Formula... show: il Mondiale delle fantastiche 4. Verstappen più vicino, lotta mai così aperta

Perfino dalla sua inaugurazione promette di essere una stagione come non ne abbiamo mai viste. Stasera a Londra tutti i piloti e tutte le auto saranno sullo stesso palco, alla O2 Arena, in una presentazione collettiva in diretta planetaria, esperimento inedito che mette fine all’astinenza e solletica l’entusiasmo di milioni di appassionati in attesa. La F1 2025 comincia oggi. E raramente, forse mai, c’era stata tanta eccitazione. Hamilton vestito di rosso è forse il colpo di mercato più clamoroso e simbolicamente epocale dell’intera storia delle corse. Basterebbe già da solo a rendere unico l’evento londinese e l’intera stagione che va ad introdurre. Ma c’è di più. Ci sono una serie di sensazioni che si ricavano mettendo insieme i pezzi, come le donne e gli uomini della F.1 sono abituati a fare. Sarà questo l’ultimo anno di un ciclo tecnico, quello dell’effetto suolo. E in quanto tale, così come auspicato fan dall’inizio, dovrebbe avvicinare i valori tecnici dei team. Già l’anno scorso si sono visti risultati e esiti finali inimmaginabili: la McLaren che ad un certo punto ribalta il tavolo e accelera fino a vincere il titolo costruttori è stata una sorpresa per tutti, forse persino per qualcuno nella stessa Woking. Non eravamo più abituati ad avere tanti vincitori diversi in una stagione, non solo ne abbiamo celebrati 7, ma tutti e 7 di GP ne hanno vinti almeno due: non era mai accaduto. Ancora: veniamo da lunghissimo duopolio, perché è vero che l’ultimo titolo costruttori se l’è preso la McLaren, ma il campionato da 15 anni lo vincono i piloti di due soli team. Otto volte, equamente suddivisi, quelli della Red Bull, inframmezzati da 7 di fila degli uomini Mercedes. Ecco, adesso si riparte e la sensazione è che tra le prime due favorite non ci sia né l’una né l’altra. Non basta già questo a mettere a tutti una bella fregola??

all'assalto

Davanti, nei pronostici e nel sentimento collettivo alla luce di quanto visto nel 2024, ci sono la McLaren e la Ferrari. Le papaya, in versione camouflage, sono già andate in pista, la scorsa settimana a Silverstone, nello shakedown che le rosse effettueranno domani a Fiorano. La MCL39 è solo apparentemente simile alla vettura campione da cui deriva. In realtà presenta scelte molto più estreme, a cominciare dalla sospensione anteriore, un progetto ardito che sottende l’intenzione di far diventare questa vettura il punto di arrivo di un percorso tecnico esaltante. Per la Ferrari il discorso è molto simile. La SF-25 la vedremo stasera, non sulla ribalta di Londra, nelle immagini che la Scuderia medesima diffonderà subito dopo la fine dello show. Sappiamo che, proprio come per i rivali, la novità principale riguarda la sospensione anteriore che cambia filosofia, rispetto a quella della SF-24: sarà pull-rod con l’intento di migliorare il comportamento in curva. Una modifica che comporta variazioni nella dinamica del veicolo e la riprogettazione del telaio, quantomeno della sua parte anteriore. Più in generale sarà un’auto molto diversa dalla precedente, figlia del nuovo direttore tecnico Loic Serra, depositaria di tante speranze e aspirazioni, ma anche ponte verso le rosse che verranno nel nuovo ciclo di regolamento tecnico. Il tutto con Lewis Hamilton in più. Fattore rilevantissimo, non tanto e non solo per il suo talento, quanto per la sua esperienza, per l’apporto in termini di indicazioni e di conoscenze. Il suo arrivo per forza di cose cambierà equilibri di comunicazione interna e di metodi di lavoro, in meglio, si auspica.?

sotto assedio

Lo stesso Lewis l’anno scorso, quando, sporadicamente, gli capitava di trovarsi su una Mercedes all’improvviso competitiva, dichiarava di non comprenderne il motivo. Le frecce d’argento ripartono da lì. Si dice che non abbiano fatto rivoluzioni: l’obiettivo è di avere una monoposto più leggibile e prevedibile, meno bizzosa della W15 del 2024. E possibilmente di tornare in lotta per i titoli, con George Russell prima guida e tanta curiosità di vedere Kimi Antonelli. E siamo alla Red Bull, l’auto del campione. L’impressione è che la RB20 lo scorso anno abbia toccato l’apice della sua parabola, così almeno dà da pensare la flessione. Sarà difficile invertirla con la prima auto della casa non progettata da Adrian Newey. Ci penserà Max Verstappen, difficilmente però stavolta avrà il tesoretto di partenza che nel 2024 ha amministrato da fenomeno fino alla fine. Da subito sarà circondato, ed è possibile, probabile, che gli altri andranno più forte di lui. Sarà uno spettacolo vedere come reagirà.?