verstappen fosse convinto di essere sfavorito dal team rispetto a Schumacher. Dal suo punto di vista il tedesco aveva materiale migliore.?Mi sembrava che Jos avesse difficolt¨¤ ad accettarlo perch¨¦ anche lui era un pilota molto dotato". Da l¨¬ un'insofferenza del padre di Max nei confronti di Flavio Briatore, team manager della Benetton: "Flavio aveva un forte legame con Michael, sia dal punto di vista sportivo che personale. Ecco perch¨¦ credo che, per prima cosa, Verstappen abbia imparato molto presto che prioritario sia 'distruggere' i compagni di squadra". Un'impressione consolidata ai tempi della Toro Rosso, quando lo stesso Watson segu¨¬ l'esordio dell'olandese e del compagno Carlos Sainz nel 2015.
leader
¡ª ?Ne sanno qualcosa i piloti che lo hanno affiancato negli ultimi anni, da Daniel Ricciardo a Pierre Gasly, da Alexander Albon a Sergio Perez: finora la sfida in Red Bull contro Verstappen si ¨¨ rivelata insostenibile per tutti. Secondo Watson tutto ruota intorno a una regola ferrea: "Devi essere l¡¯uomo attorno al quale ruota tutta la squadra. Lo si vede anche ora con Max: prima batte il compagno di squadra, poi vince il titolo". Prosegue il 56enne manager: "Non credo che Jos sia stato trattato equamente alla Benetton. E questo ha in parte fatto s¨¬ che Max comprendesse molto bene un aspetto della F1, l'importanza di avere la stessa attrezzatura. Poi il talento avrebbe fatto il resto". In un certo senso, un "cannibalismo sportivo" scatenato indirettamente da Schumacher.
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